Regole migranti stracciate: tutto punto e a capo?

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Al Sarrai e Marco Minniti

di Salvo Barbagallo

Gli sbarchi di migranti in Sicilia sono ripresi, ma c’è da chiedersi se il flusso dei disperati in realtà si sia mai interrotto. Sembrano svanite nel nulla le “regole” avanzate dal Governo Italiano, approvate dalla Libia (sia dal Governo di Tripoli di Fayez Al Sarraj, che da quello di Tobruk di Khalīfa Belqāsim Ḥaftar, sia dalle Tribù), e gli sforzi del ministro Marco Minniti vanificate dalle navi delle Ong che continuano ad operare nelle acque del Mediterraneo, quasi a ridosso delle coste africane. E cosa dire delle somme di milioni di euro stanziate per questioni umanitarie per rendere meno difficile la vita di quanti in condizioni disumane attendono in Libia un imbarco verso l’Europa?

Come abbiamo scritto due giorni addietro (18 settembre) in meno di 24 ore oltre un migliaio di migranti sono stati sbarcati in Sicilia. Per l’esattezza in quindici “missioni” di salvataggio da navi militari e da navi Ong sono stati raccolti dai barconi 1.523 persone: 552 migranti sono stati sbarcati ad Augusta, oltre 600 a Catania, 371 a Trapani. Ebbene, a quanto sembra, non sono questi nuovi arrivi di migranti che preoccupano attualmente le autorità italiane, ma sono gli “sbarchi fantasma” che (finalmente?) stanno suscitando qualche allarme.

Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio definisce apertamente la situazione che sta andando avanti dall’inizio dell’estate: “Un’immigrazione pericolosa”. Fabio Albanese sul quotidiano La Stampa evidenzia le dichiarazioni di Luigi Patronaggio: Sono quasi tutti tunisini, più qualche maghrebino, ma i motivi per cui arrivano in Italia potrebbero non essere solo legati a bisogni economici. Tra loro ci sono persone che non vogliono farsi identificare, gente già espulsa in passato dall’Italia o appena liberata con l’amnistia dalle carceri tunisine o magari che ha preso parte alle rivolte del 2011 (…) Tra loro potrebbero esserci anche persone legate al terrorismo internazionale. Per questo penso che siamo di fronte a un’immigrazione pericolosa (…).

Minniti e Haftar

Le parole del procuratore di Agrigento Patronaggio crediamo che non hanno bisogno di commento: sono la fotografia di una situazione veramente “pericolosa”. Inutile chiedersi come sia possibile che le imbarcazioni di questi “migranti” riescono a raggiungere le coste dell’Agrigentino e possano sfuggire (con una certa facilità) ai controlli delle navi militari e alla sorveglianza radar. E i numeri di questi arrivi “particolari dovrebbero far riflettere: 2.100 sulle coste dell’Agrigentino, 2.800 su Lampedusa e Linosa. Della maggior parte di costoro si sono perdute le tracce una volta che hanno raggiunto terra siciliana, probabilmente grazie a qualche supporto locale.

Dunque la “questione” migranti resta aperta, anche se per il momento il Governo nazionale è impegnato in altre faccende, e il Governo della Regione Sicilia è agli sgoccioli, in attesa delle imminenti elezioni.

Noi rimandiamo a quanto scritto dieci giorni addietro, per ricordare anche che di “fantasmi” che popolano la Sicilia ce ne sono tanti e non sono solo “migranti”.


Sicilia, l’Eldorado ideale per i “fantasmi”

10 settembre 2017

 

di Salvo Barbagallo

La Sicilia è terra di “fantasmi”? Che “tipo” di fantasmi?

Primo interrogativo: certo, la Sicilia è da sempre terra di “fantasmi”.

Secondo interrogativo: di fantasmi ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le propensioni o aspettative, o paure non confessate.

Parliamo, per esempio, degli “sbarchi fantasma” dei migranti nelle coste siciliane. La descrizione che ne ha fatto Mauro Indelicato sul quotidiano Il Giornale in diversi reportage è chiara: Vengono chiamati ‘sbarchi fantasma’ perché, di fatto, nessuno avvista le imbarcazioni prima dell’approdo sulle spiagge e, quasi sempre, nessuno risale né al numero di migranti approdati sulle coste e né tanto meno alla loro identità; ci si accorge dello sbarco soltanto quando, per caso o durante alcuni controlli, si notano vecchie imbarcazioni abbandonate sugli arenili senza persone a bordo e con poche tracce utili per capire dinamiche e modalità dell’arrivo di migranti. Ma degli “sbarchi fantasma” si conoscono ormai anche le origini, le “nuove” rotte del Mediterraneo verso la Sicilia, “rotte” ancora più brevi: dalla Tunisia e non dalla Libia, dopo la “stretta” delle “regole” imposte dall’Italia. Ebbene, i migranti una volta che toccano il suolo dell’Isola/Sicilia si trasformano in “fantasmi”, pochi vengono rintracciati dalle forze dell’ordine, gli altri si “integrano” immediatamente con le collettività del territorio, nessuno li vede. Sono, appunto, “fantasmi”.

Parliamo, per esempio, della mafia. La mafia esiste, nessuno la vede: è il “fantasma” che si conosce ma, essendo “fantasma”, scivola da sempre nella sua complessa e articolata criminale entità. Matteo Messina Denaro, ritenuto uno dei Capi principali di Cosa Nostra, è un “fantasma”: la sua entità fisica “latita” da anni e anni, comanda i suoi affiliati, sfugge a qualsiasi ricerca delle forze dell’ordine, eppure potremmo averlo accanto mentre si passeggia per Trapani o in qualsiasi altro luogo della Sicilia. È un “fantasma”…

Parliamo, per esempio, dei politici o di chi governa la Sicilia nelle varie specificità territoriali. Questi protagonisti che condizionano la vita dell’intera popolazione si “vedono” grazie alle TV nazionali o locali, difficilmente stanno a contatto con le collettività, sono conosciuti quasi esclusivamente da chi dirige le “segreterie” e da chi favorisce il clientelismo: Questi protagonisti della vita pubblica, in realtà”, sono “semi-fantasmi” perché c’è chi li vede, c’è chi non li vede, e c’è chi non li vuole vedere. Eppure anche costoro camminano accanto a noi, anche se non li conosciamo o non li vogliamo conoscere.

Parliamo, per esempio, delle forze militari straniere che occupano (arbitrariamente?) la Sicilia. Sono in migliaia i militari statunitensi che risiedono “stabilmente” in Sicilia, e non è che stiano sempre (dalla mattina alla sera, dalla notte all’alba) “reclusi” all’interno delle loro basi (da Sigonella ad Augusta, eccetera): anche costoro camminano, vanno in ristoranti e discoteche dell’Isola, ma nessuno li vede. Questi sono i “fantasma” per eccellenza. Non li vede proprio nessuno, né i governanti, né i politici, né la collettività siciliana. Eppure questi sono i “fantasmi” più temibili, perché nessuno (o meglio, quasi nessuno) sa cosa facciano veramente a casa nostra, perché nessuno (o meglio, quasi nessuno) conosce i “compiti” (mission?) che hanno da svolgere sul nostro territorio.

Sicilia, dunque, Eldorado ideale per i “fantasmi”. Gli esseri “viventi”, i “Siciliani”, che ci stanno a fare? Forse converrebbe loro… migrare altrove. In massa. E lasciare la Sicilia solo ai “fantasmi”…

 

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