Assessori dimissionati e "vecchie" abitudini

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Il Presidente della Regione Raffaele Lombardo nell’esercizio dei suoi poteri, essendo venuto meno il vincolo fiduciario, ha revocato la nomina da assessore regionale per le Infrastrutture e la Mobilità ad Andrea Vecchio. È quanto riporta una nota della Presidenza della Regione diffusa ieri alla stampa.

Di parere diverso Andrea Vecchio, che questa mattina in una conferenza stampa tenuta nella sede dell’Ance di Catania spiega che “il provvedimento è illegale e immotivato, presto potrei tornare all’Ars“, ha detto Vecchio. È un fiume in piena come sempre l’ormai ex assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Andrea Vecchio, i miei avvocati “stanno studiando la possibilità di fare ricorso” e che “illustri giuristi di livello nazionale lo hanno chiamato offrendogli il gratuito patrocinio e dicendosi nauseati dal comportamento di Lombardo“.

Poi Parlando del presidente dimissionario Raffaele Lombardo, ha spiegato ai giornalisti il “lombardismo”: “una bombola di gas aperta in un ambiente lo riempie espandendosi in ogni buco, in ogni anfratto. Senza respiratore, dentro quella camera si muore“. A chi gli chiede come mai allora, conoscendo l’ambiente politico siciliano, avesse accettato l’incarico conferitogli proprio da Lombardo, risponde: “Io glielo avevo detto che sono uno ingovernabile, che nel mio caso la parola precede il pensiero. Secondo lui in politica a volte occorre mediare, ma mi aveva lasciato libero di agire, questa era la condizione. Non avere condizionamenti“.

Poi Vecchio racconta di essere stato censurato: “Avevo scritto un comunicato contro la necessità del Ponte sullo Stretto ma l’addetto dell’ufficio stampa della Regione mi ha chiesto di edulcorarlo, e alla fine non è stato pubblicato. La verità è che nemmeno i funzionari e i dirigenti della Regione sono liberi di lavorare usando le loro teste, tutti rispondono a logiche di appartenenza“.
Lombardo ha detto vecchio, “ha attuato una ritorsione rispetto alle mie dichiarazioni politiche, io sono stato accusato di aver destabilizzato la giunta da chi ritiene di gestirla in maniera dirigistica. Le mie critiche – dice Vecchio – sono state di tipo funzionale e adesso ho affidato ai miei legali lo studio delle azioni da prendere. Io ho il diritto di tornare in quel posto perché Lombardo non aveva i poteri per destituirmi“. “Ho sollevato motivi di carattere gestionale e sostanziale, – continua Vecchio – in Italia credo che ci sia ancora la possibilità di esprimere liberamente le proprie idee. Ho chiesto trasparenza e mi hanno fatto fuori“.

Poi Vecchio sostiene di aver trovato “stranezze amministrative, sulle quali i miei avvocati stanno lavorando“. Ma tiene a dire che seppure in poco tempo il suo team ha avviato iniziative importanti come la delibera di riparto somme ex Gescal, 86 milioni di euro da destinare a mutui per housing sociale, ed il regolamento stesso di gestione dell’edilizia sociale. “Abbiamo anche fatto il censimento delle opere mai portate a termine, molte iniziate per motivi squisitamente clientelari, in realtà inutili“.

Alfio Musarra

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