Antichi inganni e armi “moderne”

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di Guido Di Stefano

 

Il lontano ovest, comunemente noto come “far west”, fu la mitica frontiera degli “invasori” europei dediti a costruire il loro benessere in danno di tutti (nativi e non) e di tutto.

“Forti” fortificati e potentemente armati venivano protesi verso le nuove terre da “conquistare” (o predare?). Indi si spingevano in avanti masse di speranzosi, “disperati”, sognatori, cercatori, avventurieri. Pressoché contestuale era l’etichettatura dei nativi con l’assegnazione di patenti di bontà (provvisorie) e di cattiveria (senza appello). Buoni erano i nativi  finché  subivano (spoliazioni, violenze , coercizione in riserve) senza reagire; cattivi (da eliminare) quelli che osavano reagire o anche solo protestare per i torti subiti.

Non è che valessero poi tanto i vari trattati solennemente sottoscritti dagli ingenui nativi e dai furbi ex-europei. I nativi erano forse più numerosi ma non coesi, senza mire espansionistiche e (vivendo  più  in sintonia con la natura) anche più ingenui: in poche parole meno inclini all’inganno geo-politico. Inoltre le loro armi furono sempre meno micidiali di quelle degli invasori, dai “lunghi coltelli” alle “canne tonanti” (in successione fucili, pistole, cannoni, mitragliatrici).

Progresso, civiltà, massacri e genocidio raggiunsero le coste del Pacifico: occorreva una nuova frontiera. Dove?

C’era di meglio del mondo intero magari iniziando le prove  e  i preparativi  anzi gettando le basi nella cara, vecchia Europa, zeppa di governi litigiosi e  tendenzialmente suggestionabili?

Due guerre mondiali dai contorni indefiniti, dagli interessi mai chiariti, dalle finalità ancora in itinere sono stati i prodromi di questa corsa verso la “nuova  frontiera”  degli yankees. Intanto hanno provato sui teatri di guerra tutte le armi più micidiali (in particolare sui civili indifesi), frutto diretto e/o indiretto delle scoperte e conoscenze europee. E  subito a seguire, sempre  grazie alle tecnologie e alle scienze carpite o ricevute dalle menti europee,  hanno, come si suo dire, gettato la maschera e  manifestato le loro voglie imperiali: pensiero unico e nuovo ordine unipolare fino ai confini dell’universo.

Già: chissà quanti disastri ambientali hanno come padri gli yankees e i loro miopi sodali d’Europa e del mondo; chissà quante guerre, stragi, migrazioni forzate hanno la stessa origine; chissà quante morti sono state programmate; chissà se vorranno microchippare l’umanità recalcitrante di fronte alla schiavitù e all’annichilimento; chissà che mala fine faranno i loro sodali nel mondo, perché il potere unipolare non è divisibile.

Passata la seconda tempesta mondiale in barba a tutti i trattati internazionali e alla sovranità dei popoli i “forti” (con il nome di basi alleate, amiche, difensive) si sono moltiplicate e hanno “de facto” occupato  il mondo intero, spesso all’insaputa e/o nell’indifferenza delle genti interessati: cominciamo a temere che da sempre sono bastati pochi servi per umiliare e distruggere una nazione. Sembra che al giorno d’oggi oltre 140 stati (che dovrebbero essere tutti sovrani e indipendenti) ospitino  “sponte propria” ((forse) una o più basi di usa(ta) origine e gestione.  E  per rinnovare  le “memorie western”  ecco serviti, prima per l’Europa e poi per altre parti del mondo, le “carovane” dei  migranti  “ansiosi” di raggiungere “l’Eldorado”, in cui sono “chiamati”  e/o (forse)  “sospinti”, le terre del benessere e dell’imperitura età dell’oro: l’occidente, (prevalentemente) quello continentale però e (assolutamente) non d’oltre oceano.

Anche la Sicilia, Regione a Statuto Speciale (o Nazione  “diplomaticamente”  non riconosciuta come tale),  ospita diverse basi e/o installazioni, palesemente non pacifiche e non solo difensive  per le peculiarità e le potenze teoricamente sviluppabili. E questo è successo e continua a succedere in palese violazione di tutti i trattati internazionale che volevano la Sicilia smilitarizzata. Non sappiamo poi se è effettivamente “denuclearizzata”, il che è tutto dire. D’altra parte che dire di un governo che nei fatti, per giustificare le “violenze” militari su parchi – riserve – siti archeologici,  si appoggia ai dettati di una legge del ventennio (tutto negativo secondo il “politically correct”) improntata al più viscerale nazionalismo, tanto deprecato quotidianamente dagli adoratori del pensiero unico e connesso ordine unipolare.  Intanto possiamo subire le servitù dei moderni “forti”, più di attacco che di difesa, sparsi in tutto il mondo da conquistare

Ma oggi le genti delle “tribù” (o nazioni) sparse per il mondo non comunicano più con i segnali di fumo  o con il tam-tam dei tamburi ma con gli stessi mezzi degli aspiranti conquistatori; le genti del mondo possono disporre delle stesse tipologie di armi e si sa che quattro gattini possono mettere in fuga un grosso cane; oggi ci sono più di quattro gatti che non accettano di essere chiusi in gabbia; oggi siamo convinti che molto più della metà dell’umanità vuole libertà e verità e quindi è poco suscettibile alle malie e agli inganni di chi dovrebbe rappresentarla – difenderla – guidarla, di chi  rinnega anche se stesso, il suo credo, i suoi ideali per un attimo di effimera gloria e occulto piacere.

Crediamo che, fortunatamente, nel mondo sono sopravvissuti un numero sufficiente di “gattini”, tigri, orsi da potere confinare i famelici “cojotes” pronti a  straziare l’umanità e sconvolgere l’intero universo.

A meno che… a meno che non siamo semplici spettatori di una recita in cui i “litiganti” improvvisano   e distraggono con le prime battute, senza conoscere (o per nascondere) personaggi-interpreti-epilogo successivi. E questo aggraverebbe la posizione delle guide spirituali che, ci sembra, tendono  a  spingere  più che a guidare e per di più a favore dei soliti (ig)noti e in danno delle moltitudini…

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