Il 20° trofeo Santa Barbara, memorial “Turi Ciccia” a Paternò chiude “Catania Corre 2018”

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di Remigio Di Benedetto

 

È il 2 Dicembre e il “Catania Corre” 2018 “chiude i battenti”. Un circuito podistico della provincia di Catania iniziato il 3 Febbraio nel capoluogo etneo con la Coppa Sant’Agata e proseguito con manifestazioni d’ogni genere. I podisti hanno corso nel cuore di Catania con il “Corri alla Civita” e sono scesi in pista con un “5000” a Misterbianco. Il “Trecastagni Star” è stata la gara più prestigiosa. Più volte si è corso nei paesi dell’Etna e nel calatino c’è stata la tappa di Militello Val di Catania. Quando il caldo dell’estate si è fatto sentire sono arrivate le corse in notturna come il “Miglio” di San Pietro Clarenza.

Oggi siamo a Paternò per l’ultima fatica. È l’antivigilia della ricorrenza di S. Barbara e l’atmosfera della festa più importante del centro etneo si miscela con la colorata allegria di oltre cento podisti che nella centrale piazza Regina Margherita (i quattro canti per i “paturnisi”) sono già in movimento dalle 8, anche se il trofeo podistico scatterà alle 10 in punto.

Con largo anticipo ogni elemento della gara è già al suo posto. L’aria è frizzantina e nella corsa di riscaldamento cerco un poco di sole. Quando la temperatura muscolare è quella giusta, passo allo stretching intercalando gli esercizi al saluto dei tanti amici podisti presenti. Infine qualche allungo e sono pronto. Siamo in 126 e correremo in un’unica batteria, ma per noi “over 60” uomini e donne, c’è lo sconto del 20%, 4 giri anziché 5, in chilometri 6,88 anziché  8,6.

Alle 10 in punto, “domato” il gonfiabile che ha fatto i “capricci” e resettati i cronometri TDS, con l’ok della polizia locale e dei giudici, lo starter con un colpo di pistola “silenzioso” dà il via alla gara. Partiamo in curva e la strada inizia subito leggermente a salire. Gli atleti più forti cercano subito di farsi avanti: Alfio Scalisi ed Enrico Pafumi entrambi della “Monti Rossi Nicolosi” si pongono alla testa del gruppo. In molti “cerchiamo” gli avversari diretti di categoria. Io do uno “sguardo” in giro, vedo Giulio Caniglia dell’Atletica Sicilia e gli “vado appresso”. Giulio a sua volta sembra seguire la scia di Angelo Numa, l’inconfondibile podista con la bandana, della Jonia Giarre che però ha (beato lui) 10 anni meno di me. Svoltiamo una seconda volta a destra, la strada sale ancora leggermente e poi inizia un tratto con pendenza a noi “favorevole”, si scende! Giulio inizia a “tirare” con forza; l’esile figura di Angelo è il nostro punto di riferimento.  Terminata la discesa, un lungo tratto curvilineo ci riporta sulla dirittura di arrivo, la via Gian Battista Nicolosi, in fondo alla quale si vede, piccolo piccolo, il gonfiabile che mano a mano che avanziamo ci appare sempre più grande. Iniziamo il secondo giro e il mio “Garmin” dopo poco “mi dice” che “viaggiamo” poco sopra i 4 minuti al chilometro, anzi il terzo chilometro che comprende il tratto in discesa, lo percorriamo in 3’ e 56”. Giulio sta producendo il massimo dello sforzo mentre io al suo “seguito” sono al limite delle mie forze e capacità. Siamo al terzo giro e Caniglia, quando imbocchiamo la via Nicolosi accelera ancora, aggancia e supera Angelo Numa. Io sono sempre sulla sua scia con difficoltà. Prima del terzo passaggio c’è il rifornimento di H2O “gestito” tra gli altri dal piccolo Sebastiano Caniglia che “democraticamente” distribuisce acqua a tutti, non solo al suo papà. Siamo all’ultimo giro e quando inizia la discesa, Giulio si produce nell’allungo decisivo e io resto leggermente indietro. Quando imbocchiamo per l’ultima volta il rettilineo finale non trovo più la forza per “rientrare” su di lui. Il gonfiabile sullo sfondo questa volta si “ingrandisce” più lentamente e quando taglio il traguardo, Giulio lo ha fatto da 11 secondi. Angelo Numa che segue alle mie spalle, “scende alla prossima” perché per lui la gara continua per un altro giro.

Il tempo di una stretta di mano con Giulio e ci godiamo l’arrivo del vincitore assoluto del trofeo, Alfio Scalisi, un SM40 “everegreen” che taglia il traguardo pochi secondi prima di Enrico Pafumi che a sua volta applaude dopo alcuni minuti la sua dolce metà, Adalgisa Polopoli (ASD Monti Rossi Nicolosi), vincitrice al femminile del trofeo Santa Barbara, davanti a Laura Paola Torre della SAL Catania.

L’arrivo di tutti i podisti si conclude con Giuseppe Ventura della Fiamma San Gregorio, un “over 75” che taglia il traguardo tra gli applausi scroscianti di tutti i presenti, podisti e spettatori.

Il passaggio alle premiazioni è immediato. Lo speaker, Orazio Scicolone, nel complimentarsi con tutti gli atleti, scandisce a uno a uno i nomi di tutti i premiati assoluti e di categoria, mentre Giancarlo Ventura e Giuseppe Corallo distribuiscono coppe e Nino Cunsolo “sovrintende “ a tutte le operazioni, forse.. Tra una coppa e l’altra c’è il saluto del Sindaco, Antonino Naso che ringrazia l’organizzazione e i partecipanti.

 Una bellissima giornata di sport per la città di Paternò. Arrivederci al prossimo anno.

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