Borgo Propizio

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“Borgo Propizio”, la copertina

In questo periodo frenetico di romanzi di genere: thriller, gialli, storie cruente di sangue,  delitti efferati e sfumature varie di grigio che imperversano a spartirsi i resti di un mercato editoriale sempre più in crisi  di identità, leggere il romanzo di Loredana Limone (Borgo Propizio, edizioni Guanda, pagg. 280, €. 16,50) equivale a sedersi all’ombra di una palma e godersi una ventata di aria ristoratrice.  Un libro di letteratura,  genuino, autentico, godibilissimo, infarcito da contagiosa ironia, con le sua belle metafore e la scrittura che scorre fluida a deliziare il palato del lettore. Borgo Propizio sembra collocato in un contesto dove lo scorrere del tempo non esiste, un candore magico lo pervade, i suoi protagonisti mantengono una purezza che mi riporta alle letture adolescenziali (Tolkien per esempio). Anche qui ci sono tesori nascosti, un anello misterioso trovato in una vecchia scarpa murata, insieme a una mappa del tesoro. E pare che l’anello abbia un valore inestimabile, risale al milleseicento ed è stato ripreso dal quadro di un importante pittore fiammingo. Ma è rubato e si preannunciano guai.   I personaggi di questo romanzo sembrano usciti da una commedia pirandelliana, tratteggiati con pennellate d’artista, umili e complessi nella loro semplicità, quasi indefiniti, perennemente alla ricerca di una identità stabile. Fanciulle che si mantengono illibate in attesa del matrimonio. E poi Ruggero, che non ha studiato ma custodisce patrimoni di saggezza, ha una forza straripante, la semplicità del contadino che non si piega e non si spezza; non sa coniugare i verbi ma sa fare tante altre cose ed ha un animo nobile, una pazienza infinita che utilizza per sopportare due genitori bisbetici. È un uomo d’oro Ruggero, da sposare senza indugi. Mariolina lo sa bene. È  un uomo che avrebbe potuto conquistare il mondo Ruggero, se solo avesse… Non conosceremo mai le sue potenzialità inespresse ma ci fa sognare, ci ricorda che nulla è precluso quando si ha determinazione.  Alberi, botteghe, paesaggi incantati, progetti da realizzare. Pettegolezzi, gioie e dolori che si rincorrono. È un luogo dell’anima Borgo Propizio, il posto migliore dove andare a vivere e pazienza se nessuno si fa i fatti suoi e tutti sanno tutto di tutti. C’è tanto calore e solidarietà.  Uno spaccato di umanità, una fiaba ricca di  colori, suoni e profumi che ci restituisce il piacere della sana lettura.

Loredana Limone (Napoli, 1961) ha pubblicato libri gastronomici e per bambini. Ha ideato e conduce il laboratorio di scrittura creativa “Sapori letterari” di cui ha curato l’antologia omonima, con la prefazione di Allan Bay. Borgo Propizio è il suo primo romanzo.

Salvo Zappulla

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