Nuova riforma del Lavoro, il testo integrale

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Riforma del Lavoro, presentato in conferenza stampa il testo dal premier Monti che lo esalta dicendo che “questa riforma rappresenta un impegno di riforma di rilievo storico per l’Italia. E’ una svolta per il mercato del lavoro che diventerà inclusivo e dinamico“. Una parziale vittoria delle parti viene dalla questione dell’articolo 18 per il quale ora si prevede il reintegro qualora il giudice “dimostri che sui licenziamenti economici ci sia manifesta insussistenza”. Cauta in merito la Cgil che preferisce leggere bene il testo della riforma.

La soglia minima di indennizzo per il lavoratore licenziato è stata però abbassata fissandola in un minimo di 12 fino a 24 mensilità, contro le 15 con 27 previste nella prima bozza.  Non sono estese le tutele alle imprese con meno di 15 dipendenti per licenziamenti a seguito di motivi economici o disciplinari. La nuova riforma prevede “una procedura di conciliazione nella quale si cerca di vedere se c’è una ragionevolezza nel licenziamento e le parti si accordano. E Il sindacato avrà un ruolo”. La “paccata” di miliardi di forneriana memoria per i nuovi ammortizzatori sociali ammonta a 1,8 miliardi di euro. Il ddl sul mercato del lavoro sarà trasmesso oggi in Parlamento essendo state raggiunte quelle intese necessarie.

Monti, forse riferendosi alle polemiche per la crisi attuale che ogni giorno vede peggiorare la situazione dei singoli cittadini afferma: “C’è rispetto per tutti i lavoratori ma devo ricordare che il governo lavora per l’interesse generale del paese in una prospettiva di lungo periodo…La flessibilità in uscita è stata accresciuta in uscita in maniera rilevante con una serie di garanzie che rispettano la necessità che i giudici del lavoro non entrino troppo in valutazioni che appartengono alla responsabilità dell’imprenditore e siano lì a tutelare ancora più di oggi i lavoratori che fossero oggetto di licenziamenti di tipo discriminatorio“.

Aggiunge poi il ministro del Lavoro, Elsa Fornero: “Con la riforma il contratto tipico sarà il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. A vita? dipende: attraverso una modifica equilibrata dell’articolo 18 non blindiamo più quel lavoratore a quel posto di lavoro, non è più suo per sempre, ci può essere un distacco…L’articolo 18 è stata una grande conquista. Ma il mondo è cambiato e noi dobbiamo andare avanti senza chiuderci e traendo i vantaggi. Anche perché le economie più fossilizzate hanno il più alto tasso di disoccupazione“. E specifica: “La riforma comprende anche “3 deleghe: una riguarda i tirocini formativi, una le politiche attive per i servizi del lavoro, sulle quali le regioni hanno un competenza esclusiva o concorrente, la terza l’apprendimento permanente. Queste tre deleghe sono scritte”… Noi speriamo -continua Fornero – che la modalità tipica di lavorare sarà il lavoratore dipendente a tempo indeterminato. Il contratto inizierà con una fase chiamata apprendistato: c’è una forte enfasi sull’apprendistato sul modello tedesco, una caratteristica del modello tedesco che impiantiamo nel nostro sistema produttivo. Nei primi tre anni ci accontentiamo del 30% di conversione“. E qui si potrebbe replicare che un tecnicismo espresso con “Noi speriamo”, ci lascia tecnicamente perplessi.

Insistendo sul fatto che l’art. 18 fosse l’alibi delle imprese per non investire in Italia, Monti/Fornero insistono: “Le imprese non dicano più che non possono investire in italia perchè c’è l’articolo 18. Perchè così finisce per essere scoperto anche il gioco“.

A questo punto si apre l’ormai consueto siparietto Monti-Fornero, con un botta e risposta che di naturale non sembra aver proprio nulla. Parlando degli effetti della riforma del lavoro, Elsa Fornero afferma: “il governo vuole che le imprese italiane non vadano in Serbia“. E si inserisce Monti: “che non vadano tutte in serbia“. E Fornero: “sì che non vadano tutte in Serbia, come sta accadendo in modo imbarazzante“. Ancora convinti che ci vadano per l’art. 18.

La riforma, che non si applica ai dipendenti della Pubblica Amministrazione, vorrebbe però occuparsi anche di questo ambito, che attualmente il ministro Patroni Griffi si è riservato per avviare una nuova concertazione con i sindacati.

Pier Luigi Bersani, per il Pd, parla di “importante passo avanti”, mentre Pier Ferdinando Casini afferma che “il Governo ha lavorato bene”. Angeletti della Uil, parla di pareggio fuori casa, mentre Bonanni della Cisl dice che sarebbe “ragionevole”.

Fra vittorie in casa, pareggi fuori casa e sconfitte il pubblico resta a guardare. E a patirne.

Luigi Asero

Pubblichiamo il testo integrale della Riforma, così come presentato oggi.

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