Nessuna memoria per le bambine “fasciste” stuprate

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di Salvo Barbagallo

 

Non è questione di polemizzare o di strumentalizzare, ma certe notizie ci fanno rabbrividire e ci mostrano come parole “Giustizia”, “Democrazia”, “Civiltà” stiano uscendo fuori dalla realtà odierna. E ci costringono ad esprimere opinioni che vorremmo di natura diversa.

Ecco la notizia: a Noli, Comune italiano di 2 736 abitanti della provincia di Savona in Liguria, il consigliere comunale di centrodestra Enrico Pollera, con un padre che è stato partigiano nell’ultimo conflitto mondiale, propone in Consiglio di apporre una targa in memoria di Giuseppina Ghersi, una bambina di 13 anni di Savona, stuprata e uccisa pochi giorni dopo la Liberazione perché “fascista”. Siamo nel lontano 1945, quasi tutti scomparsi i protagonisti di quegli anni che videro italiani contrapposti a italiani, eppure le radici dell’odio, a quanto pare, sono ancora profonde e nessuno le ha estirpate. Eppure oggi, Anno Domini 2017, un anno qualunque del Terzo Millennio oberato da problemi enormi difficili da risolvere, si insorge con polemiche incredibili perché si vuole apporre una “targa” in una piazza per ricordare la triste fine di una fanciulla etichettata “fascista” chissà per quale motivo, chissà per quale storia da tutti dimenticata e della quale, però, resta qualche foto che molti considerano significativa, ma che a noi, a distanza di decenni e decenni, appare come una squallida prova di un abuso, di un crimine che non può essere posto sotto la giustificazione “la bambina era una fascista! Era una spia collaborazionista!”. Adolescenza stuprata e stupro e omicidio glorificati in nome della “Liberazione” dal fascismo? No, la Liberazione, con tutti i suoi chiaroscuri, è stata ben altra cosa.

Quel che ci ha fatto venire la pelle d’oca (lo confessiamo senza pudori “ideologici”) che a prendere forti posizioni contrarie all’iniziativa del consigliere comunale di Noli sia stata l’ANPI provinciale. Samuele Rago, presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, afferma: Siamo assolutamente contrari, Giuseppina Ghersi era una fascista. Protesteremo con il Comune di Noli e con la Prefettura – attacca Samuele Rago, presidente provinciale dell’Anpi -. Al di là dell’età, lei fece la scelta di schierarsi con il fascismo. Eravamo alla fine di una guerra, è ovvio che ci fossero condizioni che oggi possono sembrare incomprensibili. Era una ragazzina, anche se dalle foto non sembra, ma rappresenta quella parte lì. Al di là della singola persona, un’iniziativa del genere ha un valore strumentale…

Già, è possibile anche “una” strumentalizzazione, ma il fatto cruento del lontano 1945 resta, targa o monumento che si faccia o meno per iniziativa del Comune. L’ANPI provinciale e nazionale avrebbe dovuto ricordare l’episodio, come in altri casi, per sottolineare i “valori” della democrazia che si sono contrapposti a quelli della dittatura, per dimostrare che l’odio fra Fratelli porta solo disastri e sangue innocente. Negare e cancellare errori e orrori (da una parte o dall’altra, poco importa) allontana dalla realtà, fa dimenticare il passato, annebbia il presente e oscura il futuro.

Siamo sempre stati vicini all’ANPI, abbiamo scritto sul giornale dell’ANPI, ricordiamo sempre l’esempio che ha dato lo scomparso segretario nazionale, partigiano Giulio Mazzon, al quale siamo stati legati da profonda e fraterna amicizia: sarebbe un atto dovuto che l’attuale presidente nazionale dell’ANPI Carlo Smuraglia prendesse posizione su questa triste vicenda così come ha fatto l’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani sostenendo che non può condividere l’ostilità a una iniziativa, come quella del Comune di Noli, che si limita a rendere la dovuta memoria a una vittima innocente degli eccessi della guerra di Liberazione. Una simile iniziativa non pare affatto disconoscere i meriti di coloro che hanno davvero combattuto esclusivamente per il riscatto dell’Italia dall’occupazione nazi-fascista (…) l’iniziativa oltre a rendere pietà a una giovane vita ingiustificatamente stroncata, contribuisce a tributare il giusto omaggio a coloro, tanti, la maggioranza, che, pur combattendo risolutamente, non si sono resi responsabili di inutili atrocità. La ricostruzione della verità storica non potrà mai essere considerata di ostacolo alla corretta memoria della Liberazione (…).

Se poi si vuol prendere questo episodio per strumentalizzare e alimentare un nuovo odio fra Italiani, è bene dire che non può avere legami con quel passato, anche se il nostro presente nasce da quel passato. Ma questo è tutt’altro discorso….

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One Thought to “Nessuna memoria per le bambine “fasciste” stuprate”

  1. Piero

    A.N.P.I = Associazione Nazionale Pedofili Italiani ? fate schifo, falsi partigiani, imboscati codardi !

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