All’Albergheria di Palermo, in scena il Triduo pasquale, rappresentato dalla Confraternita di Maria SS. Addolorata

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“La Passione di Cristo”, alla Chiesa dei Fornai, per rivivere il dolore e la gioia del Cristo risorto

All’Albergheria di Palermo, in scena il Triduo pasquale, rappresentato dalla Confraternita di Maria SS. Addolorata

di Giuseppe Stefano Proiti

La sacralità alla “Chiesa dei Fornai” di Palermo è internazionale. C’è chi giunge dalla Danimarca, dalla Cina e dalla Francia per assistere alle rappresentazioni, oltre alla moltitudine di palermitani. E’ folla di turisti per accogliere e piangere il Cristo, e poi gioire insieme. Adulti e giovani della Confraternita di Maria SS. Addolorata, con dedizione e cura nei minimi dettagli – dalle vesti, al trucco, ed innumerevoli prove durante l’anno – preparano gli attesi momenti del calvario di Cristo e la Resurrezione.

Le immagini del fotoreporter Pasquale Ponente – che da anni segue l’evento – mostrano espressioni ed emozioni dei personaggi che rappresentano il “Triduo pasquale” nella sua vera essenza, dalla condivisione del pane, alla condanna di Cristo, il dolore di Maria, e il preludio della morte, personificata ad arte, da una figura mesta e cupa. Il Cristo viene raffigurato in tutta la sua sofferenza, condotto con brutalità al patibolo dai suoi carnefici, straziante il dolore di Maria.

Un evento mistico e suggestivo, che si snoda per le vie del centro storico con una lunga processione del “Vernerdì santo”, sino a tarda notte: dall’Albergheria, al mercato di Ballarò e per Maqueda. Una tradizione che si ripete negli anni e che ha le sue radici nel 1922, quando nacque la Congregazione.

Dalla “Domenica delle Palme”, è tripudio di gente per assistere all’ingresso di Gesù a Gerusalemme e il popolo in festa che lo accoglie; il “Giovedì Santo”, si vive insieme il momento cupo e triste dell’ultima Cena, l’arresto e la condanna di Gesù Cristo.

Poi segue il “Venerdì Santo” del 14 aprile. Inizia con la drammatica “Passione di Cristo”, tra musiche struggenti, testi e particolari trucchi teatrali per contemplare il Figlio di Dio, crocifisso, accompagnato dalla tradizionale “processione del Cristo morto e della Madonna addolorata”, che lo segue sino  alla sepoltura a termine della rappresentazione. E’ impossibile non emozionarsi nel vedere l’uscita delle cosiddette “Vare”, con la sua folta schiera di fedeli, ed è facile ritrovarsi a compiangere il Cristo e i propri cari defunti, talmente è alta la commozione.

Il giorno di Pasqua, 16 Aprile, alle ore 17.00, l’atmosfera mesta si trasforma in festa, il Cristo risorge ed incontra l’amore materno di Maria, donandolo in maniera rinnovata all’umanità, una volta ancora.

Per ulteriori informazioni sulle celebrazioni inoltrare e-mail a: infochiesadeifornai@libero.it

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