Intervista a Alessio Franzò, in arte Regis

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di Nello Cristaudo

Oggigiorno, parlare di bellezza maschile,  non costituisce più un tabù come lo poteva essere  qualche anno fa. Gli uomini sembrano essere più interessati alla medicina estetica, alla chirurgia plastica ed ai concorsi di bellezza che aprano maggiormente le porte al mondo dello spettacolo e della moda. Pensare alla propria bellezza e al proprio benessere non è più una prerogativa delle donne e gli uomini prenotano trattamenti estetici per migliorare la loro pelle, per contrastare l’arrivo delle rughe e, insomma, per dare battaglia al tempo che passa. In sostanza cambiano i costumi, la mentalità, i modi di pensare e la concezione della vita. Ci troviamo, in sostanza, dinnanzi ad una nuova e moderna concezione della bellezza, dove misurare la distanza tra il mondo maschile e quello femminile, è quasi impossibile.  A dirla tutta, l’attenzione riversata sulla bellezza maschile  sembra esercitare molto più della tradizionale attrazione, sul nuovo uomo, sempre più coinvolto in quei rituali di bellezza che un tempo erano esclusiva femminile.

In questo contesto si moltiplicano i vari concorsi di bellezza maschile, le trasmissioni televisive che mettono in evidenza  fascino e splendore dell’uomo, talk show sull’universo maschile e sulle loro idee e concezioni, discoteche e locali dove vengono esibiti oltre che le donne anche i ragazzi immagine. Cresce un nuovo narciso che la bellezza  non la vive più come semplice dote naturale, ma piuttosto come un investimento a cui dedicare tempo, energie e risorse. Una volta bastava la palestra ora arrivano anche i cosmetici pensati per la dimensione maschile e connotati da una crescente specializzazione. Ad ogni problema la sua pozione: dai capelli, sofferta nota dolente, agli addominali da scolpire con creme apposite, alla pelle del viso da seguire tutto il giorno e non solo dopo la rasatura. Gli uomini comprano e lo fanno soprattutto in  farmacia percepita come un luogo più rassicurante.

L’intervista che di seguito proponiamo, si inserisce pienamente in quest’ambito: un giovane, come ce ne possono essere diversi, a cui abbiamo posto alcune domande sull’argomento. Si tratta di Alessio Franzò, in arte Regis, 24 anni, siracusano, operaio il quale si è sottoposto alla nostra indagine con molta schiettezza e sincerità.

  • Quali sono le tue prospettive per il futuro?

La mia prospettiva per il futuro è la salvezza del nostro Paese, in particolare del Sud Italia.

  • Cosa significa per te la bellezza e quanto essa è importante oggigiorno?

La bellezza per me è l’armonia del corpo con tutto ciò che ci sta attorno. Ovviamente è importante, un buon biglietto da visita ma non è tutto.

  • Cosa fai attualmente?

Lavoro in una ditta che si occupa di refrigerazione, riscaldamento, installazione di condizionatori e climatizzatori, impianti elettrici  come operaio.

  • Cosa pensi di ciò che si dice, nell’immaginario collettivo, sui modelli, sulla loro sessualità, sulle loro tendenze?

Ognuno della propria vita fa quello che vuole, figuriamoci sulla propria  sessualità o tendenza, ognuno si esprime come meglio vuole e crede.

  • A quali eventi e/o concorsi hai partecipato e in che posizione ti sei piazzato?

Ho partecipato a vari concorsi, tra cui Mister Italia ottenendo due fasce in due tappe “il più bello d’Italia e un bello per il cinema”. Inoltre ho preso parte  a diversi  spot pubblicitari su Tv locali.

  • Ritieni che essere belli possa costituire  una opportunità in più per fare carriera? E a quali costi?

 Ovviamente l’occhio vuole la sua parte, ma esiste ancora a mio giudizio, la meritocrazia.

  • Per sfondare nel mondo dello spettacolo e della moda saresti disposto a scendere a compromessi?

Personalmente no! Ripeto non critico chi lo fa però, personalmente, mi piace guadagnarmi le cose.

  • Hai dei modelli a cui ti ispiri nello scenario cinematografico e televisivo?

Come personaggio femmine in quanto educazione, rispetto, morale la Signora  Maria de Filippi, Francesco benigno perché sostiene le varie persone di diverso ramo sociale non meno importante. Come sportivo Valentino Rossi, mentre musicalmente Adriano Celentano, un grande cantante valido  per tutti i tempi. Infine come attore Gabriel Garko, e poi altri che non sto a citare qui.

  • Parlaci di te, chi sei?

Mi chiamo Alessio Franzó,  ho 24 anni ed  abito a Siracusa.

  • Se dovessi vincere un concorso famoso a chi lo dedicheresti?

Sicuramente alla mia famiglia a cui devo tutto

  • Serve un buon grado di cultura oggigiorno oppure è meglio avere molta fortuna per fare carriera?

Entrambe le cose secondo me anche un pizzico di fortuna nella vita ci sta.

  • Cosa pensi del mondo virtuale in generale e dei social media?

Vengono utilizzati, almeno per quanto mi riguarda, solo come copertina di un libro, il vero mondo e fuori ed in questi caso dentro il libro.

  • Che interessi coltivi?

I miei hobbies principali,  a parte la cultura fisica, sono il ballo ed in particolare quello caraibico.

  • Il sogno nel cassetto?

Diciamo come me e tutti i miei coetanei, sogniamo la rinascita ed il rilancio dell’economia del Sud Italia,  della nostra terra sicula,  la terra del sole: non vogliamo più andar via dal nostro Paese, dai nostri affetti e dalle nostre tradizioni.

Come si evidenzia ciò che affiora è  la voglia di riscatto e di emergere fortemente per affermarsi, in particolar modo, nel mondo dello spettacolo o della moda, a cui spesso i media ci hanno abituato facendocelo intravedere come una sorta di “mondo edulcorato” dove, invece, dietro ci stanno un sacco di sacrifici per poter venire a galla e dove è necessario,  raggiungere livelli ottimali di preparazione dopo un lungo excursus di studi e sacrifici.

Ci piace concludere affermando che attraverso  concorsi di bellezza e trasmissioni televisive deve passare l’idea che non bisogna avere, per forza di cose, una stereotipa immagine ben delineata dagli effetti negativi di una uniformità di massa, ma avere presente, invece, una visione equilibrata, armoniosa e non distorta del proprio corpo senza generare una vera e propria malattia non accettandosi per come si è.

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