Nessuna sfiducia a Lombardo, si vota il 28 e 29 ottobre

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Giulia Adamo, capogruppo UdC

Non ci sarà nessuna mozione di sfiducia nei confronti del presidente della regione Raffaele Lombardo. Lo ha deciso ieri sera la conferenza dei capigruppo dell’Assemblea Regionale Siciliana che ha fissato la seduta del 31 luglio per le dimissioni del governatore, coinvolto in un’inchiesta di mafia e voto di scambio. In Sicilia, dunque, le elezioni anticipate si svolgeranno il 28 e 29 ottobre. Ma la decisione di non trattare la sfiducia ha innescato una serie di reazioni, creando fibrillazioni tra Pd-Udc. La capogruppo Udc, Giulia Adamo, ha sottoscritto, come mostrato ai giornalisti in sala stampa, un documento presentato dal capogruppo Pdl, Innocenzo Leontini, redatto a mano e definito ‘carta igienica’ dal capogruppo del Pd, Antonello Cracolici.

Un documento con il quale si porta in Aula la sfiducia a Lombardo prima del 31 luglio. In sostanza, un testo unitario, fuori dalle mozioni, che mettesse alla prova del nove i partiti sulla reale volontà di votare la sfiducia al governatore. Il documento ha raccolto però solo le firme di quattro capigruppo Leontini (Pdl), Adamo (Udc), Bufardeci (GS), Maira (Pid), mentre l’istanza di non calendarizzare al momento la mozione di sfiducia è stata sostenuta dai capigruppo Ruggirello (Mps), Cracolici (Pd), Marrocco (Fli), Fior Bufera nel centrosinistra. Idv all’attacco: su sfiducia il Pd ha mentito. Prc: impossibile dialogo con Pd. Il fatto è che al di là della mozione di sfiducia siamo già in campagna elettorale.

Prendiamo atto della decisione del presidente dell’Assemblea regionale Cascio di non mettere in discussione le mozioni di sfiducia al Governatore Lombardo – ha detto il presidente dei senatori dell’Udc e segretario regionale del partito Gianpiero D’Alia –. Non ci meravigliamo di questo gesto che non va derubricato a mera cialtroneria politica e istituzionale“. “Si tratta di un atto politico frutto di quella maggioranza trasversale che in questi anni ha prosciugato le casse della Regione Sicilia provocandone il dissesto finanziario

Non ci meravigliamo neppure – ha aggiunto D’Alia – del tacito assenso dato dal Pdl, partito in crisi e allo sbando in Sicilia come nel resto del Paese“. “Ci amareggia invece e ci sorprende – ha proseguito – la mancanza di serietà e di affidabilità del segretario regionale del Pd e del capogruppo all’Ars che con noi hanno sottoscritto la mozione di sfiducia. Noi continuiamo il dialogo con il Pd e con tutte le forze responsabili che hanno a cuore il bene della Sicilia ma il Pd deve chiarire, una volta per tutte, se è al governo con Lombardo o e all’opposizione di Lombardo, visto che alcuni suoi autorevolissimi esponenti, Lumia, Cracolici, Crocetta e Venturi, continuano a gozzovigliare con l’attuale governo regionale condividendone nomine e prebende“.

Mentre per Claudio Fava, candidato alla presidenza della regione Sicilia. “Il Partito Democratico mente spudoratamente ai siciliani, boccia la mozione di sfiducia e tenta di salvare lombardo. Delle bellicose dichiarazioni dei suoi dirigenti, Crocetta in testa, non rimane alcuna traccia: il governatore incassa l’appoggio del Pd, ringrazia e tira avanti“. “Se ieri voltare pagina e mandare a casa questa maggioranza era un atto di responsabilità, – aggiunge – oggi è diventata una necessità civile che mi convince, una volta di più, d’aver ben fatto a candidarmi alla presidenza della Regione senza chiedere permesso ad alcun partito“.

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