Il gesto isolato di un folle? E cosa cambia?

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Non cambia nulla. Anche se si accerterà che la bomba di Brindisi è stato il gesto isolato di un miserabile folle non cambia nulla. La nostra “società civile” è comunque in pericolo. Sia che venga esposta alla vendetta di una mente malata che presume di pareggiare i conti con la “società” per i torti subiti, sia che venga esposta alla volontà criminale di un gruppo di “bastardi” che hanno deciso di uccidere nel mucchio, l’obbiettivo è lo stesso: terrorizzare, destabilizzare.

Si tratta comunque di un atto terroristico. E quindi nessuno provi a trovare scusanti. Lo Stato deve dare delle risposte concrete. Non si può accettare che i nostri giovani possano perdere la vita andando a scuola.

Ora io mi chiedo: se veramente si tratta del gesto isolato di un folle, allora non vedo molta differenza con il gesto, altrettanto folle, del bullo che va a scuola armato di coltello e accoltella vigliaccamente a morte il primo ragazzo o ragazza incolpevole che gli capita a tiro. Voi mi direte: “ma non c’è la volontà di fare una strage”. E allora? Ne vogliamo fare una questione di numeri?

Le menti malate sono sempre esistite e sempre esisteranno, ma quando si ammala la gran parte della “società civile” allora non riusciamo più a prendere le adeguate misure di protezione per impedire che questi fatti accadano. Le strutture di protezione sociale, gli organi di polizia, gli insegnanti e i presidi delle scuole spesso non hanno gli strumenti per evitare che i violenti possano essere fermati prima di compiere le loro follie. E quando le hanno fatte non ci resta che addolorarci e fare chiacchiere inutili. Tocca a chi è alla guida della nostra società distogliere la mente da come fare soldi e potere per cominciare ad interessarsi a fare riforme di quelle leggi (porcate) che hanno devastato il sistema elettorale, finanziario e bancario, la scuola, l’università, la ricerca, la sanità e così via. Lo sapevate che gli squali quando attaccano un branco di pesci, si eccitano talmente nell’orgia di sangue che non si accorgono di mangiarsi tra di loro?

La società malata in cui stiamo vivendo è sempre pronta a trovare giustificazioni e ammiccamenti  verso chi delinque, truffa, ruba, evade e raramente esalta chi è onesto e ligio alle leggi o chi si prodiga per il prossimo in modo disinteressato.

Loro, i furbi, sono quelli che seguono la legge della giungla (come se non avessero scelta), e applicano la legge del taglione e della sopraffazione, mentre gli altri, i fessi, sono quelli che lavorano, pagano le tasse, rispettano il prossimo, servono lo Stato in tutti i settori, commerciano onestamente, sono professionisti e imprenditori che responsabilmente lavorano e danno lavoro.

 

Corrado Rubino

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