Caldo e incendi, durissima domenica in Sardegna

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Una domenica sotto assedio incendi. La situazione più difficoltosa si è registrata a San Teodoro dove circa 500 persone sono state evacuate da villaggi e alberghi. Per fermare le fiamme in campo quattro canadair e quattro velivoli regionali e uomini a terra della Forestale, dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile. Istituita una unità di crisi e richiamato in servizio personale sia dei Vigili del Fuoco sia della Forestale.

Problemi anche alla circolazione con la chiusura al traffico, a causa delle fiamme e del fumo, di due strade statali. Poco dopo le 13 di domenica, in località Ovilò, nel comune di Padru, è divampato l’incendio, parrebbe per cause di natura dolosa, e le fiamme si sono spinte oltre la statale raggiungendo la costa anche a causa del forte vento di maestrale, che in Gallura soffia oltre i 40 chilometri orari.

Nel nuorese, intorno all’una, altro incendio, a Ottana, partito da un campo coltivato alla periferia del paese che velocemente, con il maestrale si è diretto verso Bolotana. A sud dell’isola, nel cagliaritano, le fiamme sprigionatesi in un terreno con sterpaglie, hanno danneggiato due abitazioni e un’auto – senza feriti ma tanta paura – mentre, nell’oristanese, ieri sono andati in fumo 60 ettari. L’operazione di messa in sicurezza ha richiesto molte ore ed è stata terminata solo in mattinata. La Protezione Civile dell’isola aveva lanciato l’allerta per domenica con “elevato pericolo”, il livello massimo sulla scala della gravità.

Una giornata veramente impegnativa. Ce la siamo vista brutta, le fiamme hanno lambito il paese, poi hanno corso verso la montagna“. A parlare è il sindato di San Teodoro, Tonino Meloni, che, per far fronte all’emergenza incendi, ha istituito in comune l’ Unità di crisi, mentre il centro di raccolta per dare assistenza agli sfollati è stato allestito nel comune di Budoni. A San Teodoro domenica sono state evacuate le località Badualga, La Runcina, Lu Stazzu di Mezzo, Terra Padedda e l’Hotel San Teodoro, all’ingresso del centro abitato, che da solo ospitava un centinaio di turisti.

I Vigili del Fuoco solo in tarda serata sono riusciti a raggiungere la località Terra Padedda, dove erano rimaste bloccate una cinquantina di persone, poi evacuate, starebbero bene. Il fuoco ha lambito le case della zona Rinaggiu, a sud-ovest di San Teodoro. Risultano distrutti ettari di macchia mediterranea, capannoni, aziende agricole e alcune case: ma non è ancora possibile fare stime certe dei danni. Riaperte in tarda serata alla circolazione le statali 131 DCn e 125 che collega il sud con in nord dell’Isola.

Infine grave anche il bilancio dei feriti. Quattro gli  ustionati di cui uno è il Comandante della Protezione Civile di Olbia, Giuseppe Budroni, per lo scoppio di una cisterna nei pressi di un’officina, in località Badualga, mentre erano impegnati nelle operazioni di spegnimento dell’incendio a San Teodoro. La lingua di fuoco, secondo le prime informazioni, li ha investiti al volto, al petto e alle braccia. Tra i feriti un volontario della Protezione Civile di Olbia e due operai di San Teodoro. Sono arrivati all’ospedale di Olbia in codice rosso.

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