A Natale non tutti restano a casa

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natale-poveroDi Salvo Barbagallo

Viene lanciato come grido d’allarme: a Natale 48 milioni di italiani resteranno a casa, la maggior parte (30 milioni) per motivi economici. E grido d’allarme – lanciato da Federalberghi – è, ma c’è da dire anche che ben 11,8 milioni di connazionali se ne andranno in giro per il mondo. Un numero comunque elevato: supera l’intera popolazione delle regioni Lazio (5.878 milioni di abitanti) e Sicilia (5.088 milioni di abitanti): è come se durante le festività queste due regioni rimanessero completamente deserte. Vale a dire che la “crisi” non tocca tutta Italia o solo parte di essa?

Federalberghi giustamente è preoccupata: per Natale saranno poco più di 6,2 milioni gli italiani che si muoveranno dalla propria città, dormendo almeno una notte fuori casa, una “cifra” che se pur considerata bassa registra un incremento rispetto allo scorso anno del tre per cento. A Natale gli italiani in vacanza dormiranno in media 4,6 notti fuori casa per una spesa media pro-capite di 657 euro per un giro d’affari di 4,1 miliardi rispetto ai 3,55 del 2013 (+15,6 per cento).

Si sostiene che l’indagine previsionale di Federalberghi mostri un Paese in difficoltà, ma – soprattutto – diviso in due: il giro d’affari, infatti, è destinato ad aumentare del 12 per cento rispetto allo scorso anno con una spesa per le vacanze natalizie che potrebbe arrivare a 7,8 miliardi di euro. Un dato alimentato dall’aumento di italiani che si recheranno all’estero, in particolare nelle capitali europee e nelle località del Mar Rosso: se 4,7 miliardi saranno spesi nei confini nazionali, 3 miliardi verranno spesi all’estero, con un’impennata del 27,5 per cento.

Secondo un’indagine di Confturismo-Confcommercio negli italiani la voglia di viaggiare cresce: qualche segnale di ripresa, dunque, arriva. Un italiano su due avrebbe in programma una vacanza nell’arco della stagione invernale.

La crisi, come sempre, non tocca tutti: quelli che stavano bene prima continuano a stare bene, chi stava male prima ora sta peggio. A quanto pare, da quando il mondo esiste le cose hanno seguito il loro andazzo, fatto di alti e bassi, ma c’è chi non si rassegna e continua a vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto. Sono  raccapriccianti gli eventi che ci circondano e si preferisce, dopo il primo impatto, dimenticare. Già è passato il momento emotivo della notizia degli oltre cento adolescenti e bambini di Peshawar massacrati dal fanatismo talebano, già è quasi uscito dalla cronaca il misfatto di Loris, il bambino di Santa Croce Camerina  ucciso barbaramente, e tanti altri episodi che hanno fatto raccapricciare. Tutto viene posto in archivio.

Ora è tempo di vacanze e chi può si divertirà. Gli altri? Che si arrangino, affare loro.

Così è, se vi pare…

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