ELEZIONI SICILIA. Nel segno della continuità scendono in campo anche figli d’arte

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Il gran ballo del Gattopardo

Un tempo erano principalmente notai e farmacisti che lasciavano in eredità ai loro figli la loro professione e la loro clientela, oggi anche i politici passano il testimone ai loro congiunti, destinatari ritenuti legittimi de un ricco “portfolio” elettorale conquistato in tanti anni di militanza.

Possiamo dire tutto della Sicilia, ma non diciamo che non rispetta la “continuità”. La continuità su tutto e su tutti. Una cartina di tornasole? Quanto (almeno sino ad ora), si vocifera sui nomi che vedremo come candidati per la prossima elezione del Governatore e del Parlamento siciliano..

Prima di andare avanti: cosa intendiamo per “continuità”? Il vocabolario non ci viene molto in aiuto per spiegare questo termine: “Continuità”, dice, è una: ”estensione non interrotta nel tempo”. Finiremmo con il fare (pseudo) filosofia e potremmo sconfinare facilmente nel campo della matematica. Diciamo, con parole nostre sperando di farci capire, che per “continuità” intendiamo semplicemente “qualcosa che continua senza cambiare”. E, dunque, ci riferiamo, in questo caso, al modo di fare politica in Sicilia. E ci limitiamo alla Sicilia in quanto nell’Isola, appunto, fra un paio di mesi si tiene una competizione elettorale importante, che riguarda tutti i Siciliani.

Le ultime notizie di cronaca sui candidati affermano che verranno riconfermati quasi tutti i deputati uscenti. “LiveSicily” ci informa che “la candidatura alle regionali di Toti Lombardo, figlio dell’ex governatore siciliano, è ormai quasi certa. Papà Raffaele, in tempi non sospetti, aveva confidato a Livesicilia che il figlio, prima di candidarsi, doveva superare l’esame di procedura civile. Toti è stato promosso e adesso ha ripreso le riunioni in via Pola. E’ devoto come il padre a San Sebastiano e negli ultimi 5 anni ha fatto eleggere tutti i suoi candidati nei consigli comunali dei maggiori centri della provincia di Catania”. Ben arrivato questo primo “figlio d’arte”. Ovviamente si presenterà per il Movimento di Raffaele Lombardo, l’MPA. Ma non è il solo figlio di papà a scendere in lizza. Giuseppe Castiglione, omonimo del presidente della Provincia genero del senatore Pino Firrarello, è sceso in campo con un concerto di cantanti napoletani nel cuore di Catania, nel quartiere San Cristoforo. E’ il figlio di Santo Castiglione, presidente dell’Autorità portuale che milita nella corrente “Raffaele” del Pdl.

Figli, nipoti, cugini, amici: i candidati vengono scelti sempre dai leader dei raggruppamenti politici (?) che sono sul mercato, da destra, a sinistra, dal centro, a fuori etichetta.

Fuori etichetta è la “lista dei preti” nel capoluogo regionale. I sacerdoti non saranno candidati, ma la lista per le regionali si ispira alla Chiesa. Don Felice Lupo, parroco di Sant’Eugenio Papa a Palermo sostiene di avere già “molte adesioni”. I preti palermitani si mobilitano per le elezioni regionali di ottobre creando il movimento “Uomini nuovi per una società di uguali e partecipi”. Ne ha dato l’annuncio il “Giornale di Sicilia”. I preti da pescatori di anime si sono trasformati in pescatori di uomini: nessun sacerdote come candidato, ma laici ispirati e guidati dai precetti del Vangelo che osservano la dottrina della Chiesa. Una novità? Evidentemente abbiamo dimenticato chi faceva parte della vecchia Democrazia Cristiana, o quanti militano oggi nelle fila dell’UDC, o del Pdl, o in qualsiasi altro partito (?)….

Altra “novità”? Il Movimento dei Forconi ha ufficializzato il suo ingresso in politica. Il gruppo, che lo scorso gennaio mise in ginocchio la Sicilia con una protesta che paralizzò l’autotrasporto regionale ha presentato il suo nuovo logo, una Sicilia stilizzata con tanto di “omini” armati di forconi, e ribadito come nonostante le proteste portate avanti nei mesi scorsi, ad oggi dalla politica non sia giunta nessuna risposta. L’ingresso nei “palazzi del potere”, secondo il leader del Movimento, Mariano Ferro, servirà a “portare la rivoluzione dalla strada ai palazzi della politica”. Alla base del progetto politico dei Forconi è il rilancio dell’economia regionale, una maggior equità fiscale, che passa attraverso l’abolizione della Serit. Al momento “I Forconi” non ha scelto un candidato alla presidenza della Regione, ma il nome verrà deciso quasi certamente la prossima settimana.

Prima che le liste dei raggruppamenti (?) politici saranno presentate di nomi ne scorreranno tanti: probabilmente si riconosceranno altri parenti illustri, si comprenderanno le alleanze, ma il significato è sempre lo stesso: la conquista della poltrona in quel Palazzo all’interno del quale si governa la Regione Sicilia. Ma, come già detto in altre circostanze, di programmi non si parla. Anche se parlarne non costa nulla meglio tacere e non sbilanciarsi, almeno in questa fase.

Salvo Barbagallo

 

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One Thought to “ELEZIONI SICILIA. Nel segno della continuità scendono in campo anche figli d’arte”

  1. Don Raffaele prima di dare le dimissioni ha sistemato le cose in modo che non ci sia alcuna soluzione di continuità rispetto alla sua leadership. Ben tre liste appoggeranno il suo candidato. In ogni lista ha infilato chiunque. Già da tempo ha messo i suoi uomini in tutti i posti chiave nella gestione amministrativa della Sicilia e non di meno a Roma. Di cosa stiamo parlando?

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