Sicilia e Turismo: tante sorprese nelle “Uova di Pasqua”

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di Carlo Barbagallo

In realtà non si dovrebbe parlare di “sorpresa” nelle tradizionali “Uova di Pasqua”, parlando del Turismo di questo periodo in Sicilia: il trend in crescita ormai avviene da parecchio tempo, soprattutto (e purtroppo) da quando il terrorismo jihadista ha colpito tragicamente molti punti nevralgici dell’Europa. Il “boom” di presenze pertanto, e pur sempre gradito, non dovrebbe stupire. Dunque anche per i “ponti” di questa Primavera i turisti stanno scegliendo la nostra Isola, e lo confermano i dati raccolti da varie fonti di siti di viaggi e prenotazioni on-line (eDreams, Skyscanner, Kayak) e in special modo i dati concernenti gli arrivi negli aeroporti siciliani che vedono quelli di Catania e Palermo superare addirittura mete “privilegiate” come quelle di Firenze e Siviglia. Dati che vengono confermati anche dall’assessorato regionale al Turismo: dalla classifica delle città italiane preferite dai viaggiatori provenienti dall’estero per l’attuale periodo Pasquale si rileva un exploit della Sicilia. Il capoluogo regionale e il capoluogo etneo risultano rispettivamente al quinto e sesto posto, superando in numero di arrivi -nei due aeroporti- Firenze, che si colloca all’ottavo posto. Il trend va meglio per Palermo che supera Siviglia, città spagnola, fra l’altro, con molti punti in comune alla città siciliana per tradizioni e cultura.

Giustificata la soddisfazione dell’assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo, che considera questi dati un segnale di ripresa del settore soprattutto se si guarda al mercato straniero.

Secondo l’Osservatorio Turistico Regionale da un confronto effettuato sui dati delle presenze straniere rilevate nell’omologo periodo del 2016, all’inizio del periodo pasquale del 2017 si è registrato un notevole incremento di turisti provenienti dal Belgio (+271 per cento e dalle regioni di lingua fiamminga), ma anche dal Portogallo (+84,4 per cento) e dai Paesi del Nord Europa in generale, che hanno fatto rilevare un numero di presenze pari a più del doppio di quelle registrate nel periodo pasquale 2016. Particolarmente significativo il dato che emerge dai flussi turistici provenienti dalla Russia: rispetto alla Pasqua 2016, il dato ad oggi rilevato dal sistema informativo palesa un incremento di presenze pari al 300 per cento.

Ovviamente la “ripresa” è dovuta all’accresciuta attività negli aeroporti dell’Isola (da Catania e Palermo, a Comiso), con le nuove mete da e per le capitali dell’Europa, e quelle nell’area del bacino del Mediterraneo, e grazie anche a Compagnie aeree che assicurano voli diretti e voli charter per destinazioni in precedenza non toccate. È proprio dai voli su Comiso che l’odierno exploit turistico siciliano si evidenzia maggiormente: negli ultimi mesi per il sud est della Sicilia è boom di turismo internazionale. È questo un dato già sottolineato in un recente rapporto del CENSIS: nel Ragusano  si è avuto un +60 per cento di arrivi e presenze dall’estero. L’anno scorso hanno rappresentato il 40 per cento dei volumi del locale settore alberghiero (era il 29 per cento nel 2010), un terzo nell’extra-alberghiero (era il 20 per cento cinque anni prima) con una permanenza media di 4,8 giorni (…). Per i ricercatori del Censis, tutto è iniziato a cambiare nel 2002, quando l’Unesco ha inserito le città barocche del sud-est della Sicilia (Caltagirone, Noto, Modica, Palazzolo Acreide, Scicli, ecc) nella lista dei siti patrimonio dell’Umanità.

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