Anfiteatro Romano a Catania, via “le Ruggini”, per guardare al futuro!

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Catania_anfiteatro_romanoDi Michele Cannavò

Alcuni giorni fa le dichiarazioni della senatrice pentastellata Ornella Bartorotta, circa il grave stato in cui versa l’Anfiteatro Romano di Catania, oggetto anche di un’interrogazione parlamentare, hanno riacceso il dibattito sulla situazione generale dei beni Architettonici e Culturali dell’Isola in generale e di Catania in particolare.

La Senatrice nella sua denuncia  evidenziava come uno dei monumenti più rappresentativi della storia romana si sia trasformato, per certi versi, in una “discarica fognaria” a cielo aperto per le abitazioni limitrofe, con possibili conseguenze sulla tenuta della struttura nel suo complesso. 

Successivamente il magnifico rettore dell’università di Catania, Prof. Giacomo Pignataro, sul giornale di Sicilia ha commentato dicendo che «nell’area occupata dal dipartimento di Giurisprudenza soltanto una piccola parte dell’edificio delle ex-scuderie, oggi utilizzato come aula multimediale, e una parte del giardino pensile di Villa Cerami insistono sulla superficie sovrastante il monumento, in particolare tali strutture presentano fondazioni che si appoggiano sopra i muri pieni e le volte dell’Anfiteatro, senza penetrare in alcun modo all’interno delle stesse», e ancora «Nel ’97 la Soprintendenza, individuando importanti dissesti statici nella zona dell’Anfiteatro sottostante l’area di Villa Cerami, è intervenuta con la progettazione e la realizzazione di una struttura di puntellamento in tubi metallici, quella a cui si fa riferimento nell’interpellanza e che non costituisce affatto fondamenta dell’edificio di Villa Cerami. Tale struttura è stata realizzata al fine di eliminare possibili pericoli per il monumento».

L’ Ente regionale, citata sia dalla parlamentare pentastellata che dal rettore, nella persona del dirigente, Architetto Fulvia Caffo, ha dichiarato che “la Soprintendenza, che subentra dal momento in cui avviene la segnalazione da parte del gestore affidatario (museo interdisciplinare di Catania), ha subito avviato la verifica dello stato dell’arte in cui versa l’anfiteatro di concerto con i colleghi della soprintendenza e del museo. Durante le verifiche sono stati riscontrati dei guasti e delle falle nella fognatura ed in questo senso si è subito intervenuti attivando l’iter istituzionale che prevede anche il coinvolgimento della sezione archeologica”; prosegue dicendo che “il problema dell’Anfiteatro Romano non è una questione recente e coinvolge direttamente vari enti, a vario livello, dal comune di Catania alla regione Sicilia fino ad arrivare al ministero competente,  e nonostante abbia l’attenzione di tutti i soggetti coinvolti deve fare i conti con le limitate  risorse economiche disponibili..” ed ancora “ entro fine mese, il 24, presso gli uffici della stessa soprintendenza  si istituirà un tavolo tecnico, con i vari soggetti coinvolti, con l’obbiettivo di individuare prima, per avviare dopo, un progetto che punti alla risoluzione del problema  attraverso una progettualità complessa ed integrata che è l’unica via possibile per  poter sfruttare potenziali fondi comunitari…

…Un’altra via, inoltre, potrebbe essere anche quella di puntare al  coinvolgimento dei privati sulla scia dell’operazioni del gruppo Tod’s con il comune di Roma, in relazione al  Colosseo”.

Durante l’intervista era presente il responsabile dell’ufficio stampa dell’Ente, Raffaele Lanza, al quale toccherà il compito di mantenere costante  il flusso informativo sugli sviluppi della delicatissima questione che riguarda la comunità tutta.

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