Occhio che non vede cuore che non duole

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Il vecchio detto “Occhio che non vede, cuore che non duole” spesso si rivela un formidabile alibi per quanti non intendono entrare in conflittualità con la propria coscienza, o per quanti, al contrario, deliberatamente non vogliono vedere, come, per esempio, accade ai politici di casa nostra.

Abbiamo avuto modo di scrivere recentemente sulla visita del ministro della Difesa Ignazio La Russa a Sigonella, base militare più americana che italiana, più americana che della NATO. Il ministro La Russa, nell’occasione di questa visita, ebbe a manifestare la sua soddisfazione per le migliaia di missioni aeree (NATO, si intende, con Italia inclusa) che erano partite da Sigonella contro la Libia di Gheddafi. Noi abbiamo commentato che non c’era da stare allegri, che la Sicilia, da oltre mezzo secolo, da Terra di pace si è trasformata in piattaforma militare e che quanto avviene realmente nel territorio isolano da Sigonella a Trapani, da Augusta a Siracusa, militarmente parlando, è noto solamente a pochi, anche se le installazioni militari sono sotto gli occhi di tutti, ma non certo conosciute le attività che all’interno si svolgono.

I pacifisti (o presunti tali) che animavano le “marce della pace” a Comiso ai tempi dell’insediamento dei temibili missili Cruise, ed anche quelli che manifestavano alle porte di Sigonella, sono scomparsi da tempo: l’indifferenza, ormai, regna sovrana, e l’informazione dei mass media locali, regionali e nazionali si guarda bene di far conoscere alla collettività cosa è diventata la Sicilia. Mal’informazione non manca, per chi la cerca: basta collegarsi su internet e qualcosa si trova sempre, anche se le “verità” che possono trovarsi su internet vengono immediatamente definite “inattendibili” dalle fonti ufficiali.

Nel numero di settembre del mensile nazionale “Area” è stata sollevata la questione degli ordigni nucleari di proprietà statunitense presenti in Italia: sarebbero 90 con una potenza “pari a 900 volte l’effetto prodotto dalle bombe sganciate si Hiroshima e Nagasaki”, sufficienti a fare scomparire l’intera Europa. Questi micidiali ordigni si trovano nel nostro Paese per precisi accordi (più o meno segreti) presi tra Italia e Usa da decenni. Come dire che sono accordi presi dai vari Governi di vario colore politico nel corso delle legislature passate. Chissà perché non c’è poi tanta differenzazione politica quando si tratta di questioni militari…

A Sigonella, ad Augusta e altrove in Sicilia, ci sono e quante bombe atomiche? Il ministro Ignazio La Russa, che Siciliano è, dovrebbe saperlo. E il presidente della Regione Raffaele Lombardo è a conoscenza degli accordi che hanno mutato il volto della Sicilia? Se il presidente Raffaele Lombardo “ignora” ciò che accade a Casa sua, è bene che lo faccia: gli strumenti che lo Statuto Autonomistico Siciliano gli dà sono basilari. Fra i tanti “consulenti” che la Regione ha, forse (se non sicuramente) manca proprio qualcuno che possa essere in grado di aprire gli occhi, sfatando il vecchio detto “Occhio che non vede, cuore che non duole”.

Non basta “volere bene alla Sicilia” a parole: occorrono fatti. Ed è il momento di darsi una mossa, se si vuole agire veramente in nome dell’Autonomia.

Salvo Barbagallo

 Leggi: INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11105 – Camera dei Deputati

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