I “FORCONI” SI DIVIDONO

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La protesta in Sicilia tende a sfaldarsi dopo l’incontro con il presidente della Regione

I camionisti, costretti dalla legge a non superare un fermo di massimo cinque giornate lavorative, hanno deciso di abbandonare la protesta

CATANIA – Raffaele Lombardo è riuscito a dividere anche il fronte dei “Forconi”.  A conclusione delle trattative in sostanza è emerso che il presidente della Regione ritiene da una parte “assolutamente legittimi” i motivi della protesta e dall’altra ha bocciato in pieno le modalità di svolgimento della protesta stessa. Di conseguenza giovedì sera si è svolta, alla zona industriale di Catania, una riunione tra i vertici del movimento ed è stata subito frattura interna al movimento.

Forza d’Urto ha annunciato di voler continuare ad oltranza lo sciopero con il sostegno di pescatori e agricoltori, mentre i camionisti, costretti dalla legge a non superare un fermo di massimo cinque giornate lavorative, hanno deciso di abbandonare la protesta.

Il presidente dell’Aias, Giuseppe Richichi, ha dichiarato che «La protesta non si fermerà in alcun modo… siamo pronti ad affrontarne le conseguenze. Fino ad ora abbiamo avuto delle risposte insoddisfacenti… non c’è alternativa allo sciopero ad oltranza». Però in realtà entro la mezzanotte di oggi (venerdì 20) gli autotrasportatori dell’Aias dovranno rimuovere i blocchi stradali per consentire il rifornimento di carburante e generi di prima necessità, ormai introvabili in tutta l’isola.  I Prefetti sono pronti a fare intervenire le Forze dell’ordine.

Ma fermiamoci un attimo a pensare. Il presidente della Regione siciliana fa spallucce alla protesta (che non è uno sciopero perché lo sciopero lo fa chi ha un lavoro); i prefetti sono pronti a fare intervenire le Forze dell’ordine; le maggiori testate dei benpensanti del nord hanno già bollato la protesta come sponsorizzata dalla mafia e dai fascisti; la Rai (ma anche le reti Mediaset e persino i canali all news che di solito di questi avvenimenti vivono) preferisce saturare l’informazione solo con “l’incidente della Costa Concordia” anziché dare anche notizie su un fatto che rischia di creare altre vittime; e in fine i “politici” (con rispetto parlando) siciliani che appaiono assenti come se la cosa non li riguardasse minimamente. In Italia qualcuno ha paura della Sicilia? Qualcuno ha la coscienza sporca? Forse qualcuno si è accorto di anni di bugie, vessazioni ed ingiustizie, di malgoverno e soprusi? Noi, da perfetti ipocriti come tutti quelli che dicono che non è come sopra, pensiamo che il malessere delle fasce sociali più deboli si manifesta violentante soprattutto nelle regioni dove mancano “i fondamentali” dell’economia. Noi, da perfetti ipocriti, pensiamo che non è vero che i governi “italiani” non hanno fatto altro che impoverire da sempre la nostra Isola per avere manodopera a basso costo. Non è vero che hanno eliminato i siciliani che potevano dare fastidio servendosi della mafia. Non è vero che hanno comprato squallidi personaggi siciliani da mandare in parlamento per manovrarli come meglio vogliono.

Ma la lista sarebbe troppo lunga e poi oggi recriminare o cercare cause per capire quello finora la maggior parte dei siciliani non ha capito è poco costruttivo. Sarebbe costruttivo invece se tutti i siciliani scendessero in piazza, ma civilmente e senza provocare danni.

Questa “rivolta” non terminerà all’improvviso. Forza d’Urto ha annunciato di voler continuare a tutti i costi la sua lotta, con modi e tempi ancora tutti da decidere. Ma gli animi sono tutt’altro che distesi e la tensione è ancora alle stelle. E mentre ai capigruppo spetta l’onere di mettere a punto nuove ed efficaci strategie, numerosi uomini e donne senza un contratto di lavoro con figli e una moglie o un marito disoccupati, titolari di piccole ditte edili sull’orlo del fallimento, studenti universitari e madri disperate, tutti assieme, sperano che qualcosa succeda da un momento all’altro. Sono decisi fino in fondo a tenere duro fino in fondo, pur di guadagnarsi un avvenire meno grigio.

 

Corrado Rubino

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One Thought to “I “FORCONI” SI DIVIDONO”

  1. Bella questa nuova legge sul patto di stabilita’, studiata per fare il gioco del padrone!!!!! Per lei adesso non c’è piu’ liquidita’; per lei adesso passa nel torto chi ha ragione. Il POPOLO, trattato sempre male,la chiama “LEGGE TRUFFA” e ci si oppone, perchè se piace a preti, banchieri ed industriali, non piace a quasi tutta la Nazione. Certi ministri vogliono sostenere che 2+1 adesso fà 6….ma il Popolo gli dice :” NO fà 3, voi vi sbagliate con questa legge pseudo-ermetica, andate a farvi dare una lezione da chi ha studiato un po’ di Aritmetica…..

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