Vaticano: il conflitto in Siria può fare esplodere una guerra mondiale

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NIMITZDi Salvo Barbagallo

 

Volente o nolente, interessati o indifferenti, è la questione Siria che tiene in apprensione e in tensione milioni e milioni di persone. Una situazione che rimane critica nonostante la “pausa” che si è imposta il Presidente degli Stati Uniti Obama, demandando al Congresso la parola “Attacco”. Una “pausa” che non sta impedendo il rafforzamento della forza navale USA nell’area di intervento: ora viene schierata anche la portaerei “Nimitz”, uno degli “strumenti” di guerra più temibili, alla quale si può aggiungere la “Truman” della stessa classe. Queste portaerei hanno a bordo oltre 5.000 uomini di equipaggio, suddivisi tra equipaggio della nave (circa 3.200), e aviatori ed avieri dello stormo aereo imbarcato (2.480), composto ad organico completo di oltre ottanta velivoli. Con le loro 100.000 tonnellate sono le navi militari più grandi che solcano i mari. Ufficialmente il gruppo di navi che operano in direzione del Mar Rosso sono cinque, 4 cacciatorpediniere e un incrociatore, tutte armate con diverse decine di missili da crociera Tomahawk. Attualmente appare “fantasma” la Sesta Flotta USA di stanza nel Mediterraneo, la cui consistenza dovrebbe aggirarsi sulle quaranta navi, tra incrociatori, cacciatorpediniere e sottomarini, con una portaerei.  Una forza di penetrazione che dovrebbe intimorire chiunque.

Il Vaticano ha espresso la sua posizione: “La via di soluzione dei problemi della Siria non può essere l’intervento armato. La violenza non ne verrebbe diminuita. C’è, anzi, il rischio che deflagri e si estenda ad altri Paesi. Il conflitto in Siria contiene tutti gli ingredienti per esplodere in una guerra di dimensioni mondiali“. Queste sono le parole espresse da monsignor Mario Toso, del Dicastero vaticano Giustizia e Pace. E Papa Francesco ha lanciato il suo messaggio di pace anche su Twitter: “Mai più la guerra! Mai più la guerra!“. Le parole di Bergoglio sul social network seguono quelle pronunciate domenica mattina all’Angelus quando il Papa aveva espresso il suo doloore: “Il mio cuore è particolarmente ferito da quello che sta accadendo ed è angosciato per i drammatici sviluppi che si prospettano”.

Il ministro degli Esteri russo, Lavrov, continua a ripetere: “Ci hanno mostrato alcuni materiali che non contengono nulla di concreto e che non ci convincono. Non ci sono né mappe geografiche né nomi. Inoltre ci sono molte incongruenze, restano moltissimi dubbi. Non ci sono fatti, ci sono semplicemente dichiarazioni che loro sanno per certo. Loro dicono che è tutto segreto e che per questo non possono farci vedere: vuol dire che non vi sono elementi per la cooperazione internazionale“.

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