Sequestrato a Niscemi l’impianto “MUOS” USA

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A Niscemi è stato sequestrato l’impianto statunitense in costruzione “MUOS”. La notizia è stata data da Tgcom24 prima ancora che la battessero le agenzie di stampa. La stazione militare USA è stata sequestrata dalla magistratura per violazione delle leggi sull’ambiente. Oggetto del sequestro sono l’area e gli impianti del sistema di comunicazioni “Mobile usaer objective sistem” (Mous) della stazione “Naval radio transmitter facility” (Nrtf) di contrada Ulmo. Il provvedimento è stato emesso dal Gip su richiesta della Procura di Caltagirone, a conclusione di indagini avviate nel luglio del 2011. La stazione radio si trova nella riserva naturale “Sughereta di Niscemi”, area a inedificabilità assoluta, in un sito di interesse comunitario.

L’esecuzione del sequestro preventivo è stata affidata a carabinieri ed agenti della polizia municipale presso la Procura di Caltagirone, con l’ausilio dei carabinieri della compagnia di Sigonella e degli avieri del 41° Stormo. Già venerdì 5 ottobre scorso era stato convocato dal presidente Luigi Giuliano, il Consiglio comunale di Caltagirone in seduta straordinaria e urgente, per occuparsi dell’emergenza creatasi per la prosecuzione dei lavori relativi alla realizzazione del Muos, il sistema satellitare Usa considerato dannoso per la salute e l’ambiente, in territorio di Niscemi, ma a breve distanza da Caltagirone. Ancor prima i Comitati No MUOS, hanno preso parte attiva alle audizioni tenute alle Commissioni di Camera e Senato.

La Commissione d’Inchiesta sull’uranio impoverito ha ritenuto che sussistono le basi per una moratoria, sia per quanto riguarda la costruzione del MUOS, sia per il sistema di antenne già presente nella riserva. Il Senatore Scanu ha sottolineato l’importanza del principio di precauzione mentre l’Onorevole Costa, presidente della Commissione, si è impegnato a convocare il Ministro della Difesa e il Presidente della Regione Sicilia, o chi per loro, per avere informazioni dettagliate su quanto sta accadendo a Niscemi, oltre che per sollecitare l’invio di dati completi e attendibili sui livelli di inquinamento elettromagnetico già in atto.

La Commissione ha compreso la gravità della situazione che vede il sorgere del MUOS, sistema parabolico satellitare ad alto impatto elettromagnetico, in un contesto già pericoloso e disfunzionale.

Il presidente della Commissione ha preso atto della preoccupazione dei Comitati No MUOS.

Presso la base militare americana di Niscemi, esistente dal 1991, è presente un’importante centrale di telecomunicazioni il cui nome è Naval Radio Trasmitter Facility (NRTF-8) con ben 41 antenne istallate. Tra il dicembre del 2008 e l’aprile del 2010, l’ARPA Sicilia (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) ha effettuato una serie di rilevamenti sulle emissioni di onde elettromagnetiche generate dalla stazione; i fisici nucleari del Politecnico di Torino, Zucchetti e Coraddu, che hanno studiato il caso piú recentamente, hanno affermato:

Il MUOS (Mobile User Objective System) è un moderno sistema di telecomunicazione satellitare della marina militare statunitense, composto attualmente da tre stazioni collocate in Virginia, Hawaii e Australia, cui dovrebbe presto aggiungersene una quarta in Sicilia – all’interno della riserva naturale “Sughereta di Niscemi” – formata da tre parabole del diametro di 18,4 m. ciascuna, le cui pericolose onde elettromagnetiche graverebbero su esseri umani, flora e fauna in un raggio di 140 km (parola dei fisici del Politecnico di Torino, Zucchetti e Coraddu) e che dunque interesserebbero tutte le province della regione, arrivando perfino a lambire l’isola di Malta.

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