Calcio scommesse: arresti eccellenti

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Si sapeva, erano arresti annunciati, se ne parlava da almeno due settimane. Ora sono arrivati e la slavina che travolge la massima serie (e non solo) del massimo campionato di calcio in Italia prende sempre più la forma di una valanga. Un campionato, e non per la prima volta, falsato dagli interessi che orbitano attorno al mondo degli scommettitori. La Procura di Bari ha emesso una serie di provvedimenti di custodia cautelare in carcere. Fra questi alcuni nomi eccellenti: Andrea Masiello, ex terzino del Bari, quest’anno in squadra con l’Atalanta. Insieme a lui, due suoi amici: Giovanni Carella e Fabio Giacobbe, facenti parte della stessa associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Cinque le partite con il Bari, per le quali Masiello è accusato d’aver alterato il corretto esito sportivo.

Addirittura il senso d’impunità di Masiello lo portò, in occasione dell’incontro Bari-Lecce del 15 maggio 2011 (vinto fuori casa dal Lecce 0-2), a incassare l’illecito compenso con un tracciabilissimo assegno bancario. L’incontro fu venduto per 300 mila euro e Masiello fu autore di un clamoroso autogol

In quel caso, secondo il procuratore di Bari Laudati, titolare dell’inchiesta, non ci furono scommesse ma la semplice “vendita dell’incontro”. Riguardo all’inchiesta sportiva Laudati specifica: “”Il nostro ruolo è diverso dalla giustizia sportiva, noi facciamo indagini penali. Finora non abbiamo trasmesso gli atti alla procura della Figc, con cui abbiamo ottimi rapporti, ma non appena sarà chiusa questa prima tranche li trasmetteremo. Lavoriamo su provvedimenti che hanno già avuto il conforto da parte del giudice“.

Le scommesse, e questo è un altro aspetto che andrebbe a intricare ulteriormente l’inchiesta, servivano alla criminalità organizzata per riciclare denaro sporco di provenienza chiaramente illecita. Il sistema è semplice: le famiglie mafiose scommettono su tutti e tre i possibili risultati 1-x-2, nella peggiore delle ipotesi (condizionando gli incontri) non si perde nulla e il denaro “vinto” rientra ripulito nelle casse criminali. Una partita che ha allertato l’attenzione, anche a seguito di una segnalazione da parte di alcuni agenzie legali di scommesse, è stata quella di Coppa Italia fra Bari e Livorno, vinta 4-1 dal Bari. In quel caso fu molto ingente il flusso di scommesse pervenuto.

Sono una novantina le pagine dell’ordinanza emessa dalla Procura di Bari. Nell’ordinanza risultano anche numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali. Il procuratore Laudati precisa “Questa è soltanto la prima tranche di un’indagine iniziata nel dicembre 2010 in cui ci sono accertamenti ampiamente provati.  Nel procedimento sono state inserite alcune partite su cui è stata ritenuta ampiamente provata l’alterazione del risultato“. Le partite a cui fa riferimento sarebbero cinque. La già citata Bari-Lecce 0-2 del 15 maggio 2011. Le altre partite sono Bari-Genoa 3-0 (2 maggio 2010), Udinese-Bari 3-3 (9 maggio 2010), Cesena-Bari 1-0 (17 aprile 2011) e Bologna-Bari 0-4 (22 maggio 2011). Secondo gli investigatori, nella partita Udinese-Bari, alcuni biancorossi, tra cui, secondo Masiello, anche l’attuale difensore bianconero e della nazionale Leonardo Bonucci, si organizzarono per un over (partita con più di tre gol, la gara finì 3-3).

Iscritti nel registro degli indagati ci sono anche Daniele Portanova (difensore del Bologna), Alessandro Parisi (difensore del Torino), Simone Bentivoglio (Sampdoria), Marco Rossi (Cesena), Abdelkader Ghezzal (Cesena), Marco Esposito, Antonio Bellavista e Nicola Belmonte (Siena). Nel registro degli indagati ci sono anche i nomi del factotum barese Angelo Iacovelli, tre ristoratori – Nico De Tullio, Onofrio De Benedictis e Francesco De Napoli (ritenuti complici dei calciatori), scommettitori e loro amici: Arianna Pinto, Giovanni Carella, Fabio Giacobbe, lo “zingaro” Victor Kondic, Leonardo Picci e l’albanese Armand Caca.

Si profila sempre più il reato di truffa ai danni del Bari“: il direttore generale della società biancorossa, Claudio Garzelli, commenta così l’arresto di Andrea Masiello. “Non sono nè sorpreso nè amareggiato perché si conferma l’ipotesi iniziale di un’attività legata alle scommesse promossa da calciatori e soggetti esterni all’ambiente sportivo e al Bari calcio“. “Noi siamo parte lesa e corriamo il rischio di essere danneggiati due volte: dai calciatori che hanno commesso reati e dalle sanzioni della Federazione per la responsabilità oggettiva..Al proposito nell’ultimo convegno Uefa sul tema, il presidente, Michel Platini, ha sottolineato come la truffa subita da un club possa essere valutata come esimente per l’applicazione della responsabilità oggettiva“.

L’Atalanta intanto, dove milita quest’anno Andrea Masiello, lo ha già sospeso da ogni attività.

Luigi Asero

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