Al “Gran teatro Europa”: sinfonia in nome dell’Alleanza

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 Alleanza-AtlanticaDi Guido Di Stefano

   Orchestra: trombe e tromboni, rigorosamente solisti.

   Coro: soprani, mezzosoprani, contralti, tenori, baritoni e bassi anche loro rigorosamente solisti.

   Personaggi ed interpreti: qualche eletto e tanti nominati-designati-privilegiati-baciati dai poteri.

   Testi e musiche: autori miopi e riservati (ignoti-segreti).

   Regia: riservata.

   Pubblico pagante: cittadini d’Europa, del bacino del Mediterraneo, del mondo.

    I “leitmotiv” si assomigliano sempre: ricchi di solennità “rassicurante” e minacce velate o roboanti echeggiano con sempre maggiore frequenza  per tacitare le europee ed occidentale genti e (se ci cascano) per  domare più i molti presunti (perché semplicemente bollati come tali) che i veri nemici della UE,  della NATO e quindi degli USA e del mondo. Stentoree voci li diffondono, assordanti trombe e tromboni li esaltano facendoli rimbalzare da un capo all’altro del mondo.

  Siamo  i buoni: difensori e diffusori della democrazia, della giustizia, del bene, della verità, della luce, del rispetto. Tanto altruismo è sincero? O forse le belle espressioni nascondono intenti meno nobili quali la conservazione di potere e denaro per pochi “misteriosi” dominatori? Gli eventi che conseguono alle azioni spesso smentiscono le parole. Perché? Boh!

  La UE è per la vita degli Stati membri. Quindi tramite i suoi organi anche non elettivi (principalmente la Commissione e la BCE) traccia la “retta via” e detta le regole, il tutto inquadrato in un’utopistica visione non solo della vita ma anche di quella presunta rigorosa economia ideale (nota solo a pochi fedeli) che mai è “vissuta spontaneamente” e mai potrà farlo. I risultati gravano su noi tutti. Chissà forse bisognerebbe eliminare totalmente (o almeno al massimo) mancanza di rispetto per cittadini e popoli, corruzione, incompetenza, arroganza, presunzione, accaparramento e cumulo di cariche ed incarichi …

   Agli “inni” per la UE si alternano  quelli per la NATO, dominanti in questi ultimi tempi. Ne estrapoliamo qualcuno.

La NATO difende tutti i suoi membri, sempre “. 

“Un chiaro messaggio ai ogni potenziale aggressore: aggredire un Paese membro significa dover confrontarsi con tutti i membri dell’alleanza ”.

La Nato “è forte,  pronta a proteggere ogni alleato in ogni momento” e a “rispondere alle minacce da qualunque parte arrivino”

E non si parla solo di attacchi convenzionali perché anche la “difesa dagli attacchi informatici è parte del compito fondamentale di difesa collettiva”

“Difenderemo ogni alleato”.

   Caspita, c’è poco da scherzare. Forte di  tanti aiuti e sostegni l’Italia si è trovata impegnata o implicata in Kosovo, Iraq, Afghanistan, Libia, “Mare nostrum”, rigore economico, crisi ucraina, sanzioni, minacce, governi tecnici non “una tantum” ma “semper” …

   Sempre pronti noi, in prima fila: anche ad esaltare gli annunci ed a pagarne il fio. Salvo poi a dover affrontare da soli la “aggressione” e la “offesa” di ingiusta detenzione di due nostri militari:  princìpi sbandierati sono lesi e tutti stanno a guardare. Qualcosa sfugge alla nostra comprensione o qualcosa non ci è stato comunicato. Forse le sorti di “Italiani comuni” non meritano la rivisitazione dei copioni e della (o delle) regia? Nessun coro per i poveri Italiani non “baciati” dai potenti?

   Certo, ben altra cosa le voci, i fiati, il coro e l’orchestra “pro” nemici di Putin e contro lo stesso: “noi” Italiani, “noi” Europei ci siamo distinti, anzi abbiamo dominato sulla scena. Magari domani il “Putin” stanco delle europee sanzioni  chiuderà i rubinetti del gas agli Stati membri della UE! Caspita noi prontamente urleremo che è un attacco proditorio a Stati membri della NATO e ci autodistruggeremo: resteranno i giganti del mondo  ed i piccoli (defilati) a dividere la nostre spoglie.

   Alleati? Amici?  Boh!

   Noi Siciliani paghiamo da molti decenni, in chiaro ed in oscuro, il prezzo delle alleanze e delle amicizie; e non ci riferiamo certo ai pettegolezzi popolani sull’impiego di grossi scavatori per misteriosi materiali sulle pendici dell’Etna dopo i bombardamenti dell’ultima grande guerra: magari sistemavano qualche pista o eliminavano fucili e cartucce!

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