Precipita pullman in Irpinia, 29 morti, forse altre vittime

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AVE - (intranet) scarpata pulman precipitato Avellino ovest

Autostrada A16, ore 20.30, una lunga coda di auto, siamo al Km 32. Un pullman carico di pellegrini che rientrano da una visita ai luoghi di San Pio arriva sulla fila come un fulmine, i freni non funzionano, travolge alcune auto e vola letteralmente via dal guard rail. Circa 30 metri giù. Immediata scatta la macchina dei soccorsi, ma è buio, sono circa 30 metri e a bordo si capisce solo che ci sono anche diversi bambini.
Diventa una corsa contro il tempo, ma tempo sembra non essercene. Da poco è trascorsa mezzanotte, si sa che a bordo c’erano 40 persone compreso l’autista che è morto sul colpo. Finora sono 11 i feriti recuperati dalle lamiere del mezzo, alcuni molto gravi.  Si aggiungono ai feriti delle auto investite nella folle corsa del mezzo improvvisamente guasto.

Per il resto secondo alcuni testimoni ci sarebbe una trentina di corpi lì, a terra. Fra le lamiere di quello che non sembra nemmeno più un pullman.

Qualcuno si chiede, a pochi giorni dalla tragedia in Spagna, cosa accada ai pellegrini del mondo. Ma forse sarebbe meglio chiedersi cosa accade a questo mondo dove ritmi sempre più serrati portano a inevitabili disgrazie.

Che siano errori umani o incaute manutenzioni. Troppo presto per dirci quale sia il motivo di questa tragedia irpina, per ora non è nemmeno il momento delle lacrime. Per ora lo spazio è tutto all’incredulità.

Aggiornamento h 1.12: secondo il registro dell’albergo i passeggeri del pullman erano 48 cui si aggiunge l’autista. I corpi recuperati finora sarebbero 30.
Prime testimonianze: Una ragazza di 22 anni è morta tra le braccia del vigile del fuoco che l’aveva liberata dalla lamiere. Un bambino di 2 anni, coinvolto nell’incidente tra vetture in autostrada, è grave ed è stato portato al “Santobono” di Napoli.

Un militare a casa di amici con la moglie, a pochi metri dal viadotto è corso in strada e ha visto decine di persone sporgersi dal guard rail e urlare, poi ha visto il pullman precipitato e sentito i lamenti che venivano da quella carcassa. Assieme a un amico è corso a salvare i feriti. Ha estratto una bimba. “Era cosciente – racconta Andrea Valente – e Giuseppe le ha dato il telefono. La bimba ha chiamato sua madre e poi l’abbiamo lasciata ai sanitari. I soccorsi sono arrivati una ventina di minuti dopo l’incidente

L.A.

 

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