Lo ha reso noto il leader Mariano Ferro. La nuova forma di protesta non avrà inizio lunedì, com’era stato deciso nella precedente assemblea. Ma saranno rinviati di qualche giorno. I blocchi e i presidi saranno fatti davanti alle raffinerie per impedire l’esportazione dei prodotti petroliferi e davanti agli uffici dell’agenzia delle entrate e ai municipi. “È difficile organizzare la protesta, ci servono quattro o cinque giorni”, ha detto Mariano Ferro, e ha spiegato che “non sono state ancora inviate alle questure le richieste di autorizzazione a manifestare”. Ferro ha detto di “temere precettazioni” e di volere per questo predisporre le azioni di protesta in modo da non incorrere in iniziative delle prefetture. Intanto Giuseppe Richichi leader degli autotrasportatori dell’Aias, ha detto: “noi non facciamo alcun presidio, chiediamo dei tavoli per discutere: dopo, se qualcosa non ci convince o non abbiamo risposte, faremo delle azioni. Fino a quando non avremo risposte noi rimarremo fermi, continueremo a lavorare e non faremo alcuna protesta”. Quindi, almeno per il momento non ci sono in programma proteste. Richichi, ha fatto sapere, che non condivide la strategia dei presidi.
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