Madrid Catalogna: alla resa dei conti

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di Salvo Barbagallo

 

È una vicenda in continuo “aggiornamento” questa dell’Indipendenza della Catalogna, anche se domani (giovedì 19 ottobre) il Governo di Madrid tenterà di mettere, a modo suo, la parola “fine” sull’aspirazione all’Indipendenza della maggior parte della collettività catalana.

Sono tanti e tanti gli interrogativi che questa “vicenda” pone, primo fra tutti il “perché” della “intransigenza” adottata dal premier spagnolo Mariano Rajoy che ha cercato prima di impedire il Referendum che il Parlamento Catalano aveva indetto, con sistema da considerare “autoritario” e “poliziesco” (se non “dittatoriale”), e in seguito con arresti che sono seguiti sino a ventiquattro ore addietro. Certo la Costituzione spagnola ha il diritto di difendere la sovranità e l’integrità del Paese, ma cercare di bloccare una consultazione dove la collettività Catalana poteva esprimere la sua “reale” volontà, a conti fatti, ha determinato la “concreta” frattura tra il Governo regionale e il Governo nazionale. Se è vero (come sarà probabilmente vero) che non tutta la popolazione della Catalogna vuole l’Indipendenza, perché non lasciare esprimere “liberamente” con il voto referendario l’intera collettività?  Le conseguenze di questo errore Mariano Rajoy le sta valutando? Sembrerebbe di no in quanto sta proseguendo nella sua azione Costituzionale con il pugno di ferro non lasciando spazio ad alcuna possibilità di dialogo, negando il “dialogo”  che ha continuato a chiedere il presidente catalano Charles Puigdemont e spingendo la situazione al limite di rottura irreversibile. Un’azione “istintiva” o “programmata” (cioè voluta) quella di Mariano Rajoy, per “eliminare” (a modo suo) una volta per tutte il problema dell’Indipendenza della Catalogna? Quale che sia la vera origine della dimostrazione di forza, i risultati di certo e comunque non potranno essere positivi né per una parte in causa, né per l’altra.

I due leader indipendentisti arrestati Jordi Sanchez e Jordi Cuixart

La Catalogna è tornata scendere in piazza per protestare pacificamente ma con forte determinazione contro l’arresto dei due leader indipendentisti Jordi Sanchez e Jordi Cuixart, chiusi in carcere  lunedì scorso (16 ottobre) per ordine di un giudice spagnolo e per dissentire contro il provvedimento adottato nei confronti del capo dei Mossos d’Esquadra, Josep Lluis Trapero, imputato per sedizione, in libertà vigilata, ritiro del passaporto e obbligo a non lasciare il Paese. Alla nuova protesta Madrid risponde con la decisione della Corte costituzionale spagnola che ha bocciato in forma definitiva la legge sul referendum adottata il mese scorso dal parlamento catalano, che allora aveva immediatamente sospeso in forma cautelare, con un ulteriore ultimatum che scade domani giovedì, e preannunciando l’applicazione di tutti provvedimenti che derivano dall’articolo 155 della Costituzione spagnola che consente di sospendere l’autonomia catalana, e dall’articolo 116, che permette di istituire lo stato di eccezione in una parte del territorio dello Stato e commissariare la Catalogna, con tutti i risvolti micidiali, quali il possibile arresto dello stesso Governatore Carles Puigdemont.

Dunque, neppure presa in considerazione la richiesta di Carles Puigdemont di “tempo supplementare” di due mesi per consentire a chi sta cercando di mediare di trovare una via d’uscita accettabile, la risposta inequivocabile è stata quella degli arresti dei due leader indipendentisti. Conseguenziale il commento del Governo Catalano che ha condannato comeuna vergogna democratica gli arresti e sottolineando che “Ciò che non aveva osato fare il franchismo lo ha fatto un tribunale del XXI secolo: due persone innocenti sono state private di libertà da un tribunale incompetente per reati inesistenti”.

Una vicenda, pertanto, in continuo “aggiornamento”: bisognerà vedere cosa accadrà nella giornata di oggi, vigilia della scadenza del secondo ultimatum di Madrid e, soprattutto, cosa accadrà domani dopo che verranno messe in atto le preannunciate misure restrittive.

IN AGGIORNAMENTO

 

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