L'Mpa lancia Massimo Russo a presidente della Regione

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A Palermo ieri mattina 24 giugno la prima assemblea congressuale regionale del Mpa per definire il nuovo programma del movimento con l’obiettivo di rappresentare le istanze emergenti in Sicilia che sono strettamente connesse ai temi dello sviluppo e della crisi economica. L’Mpa di Raffaele Lombardo, cambia volto, nome e logo. In vista delle prossime scadenze elettorali, si avvia a rinnovare i quadri dirigenti. A transitare in questa fase l’Mpa saranno Massimo Costa e Giovanni Pistorio, capogruppo Mpa al Senato. Ieri mattina Lombardo ha confermato di volersi defilare: “Non ci sara’ da parte mia nessuna ingerenza, nessuna invadenza, nessuna presenza“.

Giovanni Pistorio, nel corso del suo intervento, lancia la candidatura alla presidenza della Regione siciliana di Massimo Russo, pm in aspettativa, e attuale assessore alla Salute del governo di Raffaele Lombardo. “Russo è un eccellente candidato – ha detto Pistorio – è riuscito con fatica ad amministrare la sanità in Sicilia, ha saputo dire tanti no e meritare rispetto“. Se Lombardo si dimetterà il 28 o 29 luglio, come ha più volte ribadito, in Sicilia si voterà a fine ottobre, sei mesi prima della scadenza naturale della legislatura.

Massimo Russo: “Lo dico da magistrato e da garantista. Chiunque andrà a fare il presidente della regione dovrà fare un patto con i cittadini: si abbandonerà la carica solo quando un’altra istituzione spiegherà il perché e il come delle fonti di prova. L’imparzialità, l’autonomia del magistrato si apprezza quando riesce a sottrarsi dal vento che soffia da una certa direzione quando la piazza vuole la gogna e il colpevole. Se non ci sono le misure cautelari, bisogna attendere motivazioni e sentenze di primo grado perché il cittadino deve sapere“. Ha detto  il pm in aspaettativa Massimo Russo, assessore alla salute “con questo giudizio non voglio interferire sul lavoro della magistratura – ha aggiunto Russo – ma Lombardo sta andando via senza essere rinviato a giudizio e senza che il cittadino, al di là dei giornali, conosca i fatti. Oggi che il processo è stato annullato, lo possiamo dire: raramente è successo che un presidente della Regione si metta da parte senza un rinvio a giudizio, per questo bisogna apprezzare la scelta di Raffaele Lombardo di dimettersi“. Massimo Russo si riferisce al processo di Catania nei confronti di Lombardo che era imputato per reato elettorale, ma per il quale la procura ha chiesto l’aggravante per favoreggiamento alla mafia.

Raffaele Lombardo parlando del futuro del partito esorta i dirigenti a portare avanti il movimento. Prima di chiudere un riferimento al processo che lo vede imputato, Lombardo annuncia: “chiederò di essere interrogato e sono sicuro che dopo mi assolveranno“. Alla base di ogni azione, ieri come oggi, c’è “la lotta al centralismo romano“, lotta fatta di “sacrifici“, sottolinea il governatore: “potevo essere l’ennesimo sultano di Sicilia e invece ho scelto di rompere con coloro che avevano deciso di non rispettare i programmi che ci avevano fatto eleggere dai cittadini“. “Questo -aggiunge Lombardo- vuol dire essere autonomisti“. Al gruppo dirigente del Mpa Lombardo dice: “decidete voi con chi fare eventuali alleanze, con il Pd, il Pdl, ma prima vedete che differenze di programma hanno sulla politica locale e nazionale“. Poi Lombardo lancia l’attuale assessore alla salute Massimo Russo a presidente della Regione: “Noi abbiamo tutti i titoli per candidare Massimo Russo a presidente della Regione siciliana“. Raffaele Lombardo chiude il congresso del Mpa ufficializzando l’inizio della campagna elettorale per le prossime elezioni regionali.

Alfio Musarra

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