I due magistrati avevano presentato una richiesta di indagini suppletive, vista la scadenza dei termini, spiegando che ‘alla luce delle nuove acquisizioni può affermarsi che Valentina Salamone fu uccisa e chi pose in tale in essere tale delitto ebbe a simulare con notevole abilità il suicidio‘.
Per i familiari, che si battono da due anni per approfondire le indagini, si riaccende la speranza di individuare l’autore o gli autori dell’omicidio, camuffato da suicidio con una messinscena. Ipotesi, questa, sposata anche dalla procura generale che ha avocato l’indagine dalla procura di Catania.