Lettera di Guaidò: “Sconcerta posizione Italia”

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[AdnKronos]

 

“Il presidente Guaidò ha inviato una lettera per manifestare il proprio sconcerto per la posizione dell’Italia“. E’ quanto ha detto all’Adnkronos il deputato venezuelano Americo De Grazia. “Il messaggio -afferma De Grazia- serve a spiegare qual è la nostra situazione istituzionale, si dice che Maduro governa in maniera illegittima e che il Paese deve andare a nuove elezioni presidenziali, come prevede la Costituzione”.”Il secondo punto -prosegue De Grazia- riguarda il riconoscimento di Guaidò come presidente ad interim, al quale spetta il compito di condurre il Venezuela a nuove elezioni”. La lettera, dice De Grazia, “non è legata all’esito degli incontri che sono avvenuti oggi a Roma”.

SUCRE, ‘M5S NON COMPRENDE TRAGEDIA NOSTRO POPOLO’ – Oltre 50 Paesi in tutto il mondo e varie organizzazioni internazionali hanno riconosciuto Juan Guaidò come presidente ad interim, non l’Italia, a causa del M5S, che “non comprende la tragedia che vive il popolo venezuelano, la tragedia che stanno vivendo oltre 100mila italiani in Venezuela”. Lo dice all’Adnkronos Francisco Sucre, presidente della commissione Esteri dell’Assemblea nazionale, che, a capo di una delegazione di venezuelani, ha incontrato Matteo Salvini ed Enzo Moavero.

MERLO, ITALIA CHIEDE ELEZIONI PRESIDENZIALI – “Abbiamo spiegato alla delegazione venezuelana che noi chiediamo elezioni presidenziali. Vuol dire che non riconosciamo la legittimità del governo di Maduro”. Il senatore Ricardo Merlo, sottosegretario agli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, all’Adnkronos si esprime così dopo l’incontro con il presidente della Commissione Esteri dell’Assemblea Nazionale venezuelana, Francisco Sucre, accompagnato dall’ex sindaco di Caracas, Antonio Ledezma, e da Rodrigo Diamanti, rappresentante di Juan Guaidó per gli aiuti di emergenza provenienti dall’Europa. “Noi chiediamo elezioni presidenziali, vuol dire che non riconosciamo legittimità del governo, perché non consideriamo democratiche e trasparenti le ultime elezioni presidenziali”, ribadisce Merlo. “Qualcuno si spinge fino al riconoscimento di un altro presidente, noi abbiamo spiegato che, come prevede la costituzione venezuelana, sia compito dell’assemblea nazionale portare il Paese al voto per eleggere un nuovo presidente”, afferma ancora il sottosegretario. “La delegazione ricevuta -evidenzia- ha compreso che noi vogliamo per il Venezuela la soluzione migliore, come del resto molti altri paesi. Mi spingo a dire che la delegazione, oggi, ha ottenuto un risultato importantissimo: ha incontrato il vicepremier Matteo Salvini ed è stata ricevuta dal ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi”. “Non sono elementi da sottovalutare e vanno inseriti in quadro caratterizzato dalla posizione dell’Italia che, ripeto, chiede nuove elezioni presidenziali”, prosegue il sottosegretario. “Nell’incontro -aggiunge- abbiamo ascoltato la descrizione di ciò che sta vivendo il popolo venezuelano e ci è stata esposta la questione prettamente politica. Mi interessava capire entro quando, secondo loro, si potrà arrivare all’epilogo”. “Non hanno fatto riferimento ad un periodo preciso”, dice Merlo riferendosi. “Hanno detto, però, che in Venezuela c’è una tempesta perfetta”.

AIUTI UMANITARI, L’APPELLO DI GUAIDO’ A VOLONTARI – L’opposizione venezuelana sta organizzando l’arrivo di aiuti umanitari nel Paese, malgrado il regime di Nicolas Maduro abbia mobilitato l’esercito per impedirlo. L’autoproclamato presidente ad interim Juan Guaidò ha lanciato su Twitter un appello per la mobilitazione di volontari, sottolineando che si sono presentate già 100mila persone. “L’organizzazione e la mobilitazione di tutti sarà la chiave per far sì che gli aiuti arrivino e cessi l’usurpazione”, ha aggiunto, riferendosi al governo di Maduro. Camion con 100 tonnellate di cibo e medicine inviati dagli Stati Uniti sono in attesa nella città colombiana di frontiera di Cucuta, mentre Maduro ha bloccato l’accesso al ponte stradale sul confine. Intanto sono in corsa preparativi in Brasile, nello stato di confine di Roraima, per organizzare un secondo centro di raccolta per gli aiuti umanitari da inviare in Venezuela.

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