Due Ali in più per la Sicilia? Ryanair ora in ogni aeroporto siciliano

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Ryanair_b737-800Di Michele Cannavò

Quella di ieri è una data importante per la mobilità aerea italiana in generale e siciliana in particolare. Alle 06:50 è infatti partito da Catania Fontanarossa il 1º volo ufficiale del gruppo Ryanair con destinazione Roma Fiumicino; volo che oltre a dare realmente il via alla prima delle sette nuove tratte con base a Catania (base principale dell’allora Windjet) ufficializza, contemporaneamente, l’ingresso del vettore Europeo a Roma Fiumicino (tutt’ora base principale della scapestrata Alitalia) con le rotte Catania, Lamezia e Palermo.

L’arrivo a Roma è stata l’occasione per porre al Ceo Michael O’Leary alcune domande sul ruolo di Ryanair in Sicilia, elencate di seguito insieme ad una sintesi del suo commento:

1) Ryanair punta a gestire, a Catania, 1.200.000  passeggeri l’anno. Possiamo dire che da un lato attingerà ad un nuovo flusso di passeggeri verso la città e dall’altro spezzerà le contingenze del mercato Siciliano, portando quindi dei benefici alla popolazione?

2) Ad oggi Ryanair dopo Trapani, Palermo, Comiso e Catania  è presente in quasi tutti gli scali siciliani.  Quali potenzialità vedete nel territorio siciliano?

3) La Sicilia per posizione geografica da sempre ha rappresentato il crocevia tra oriente ed occidente, il cuore del mediterraneo. Secondo le vostre strategie, in futuro, rappresenterà la porta d’Europa per il mediterraneo o viceversa? O Entrambe? E  questo cosa rappresenterà per i Siciliani?

Sostanzialmente secondo il  Ceo O’Leary, si punterà su due fronti: da un lato offrire ai 5 milioni di siciliani la possibilità di viaggiare su tutto il territorio Europeo a prezzi estremamente contenuti e dall’altro rendere la Sicilia meta facile da raggiungere per i viaggi dei cittadini Europei. Ha  tenuto a precisare che in questo momento Ryanair sta attraversando un periodo di riorganizzazione della propria flotta, che oltre al costante rinnovo degli aeromobili coinvolge anche la loro stessa dislocazione tra le basi operative del gruppo.

E nel dire ciò aggiunge che nei prossimi 12 mesi, gli scali siciliani rappresenteranno un importante componente all’interno delle strategie del gruppo. Nel fare un focus su Catania si conferma molto fiducioso rispetto alle stime per il 2014 (1,2 milioni di passeggeri movimentati) e addirittura ritiene di raddoppiare tale numero già nel 2015, lo stesso anno in cui dovrebbero dare il via alle assunzioni dirette.

Penso sia utile considerare che via via nel tempo il concetto di mobilità si è evoluto adeguandosi a quello che è stato ed è l’evoluzione del bisogno di mobilità, per certi versi in parallelo con il fenomeno della Globalizzazione.

Un bisogno che per noi siciliani, cittadini e imprese, nel tempo, si è trasformato in desiderio.

Come tutti conosciamo il limite che rappresenta il non muoversi liberamente, ad un prezzo accessibile e certo, da una città ad un’altra, e raggiungere quindi luoghi lontani tra di loro nel più breve lasso di tempo possibile.

Ed è per questo che ritengo normale che in un contesto di libero mercato, in un momento storico altamente competitivo come quello attuale, le aziende che crescono e prosperano debbano essere quelle capaci di adattarsi alle mutevoli condizioni del mercato in cui operano.

Non c’è da stupirsi quindi se un’azienda che punta al consolidamento di una posizione dominante sui collegamenti Europei miri anche ad una maggiore quota di mercato sulle connessioni nazionali, viste le opportunità di mercato non valorizzate negli anni.

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