Il mestiere di agente letterario

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Sabrina Minetti

Juliane, dai un titolo alla tua vita!

Una storia infinita.

Scopro un autore – innamorandomi talvolta addirittura del suo libro – e cerco di piazzare la sua opera mentre ci sto ancora lavorando. E poi nuove scoperte, nuovi manoscritti affascinanti, e il lavoro non finisce mai, perché continuano a nascere delle storie incantevoli.

Juliane Roderer

Un garbuglio di lettere bianche su nero, grosse e piccole, in vari caratteri, messe dritte, di traverso, capovolte, come la letteratura, che è un unico labirinto in cui ogni lettore deve trovare la sua strada personale.

E nella quarta di copertina, che testo ci sarebbe?

Un testo brevissimo: questo libro è fatto per portarti via.

E a chi faresti scrivere la prefazione?

Chiederei a qualcuno dei miei autori. A uno di quelli satirici, umoristici, perché la vita va presa con ironia.

Una citazione che ti rappresenta:

È dello scrittore Martin Walser: “Chi comprende sempre quello che sta facendo, non sfrutta tutte le proprie potenzialità”.

L’incipit di Juliane, agente letteraria:

C’era una ragazzina che si lasciava affascinare dalle storie incredibili, grottesche, surreali che il nonno le raccontava …

(Infatti, la mia scelta di mestiere è “colpa” del mio nonno Karl, che inventava delle storie inverosimili, strambe, divertenti e bizzarre, risvegliando in me l’amore per quello che è il nocciolo della letteratura: le vicende inventate, possibilmente fantasiose. Più tardi, leggendo i libri di Michael Ende, ho percepito una grande affinità tra quello che mi raccontava il nonno e storie come “La storia infinita”, “Momo”…)

Come si è sviluppata la tua carriera? Raccontaci la trama, in breve:

Dopo la laurea (linguistica italiana, scienze drammatiche e letteratura tedesca), come molti laureati in lettere, ho fatto un mestiere assolutamente estraneo alle materie studiate: lavoravo in una holding internazionale, nel reparto legale (e da quella esperienza ho riportato molte conoscenze che mi sono tuttora utili quando si tratta di negoziare i contratti editoriali!). Capendo che non avrei sopportato a lungo un lavoro tanto lontano dalla mia vocazione, mi sono tuffata nell’editoria e, dopo aver lavorato nella filiale bavarese dell’istituzione tedesca che corrisponde all’AIE e in un’agenzia che rappresentava solo autori tedeschi, mi sono messa in proprio per portare in Germania la letteratura italiana che tanto stimavo (e sempre stimo). Dopo un po’ ho iniziato a proporre anche dei titoli tedeschi in Italia (ma gli italiani sono sempre la maggioranza nel mio portfolio) e degli scrittori italiani nel loro paese, e a rappresentare i miei clienti anche in altri paesi, soprattutto europei.

Un colpo di scena che ha fatto la differenza nel tuo percorso lavorativo:

Un colpo di scena è stato sicuramente un bestseller in Germania, di cui né l’editore tedesco né io ci saremmo aspettati tanto successo: l’autobiografia di un noto attore.

E uno snodo importante è stato la vendita dell’opzione cinematografica di una commedia gangster, un giallo uscito con una piccola casa editrice… ne sentirete parlare più avanti!

Protagonisti e comprimari della tua avventura professionale:

Perdonami se non faccio nomi di autori o di editor, una certa discrezione ci vuole. Ma un ruolo importante è sempre quello dei traduttori, che con il loro lavoro diligente e sensibile contribuiscono al successo di un testo all’estero; quelli con cui molti dei miei autori italiani hanno avuto un piacevole rapporto di collaborazione, talvolta anche d’amicizia, sono soprattutto Katharina Schmidt, Ingrid Ickler e Bettina Mueller-Renzoni.

Juliane Roderer è un’agente letteraria: quali sono i tratti distintivi del suo “personaggio”? Cosa la rende inconfondibile e cosa la avvicina agli altri?

È una domanda che si dovrebbe fare ai miei autori e agli editori che hanno a che fare con me. A rispondere in prima persona c’è sempre il pericolo di peccare di troppa presunzione o di troppa umiltà! (ndr: sorride)

Quanto conta per Juliane il feeling personale e l’intesa umana con gli autori con cui lavora?

Sono importantissimi! Li considero ugualmente amici quanto autori, sono delle persone eccezionali, ognuno a modo proprio. Lavorare insieme significa sempre fidarsi dell’altro. Loro (spesso) accettano i miei consigli, rivedendo certi aspetti dei loro testi, mentre io (ogni tanto) accetto anche la loro decisione di scartare i miei consigli, se mi rendo conto che lo fanno per mantenere una coerenza tra la loro personalità e l’opera.

Nelle storie preferisci gli incipit o i finali?

Gli incipit, è da lì che spesso si capisce se l’autore riesce a catturare presto l’attenzione del lettore. O, per dirla alla Hermann Hesse, “Ogni inizio contiene una magia …“.

C’e’ qualcosa che Juliane considera in un’opera, magari ancor prima di leggerla tutta, che può segnalarle che merita di essere valutata?

Sinceramente la mia decisione di guardare il testo dipende molto anche dal modo in cui l’autore lo presenta. Spesso già la lettera di accompagnamento mi indica la qualità dell’opera, ci sono tantissimi segnali che mi fanno intuire se l’autore è un appassionato di letteratura in generale e ne ha dato (o cercato di darne) espressione nella sua opera. Solitamente la sinossi, insieme a una presentazione originale (ma che non lo sia in modo troppo intenzionale), mi ispirano la voglia di leggere il testo.

A Juliane arrivano tre proposte editoriali: una ha un titolo intrigante, la seconda è di un autore che già apprezza, la terza arriva da un luogo molto lontano. Quale preferirebbe esaminare per prima?

A dire il vero sceglierei l’ipotesi più scontata: leggere il testo dell’autore che già stimo …

Inoltre i titoli intriganti spesso ingannano, suscitano delle aspettative che poi non riescono a soddisfare; al contrario, uno dei romanzi che più mi stanno a cuore mi è stato presentato dall’autore con un titolo incredibilmente sbagliato.

Se Juliane non fosse diventata un’agente letteraria che lavoro avrebbe fatto?

Forse l’autrice, fallita o meno … la maggior parte degli addetti ai lavori (agenti, recensori, editor …) sono degli autori mancati! (ndr: ride)

Oppure, se avessi continuato gli studi di psicologia, adesso combatterei ogni giorno le ansie e le nevrosi dei miei pazienti. In ogni caso, anche come agente, mi è utile una certa conoscenza della materia per incitare i miei autori, incoraggiarli, talvolta anche per frenarli.

Il libro che Juliane non ha (ancora) scritto:

Le mie memorie (professionali)… tremate, autori e addetti ai lavori!

Juliane volta pagina e…

… continua, perché il mio mestiere è pieno di “cliffhanger” e ogni giorno si affacciano nuove sfide.

E infine: c’è una casa, c’è uno studio e ci sono tanti libri sugli scaffali della libreria. Se tu fossi un libro, in compagnia di chi vorresti stare?

I miei vicini (diretti) preferiti sarebbero “Se un viaggiatore in una notte d’inverno” di Calvino e “Guida galattica per gli autostoppisti” di Douglas Adams, inoltre vorrei avere intorno a me “Tom Sawyer“, una raccolta di aforismi di Oscar Wilde e i romanzi dei miei autori preferiti del ‘900, che sarebbero Vasco Pratolini per l’Italia e Wolfgang Koeppen per la Germania. Mi fermo qui perché non credo che abbiate abbastanza spazio per tutti i libri della mia vita… In verità i libri appena nominati e alcuni altri hanno un reparto separato nella mia libreria: sono quelli che potrei rileggere infinite volte (alcuni li ho già letti un paio di volte) e che hanno avuto una grande influenza sul mio gusto letterario, nonché sullo sviluppo della mia vita interiore. Sono, per così dire, “my alltime favorites”.

Juliane Roderer è un’agente letteraria di Monaco di Baviera. Visita spesso il nostro paese per lavoro ed è molto affezionata allo stile e alle opere di tanti talenti nostrani.

 Sabrina Minetti

 

(Per gentile concessione della redazione di Mondo rosa shokking)

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