Spresiano, studentesse romene si prostituivano per pagare gli studi

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C’era la necessità di pagare i propri studi universitari dietro la “vita” di alcune ragazze romene fermate nel corso di un’operazione contro la prostituzione a Spresiano (Tv).

Studentesse universitarie romene in vacanza nella Marca per vendere il loro corpo. Con il denaro di circa un mese di lavoro tornavano in patria e potevano così pagare spese universitarie e affitto per un anno sia per sé stesse che per la famiglia, spesso ignara della provenienza di quei soldi.

È questa la vicenda di due giovani straniere di 20 e 21 anni, controllate dalla polizia giovedì notte lungo la Pontebbana, tra Villorba e Spresiano. Le giovani, bellissime e seminude, erano in attesa del cliente di turno: una volta portate in Questura per l’identificazione hanno raccontato agli agenti di questa particolare “vacanza” nella Marca.

Il loro caso non sarebbe isolato: sono decine infatti le “lavoratrici stagionali” che si prostituiscono sulle nostre strade. In genere soggiornano in qualche albergo della città, per circa un mese, e poi tornano in patria con un bel “gruzzolo”.

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