Catania, blitz contro i "Cursoti", fermato anche "Pippu u maritatu"

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Continuano senza sosta gli arresti a Catania, con una Procura che lavora giorno e notte per non dare la possibilità ai clan di riorganizzarsi. A Catania non ci sono più latitanti. Questa mattina è scattato il fermo per venti persone, tra questi anche lo storico boss del clan dei Cursoti, Giuseppe Garozzo di 63 anni detto “Pippu u maritatu”. Ad eseguire gli arresti, la squadra mobile della Questura di Catania nell’ambito di un’operazione antimafia coordinata dalla Dda della Procura della Repubblica. Un provvedimento è stato eseguito anche in Piemonte dove il gruppo aveva una base logistica. Agli indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, estorsione, traffico di stupefacenti, e detenzione di armi da guerra. Secondo quanto emerso dalle indagini della squadra mobile della Questura di Catania, il boss Garozzo, stava tentando di riorganizzare la cosca dei Cursoti che era stata decimata durante il periodo della sua detenzione.

Il boss, è stato ferito nel giugno del 2011 mentre era sul proprio scooter a Misterbianco assieme a Angelo Adriatico (68 anni), anch’egli ferito. Garozzo, era stato scarcerato nel 2010 ed è attualmente sottoposto alla vigilanza speciale. Secondo gli investigatori, Garozzo, è considerato capo indiscusso di una delle più sanguinose frange del clan dei Cursoti. Imputato in più processi ai Cursoti di Torino, il boss si era reso irreperibile dopo essere stato scarcerato nel novembre del 1990 per decorrenza dei termini di carcerazione. Le manette scattarono nel 1991 in Germania in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere. Indicato come uno dei promotori della faida mafiosa iniziatasi nel 1991 a Catania, che causò in cinque anni oltre 500 morti ammazzati.

Il nome di Garozzo, è uscito fuori anche nell’inchiesta “Ramazza”, operazione che ha visto in affari la mafia catanese con la ‘ndrangheta per la gestione del traffico della cocaina. La droga partiva da Dusseldorf per passare dalla Calabria e poi in Sicilia. In cognato di Garozzo, Nicola Lo Faro, 45 anni, fu ucciso nel 2009 in un agguato nel rione Nesina. in via Cardì, una moto di grossa cilindrata si sarebbe affiancata alla vettura e un sicario avrebbe esploso più colpi con una rivoltella uccidendolo sul colpo. I particolari sull’operazione saranno resi noti durante una conferenza stampa con il procuratore di Catania, Giovanni Salvi.

Alfio Musarra

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