Strage a Las Vegas: decine di giovani a un concerto uccisi da un cecchino

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Terribile bilancio di una sparatoria a Las Vegas durante un concerto, affollato da giovani: almeno cinquanta vittime e oltre duecento feriti, dei quali alcune decine in gravi condizioni. Un cecchino ha aperto il fuoco dal 32mo piano dell’hotel Mandalay Bay verso la folla che assisteva a un concerto del festival country “Route 91 Harvest”. L’attentato alle dieci e mezza di ieri sera ora locale, le 7:30 del mattino in Italia. Ancora confusa la dinamica e la natura dell’attentato del quale si sconosce il movente: una o più persone hanno iniziato a sparare sulla folla facendo una strage mentre era in corsa l’esibizione di Jason Aldean, famoso cantante Usa country. La polizia di Las Vegas ha confermato di aver ucciso un sospettato, un residente della città ed è alla caccia di una donna asiatica. Mary Lou Danley, 62 anni, che avrebbe legami con l’aggressore.

Notizie frammentarie ancora, ma si incomincia a parlare di un “lupo solitario”, ma non si indica la sparatoria come attentato terroristico. Intanto dopo la sparatoria è stato chiuso l’aeroporto McCarran di Las Vegas e alcuni voli sono stati deviati. Sul luogo, oltre ingenti forze della polizia, sono intervenuti agenti dell’FBI.

L’attentatore ucciso si chiamava Stephen Paddock, un americano di 64 anni, residente a Mesquite, in Nevada e secondo Nbc era noto alla polizia. Nella sua camera d’albergo, appunto al 32° piano, la Polizia ha trovato un piccolo arsenale di armi automatiche.

Fra le vittime, ci sono diversi agenti di polizia, alcuni fuori servizio fra gli spettatori del concerto. Il bilancio potrebbe però aggravarsi. Infatti sebbene il bilancio, cresciuto d’ora in ora, è di 50 vittime ufficiali si vocifera che invece i morti sarebbero già 67. In ogni caso va tenuto in considerazione che decine di feriti versano in gravissime condizioni e il personale medico sta facendo tutto il possibile per strapparli alla morte.

 

 


AGGIORNAMENTO h 17.00
Rimane invariato il bilancio che parla di 50 morti, l’attentatore si è suicidato.
Pochi minuti fa l’ISIS ha rivendicato l’attacco parlando di un “suo soldato convertito alla Jihad pochi mesi fa”, ma senza fornire alcuna prova. Forti dubbi quindi, al momento, sulla rivendicazione.

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