Cosa ci nascondono i potenti della terra?

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di Guido Di Stefano

 

Per anni, per secoli, per millenni i potenti (visibili) della terra ci hanno indottrinati spiegandoci che le antiche “epopee” tramandateci in vario modo dai popoli mesopotamici, egizi e altri fossero da intendersi come parti delle sbrigliata fantasia degli antichi e  per nulla scientifici  colti che le avevano concepite e “scritte”.

Già, perché nei tempi moderni si è per lo più misurate la scienza con la potenza distruttiva delle armi e gli scienziati hanno sempre più puntato sul clamore delle novità e sui riconoscimenti estemporanei. Nessuno  apparentemente si poneva seriamente il quesito se tanti racconti avessero un fondamento scientifico. Nessuno si interrogava su alcune inesplicabili “conquiste” scientifiche tramandateci e altre pervenuteci perché incise sulla pietra (valgano per tutte le “silenti schematizzazioni” della vagina e del pianeta Nibiru in Sicilia agli inizi del 1600).

I “nostri” ci educavano con ferma imposizione a relegare tutto nel limbo dei miti e delle leggende; addirittura si ammantavano di allegoria e simbolismo certi passaggi biblici un poco scabrosi; né si sono tenute nel debito conto prove e controprove “rintracciate in tutto il mondo, anche quello “non civilizzato” fin dall’origine noi sapientoni occidentali.

Poi nacquero i complottisti e cominciarono a spargere i semi del dubbio e furono accolti con poco lusinghiera “sufficienza” dai dogmatici delle varie istituzioni. Tutti? Forse no, perché si cominciò a vociferare dei pochi eletti (sette o poco più) singole persone o ristretti nuclei  deputati al possesso di conoscenze cosmiche superiori “alla media” nel bene e nel male.

E dopo vennero le sonde Pioneer e Voyager e “svelarono” che i “confini” astronomici del sistema solare erano da cercare abbastanza più in là della “perimetrazione” canonica per i nostri ma eretica per i vegliardi dei lontani tempi che furono   millenni prima di Cristo.

La datazione perfetta per i tempi che furono è ancora un “sogno”, perché irrisolto resta “il problema cronologico dell’uniformità delle date” come dimostrò nel suo trattato il dotto padre gesuita Pietro La Rosa, Siciliano.

Comunque l’incredulità (vera o finta) verso le “fantasie” antiche sta scemando. Da alcuni anni capita di leggere notizie dell’avvistamento di un pianeta dedito al “vagabondaggio” negli spazi siderali: hanno visto a occidente, hanno visto a oriente!  Le distanze sono incerte forse per scelta o forse per imprecisione: una stessa fonte ha parlato di una distanza di circa cento anni dalla terra, salvo poi precisare “cento anni luce”. Ma si può crederci? Un vagabondo “tecnicamente e perfettamente” inquadrato a cento anni luce?  Con le dimensioni che si ritroverebbe e cioè con massa appena 3-4 volte quella della terra? E poi con una temperatura “atmosferica poco superiore ai 400°C? Ma? Saremmo più portati a credere che in qualche modo abbia un rivestimento esterno per la “conservazione-produzione-proiezione” del calore verso il suolo.

Già alcuni lo chiamano “Nibiru”, come l’antico pianeta della transizione, il guerriero che oltre quattro miliardi di anni addietro avrebbe sconfitto la superba Tiamat, sbriciolata (o smembrata)  in una tragica guerra dei mondi (o degli dei).

Qualcuno addirittura preannuncio uno sbarco su di esso da parte di noi umani, premesso che potrebbe ospitare delle forme di vita “non umane”.

Considerato altresì che ora disponiamo di maggiori conoscenze del micro e del macro cosmo e che siamo stati capaci (o stolti) di realizzare e utilizzare (!) armi di distruzione di massa (batteriologiche, chimiche, atomiche)  e forse anche “climatiche” auspichiamo la “leale” rivisitazione tutti i messaggi antichi provenienti da ogni angolo della Terra come a esempio testi sacri e profani, miti e leggende, tradizioni orali e incisioni varie per meglio inquadrare e comprendere molti fatti non bene spiegati (diluvio universale, Sodoma e Gomorra, la moglie di Lot ridotta come una statua di sale, le piaghe d’Egitto, la nuvola dell’esodo, la “fermata” del ordinata da Giosuè, un inspiegabile giacimento a cielo aperto di composti magnesiaci, ecc.).

Ovviamente sarebbe opportuno che chi nasconde de-secretasse quanto in suo arbitrario possesso in modo che anche gli intelletti liberi (da ogni regime) possano contribuire al bene dell’umanità con la ricerca e la applicazione della verità: quella umanità che pochi “stolti” vogliono ridurre in schiavitù di quelle “genti” e istituzioni che mai hanno rispettato la parola data e gli impegni assunti; quella verità che è luce e vita.

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