Sicilia Governo: test/cocktail per le coalizioni nazionali

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di Ferdinando Buttafuori

 

Il dimenticato parlamentare degli Anni Sessanta/Settanta Orazio Santagati, missino doc della fiamma tricolore di Giorgio Almirante, oggi sicuramente si mostrerebbe felice nel vedere il suo allievo prediletto Nello Musumeci guidare il Governo della Regione Siciliana: forse non avrebbe immaginato che quel giovane, passato anche attraverso l’esperienza giornalistica della direzione del suo quindicinale “Il picchio verde”, avrebbe fatto tanta strada in politica. Ma Santagati e “Il picchio verde” fanno parte di una storia della quale catanesi e Siciliani hanno perduto memoria, e ora le alchimie in ciò che impropriamente viene definita”politica” avrebbero scandalizzato il vecchio parlamentare del MSI. Ma così vanno le cose.

Nello Musumeci ha presentato la sua “squadra” (ovviamente, nulla a che vedere con lo “squadrismo”) di Governo, dove c’è un po’ di tutto e su Huffpost di ieri (30 novembre) il vice direttore Alessandro De Angelis ha ben ragione nell’affermare che

Ancora una volta la Sicilia diventa una metafora del centrodestra, a livello nazionale. Divisi dopo la vittoria, come erano divisi prima della vittoria con Matteo e Silvio Berlusconi che evitarono anche un comizio assieme a Palermo. Il nuovo capitolo dell’insofferenza di Salvini, cresciuta in questi giorni di protagonismo mediatico del Cavaliere, si materializza sulla giunta di Nello Musumeci, partorita ben ventritrè giorni dopo il trionfo elettorale con tanto di fanfare sul “modello Sicilia”: “Se hanno ritenuto – dice il leader della Lega a Circo Massimo su Radio Capital – di preferire per la giunta uomini di Lombardo e Cuffaro lasciando fuori noi, ci hanno fatto un favore. Si preferisce il vecchio rispetto al nuovo” (…).

Ma ecco i componenti della “squadra” del neo Governatore, così come li classifica bene MeridioNews:

Quattro gli assessori che spettano a Forza Italia:

Marco Falcone, 46 anni, avvocato ed ex capogruppo azzurro nella trascorsa legislatura, governerà le Infrastrutture;

Bernadette Grasso, avvocato, sindaco di Rocca di Caprileone (in provincia di Messina), sempre vicina a Gianfranco Miccichè, eletta già nella scorsa legislatura con il movimento del commissario azzurro Grande Sud, andrà alle Autonomie Locali;

Edy Bandiera, siracusano classe ’74 laureato in scienze agronome, andrà alle Risorse agricole.

Gaetano Armao, docente universitario e già assessore all’Economia durante il governo Lombardo, riprende in mano proprio quel delicatissimo ramo. Ad Armao andrà anche la vicepresidenza della Regione.

Vittorio Sgarbi occuperà la poltrona di assessore ai Beni Culturali.

Ruggero Razza, avvocato penalista, già esponente de La Destra catanese e assessore della giunta Musumeci al governo della Provincia di Catania, alla Sanità.

Mimmo Turano, avvocato di Trapani ex capogruppo Udc nella passata legislatura, va alla guida delle Attività produttive.

Vincenzo Figuccia, ex Forza Italia poi con l’Udc come capolista a Palermo, ha la delega dell’Energia e dei Rifiuti.

Per i Popolari e autonomisti di Saverio Romano e Raffaele Lombardo entrano in squadra tre rappresentanti:

Toto Cordaro avrà in mano il posto al Territorio e Ambiente;

Mariella Ippolito, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Caltanissetta e addirittura candidata con Rivoluzione civile di Ingroia alle Politiche del 2013, delega alla Famiglia e ai Servizi sociali;

Roberto Lagalla, ex rettore dell’ateneo di Palermo, condurrà la Formazione professionale;

Sandro Pappalardo, colonnello dell’Esercito e vice presidente del Cocer, organo di rappresentanza dell’Esercito italiano, in quota Fratelli d’Italia, al Turismo;

Quest’ultimo assessorato ha lasciato fuori i salviniani dalla giunta di Musumeci.

Il cocktail in Sicilia è ben servito, bisognerà vedere nei prossimi mesi se sarà ammannito nella stessa misura sul piano nazionale in vista della prossima competizione elettorale.

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