Sigonella: guai a ripetere il “caso Achille Lauro”

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L’aereo atterrato a Sigonella nel 1985 fonte di scontro diplomatico Craxi-Reagan

Di Salvo Barbagallo

Sigonella: guai a ripetere il “caso Achille Lauro”!

Nel libro su Cossiga “Fotti il potere” il politologo e giornalista Andrea Cangini sottolineava che “le sole verità possibili, e le più importanti, sono quelle non dette”. Cangini nello stesso testo ricordava il pensiero del filosofo tedesco George Simmel che sosteneva che “la verità fa male e il segreto in fondo ci protegge” e come “il segreto, cioè l’occultamento della verità sostenuto da mezzi negativi o positivi, è una delle maggiori conquiste dell’umanità”. Noi diciamo più semplicemente che non ci sono segreti ma solo verità che non si vogliono far conoscere.

Questo preambolo, queste riflessioni scaturiscono da un “banale” episodio verificatosi il 15 giugno scorso: il dirottamento di otto voli civili provenienti da Roma Fiumicino, Parigi, Istanbul, Venezia, Milano Linate, Colonia e Barcellona dall’aeroporto di Fontanarossa ad altri scali, a Palermo, Comiso, Malta.

La notizia diramata dall’Ansa e ripresa dai mass media online in tempo reale, spiegava che la causa dei dirottamenti era di “esercitazioni” militari su Sigonella. Questa notizia ha avuto vita breve poiché è stata, nel giro di qualche ora, sostituita (e ripresa in egual misura dai mass media, compreso il nostro giornale) con un lungo servizio che attribuiva all’eruzione dell’Etna e all’emissione di cenere vulcanica la causa dei dirottamenti.

Le perplessità sull’episodio sono rimaste.

Solo oggi, mercoledì 18 giugno, un solo quotidiano nazionale (per quel che ci risulta) il “Corriere della Sera” avanza un’altra plausibile ipotesi, intitolando i sotto apertura a pagina 14, “Il mistero dei voli top secret da Sigonella”.

Nell’articolo – con provenienza Washington, siglato G. O. – si esordisce con due chiare parole: “Chiamiamole coincidenze”, si fa notare senza mezzi termini ciò che si è verificato domenica 15 giugno 2014: “…un team composto da commandos e agenti Fbi cattura a Bengasi il terrorista libico Ahmed Abu Khattala. Una notizia che trapela solo martedì…”. Il terrorista è stato trasferito subito dagli americani “fuori dei confini libici. Dove?… magari proprio a Sigonella, prima di essere portato negli Stati Uniti…”. Ricostruzione razionale, ipotesi più che verosimile che potrebbe spiegare, altrettanto “logicamente” una “fuga” di notizie quali le “esercitazioni militari”, così come l’immediata smentita con la giustificazione della “cenere dell’Etna”, improbabile poiché la nuova fase d’attività del vulcano ha avuto inizio nel tardo pomeriggio di domenica con fenomeno di fuoruscita di magma e non di cenere, attività fra l’altro neanche visibile essendo l’intera area coperta da folte nuvole.

Inevitabile che torni in mente il caso dell’Achille Lauro dell’ottobre del 1985, quando un aereo egiziano con a bordo quattro terroristi fra i quali Abu Abbas atterrò a Sigonella e gli Stati Uniti inviarono i reparti della Delta Force per catturare i palestinesi. Si rischiò lo scontro armato tra V.A.M. (Vigilanza Aeronautica Militare) e Carabinieri da una parte e gli uomini della Delta Force dall’altra. Fu un complesso caso diplomatico all’indomani di una rottura politica tra il presidente del Consiglio italiano Bettino Craxi e il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan.

Con Sigonella, Bettino Craxi, allora Presidente del Consiglio, venne meno a una regola imposta dagli Usa agli Stati “amici”: l’ossequio del primato degli interessi statunitensi, al di là di qualsiasi principio d’indipendenza. Rifiutando di consegnare i palestinesi ai marine, Craxi osò affermare, invece, il rispetto della sovranità della nazione italiana. Renzi si sarebbe comportato nello stesso modo? Meglio attribuire colpe all’Etna e alla sua cenere che suscitare un vespaio.

Il “Corriere della Sera” nel servizio citato sottolinea che “…Sigonella con l’esplodere delle rivolte arabe, ha assunto un ruolo sempre più ampio e il Pentagono l’ha scelto come trampolino di lancio per eventuali interventi speciali…”. Non tanto in fondo, è quello che abbiamo scritto nell’articolo da noi pubblicato il 15 giugno scorso e in tanti altri articoli pubblicati in precedenza.

Così è, se vi pare….

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