Italia: ci vendiamo tutto pezzo per pezzo…

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telecom-Di Salvo Barbagallo

 

Comprano i russi (impianti petrolchimici ad Augusta e Gela), comprano i cinesi (immobili, terreni, negozi), comprano gli spagnoli (Telefonica di Telecom), comprano i francesi (Alitalia), comprano tutti anche se molti “acquisti” e “acquirenti” passano inosservati perché i mass media, in verità, non possono “registrare” ogni cosa che accade in Italia. Siamo un Paese “occupato” militarmente dagli Stati Uniti (126 basi in tutto il territorio nazionale) e nessuno fa una piega: interessano maggiormente gli amori e i guai del nemico n° 1, Berlusconi.

Passano quasi inascoltate le preoccupanti osservazioni del Copasir in merito alla cessione del controllo di Telecom agli spagnoli di Telefonica in quanto, come sostiene il presidente Giacomo Stucchi “pone seri problemi di sicurezza nazionale“. Un allarme che cade nel vuoto o nell’indifferenza nonostante che venga sottolineato che “la rete Telecom è la struttura più delicata del Paese, attraverso cui passano tutte le comunicazioni dei cittadini italiani ed anche quelle più riservate”. Fino ad oggi non si è sentita la voce del “DIS”, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, e chissà se si farà sentire. D’altra parte Telecom, come ha affermato Enrico Letta, “Guardiamo, valutiamo, vigileremo sul fronte occupazionale, ma bisogna ricordare che Telecom è una società privata e siamo in un mercato europeo”. Nulla da eccepire.

Nulla da eccepire anche se molti imprenditori scelgono la strada dell’estero per le loro imprese; poco da dire se i “cervelli” italiani lasciano la loro terra; nulla da obbiettare se i commercianti sono costretti a chiudere i loro esercizi per il terribile calo dei consumi o per la pressione fiscale statale o quella del racket; non allarma la crescente disoccupazione, né la mancanza di un futuro per i giovani. Cosa aggiungere? L’Italia è bella, i turisti stranieri la popolano, abbiamo tanti e tanti tesori, “naturali”…naturalmente.

E poi, dimenticavamo, c’è l’innata “arte d’arrangiarsi” che fa dell’italiano un essere vivente non comune.

D’altra parte se personaggi come Monti, Prodi, Draghi, Passera, Bernabè e molti altri sono graditi al Bilderberg c’è da dormire sonni tranquilli: una prospettiva per l’Italia, alla fine, si troverà.

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