Poche parole per la Sicilia tradita

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di Guido Di Stefano

 

È sempre e “ab antiquo” presa a calci dallo “stivale” dove tutti gli inamovibili, “inossidabili” e spesso di “antico pelo” nonché sempre sui carri non popolari del comando, detentori dei poteri nostrani inneggiano e spingono verso il pensiero unico mondiale da loro decantato come nuovo ordine mondiale. Lo  invocano con evidente e superiore ebbrezza proprio quelli che in virtù dell’anagrafe non lo patiranno mai e quelli che non hanno capito che lo vivrebbero asserviti in qualche scantinato, stante la pochezza finora dimostrata.

Intanto si dilettano tutti con ogni forma di violenza verbale psicologia (e chissà!)  contro chi manifesta desideri di identità, libertà, indipendenza: li sentiamo e li leggiamo troppo frequentemente  le etichette che appiccicano ai dissenzienti: fascisti, nazisti, razzisti, portatori di fobie, populisti, eccetera. E i più accaniti etichettatori sono proprio quelli che girano il mondo come le “valigie”: non arricchiscono l’animo ma all’esterno sono ricoperti di timbri e contrassegni dei posti visitati ma non “visti”.

La “religione” del nuovo ordine mondiale, da generarsi con la sopraffazione di ogni identità (dei singoli e dei popoli), con le guerre, le migrazioni “forzate e/o indotte” e il caos ha agevolato la costruzione di molte carriere politiche e  di disumani imperi finanziari. Abbiamo l’impressione che attualmente nell’occidente, in forza del nuovo culto, un centinaio di attori si illudano di essere grandi ed eterni statisti, mentre un altro  centinaio di  registi esercitino poteri e influenze deleteri per l’intera umanità, gestendo con eccessiva discrezionalità i loro sconfinati e incontrollati imperi finanziari. Continuiamo a sperare che la luce illumini le tenebre che ci sovrastano:  i popoli in genere vogliono la salvezza e a oriente molti statisti rispettano i propri e gli altrui popoli.

Noi Siciliani siamo proprio messi male: Palermo, Roma, Bruxelles, Berlino, Parigi, Londra, Washington impartiscono uomini e imbastiscono trattati, alleanze, inimicizie utili senz’altro a qualcuno ma solitamente di danno per noi.

D’altra parte non c’è da stupirsi, considerata la palese tendenza di molti nostri “rappresentanti del popolo” di risalire lo stivale o spingersi più lontano per prendere ordini o acquisire benemerenze elettorali. Teniamo poi presente la tendenza alle rinunce identitarie, tangibilissime nella vanagloriosa esibizione (non necessaria) di termini stranieri a ogni “piè sospinto”  e nel rituale barocchismo e “improvvisato” perfezionismo  normativo: lettura e comprensione corrette dei testi sembrano sempre più riservati alla  “Somma Sapienza”.

Giudicate voi le  pubblicazioni regionali dal 06  al 10 febbraio 2017.

Dalla GURS (Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana) Parte I, n. 6, del 10 febbraio 2017 traiamo due citazioni relative a due decreti emanati dall’assessorato della salute, senza entrare nel merito degli stessi.

1) Troviamo il Decreto 17 gennaio 2017 ((2017.4.191)102) titolato “Costituzione del gruppo di lavoro  assessoriale per gli interventi di governance sanitaria in materia socio-sanitaria”. Da normali cittadini chiediamo: ma cos’è questa governance?

2) Più avanti leggiamo il Decreto 25 gennaio 2017 ((2017.4.193)102) titolato “Individuazione degli Enti pubblici sanitari che presentano una o entrambe le condizioni di cui al comma 524, lettere a) e b), della legge 28 dicembre 2015, n. 208 – Integrazione al D.A. n. 1649 del 13 settembre 2016”.  Già nella titolazione si può desumere la “complessità arzigogolata” dell’italico diritto in genere e si può desumere la volontà (o la necessità) di perfezionare con idonea integrazione un  precedente decreto in merito. Però ci ha stupito la compsizione del decreto in trattazione: occupa 5 pagine della Gazzetta di cui 3,75 (tre virgola settantacinque) pagine riservate ai “visto-considerato-ritenuto-tenuto conto”, 0,25 (zero virgola venticinque o una ventina di righe in una colonna) pagine a un articolo unico e una riservata a una tabella. Insomma tutto semplificato al massimo!  Sarà senz’altro colpa dei soliti colpevoli sempre indefiniti e invisibili: i burocrati!

Seguendo le mode imperanti nelle terre sicule e italiche poco ci manca e ci proporranno il seguente schema per le leggi: a) titolazione in anglo-americano; b) riferimenti normativi in francese; c) testo della legge (o articoli) in tedesco; firme e note in italiano. Fatte salve diverse esigenze di sudditanza geo-politica.

Passiamo ora alle pubblicazioni sul sito istituzionale del “Dipartimento regionale del bilancio e del tesoro –  Ragioneria generale della Regione” nel periodo 06-10 febbraio 2017”.

I DD.DD.GG. nn. 40005-40006-40007-40008 (emanati il giorno 03.02.2017 e pubblicati giorno 06.02.2017)) ci avvertono che sul capitolo 108521 sono stati riversati complessivamente Euro  5.721.702,31   Provenienti dagli anni 2012  e 2013: una bella somma in un’isola che patisce la fame!

Ma si trovano decreti ben più corposi:

1) dai residui passivi al 31 12.2016 il DD n. 127 del 08.02.2017 estrae Euro 60.441.128,55 a favore di capitoli vari del Dip. Famiglia e Dip. Lavoro;

2) per l’emissione dei titoli di spesa in conto residui il DDG n. 135 del 10.02.2017 varia il plafond di cassa di vari capitoli dell’assessorato al territorio per Euro 18.407.958,45;

3) con la stessa motivazione di cui al superiore punto 2 il DDG n. 136 del 10.02.2017 varia il plafond di cassa di capitoli vari dell’assessorato all’energia per Euro 46.290.233,70:

non commentiamo!

Evidenziamo invece un pagamento che a nostro avviso supera i limiti del vigente esercizio provvisorio in dodicesi (cioè 2/12 = 1/6 per due mesi): il DDS  n. 120 del o6.02.2017 avalla un pagamento pari a 1/5 (per due mesi) sulla spesa annua; in pratica si autorizza il pagamento  alla SAS dell’importo di Euro 7.123.600,00 quale acconto pari al 20% sull’intera spesa annuale, a seguito di precedente impegno (già visto).

Sentiamo l’obbligo di evidenziare che nella citazioni delle fonti normative continua a mancare (tra le leggi sulla trasparenza)  la L.R. n. 10/91 come appurabile nel recentissimo Decreto n. 121 del 07.02.2017 relativo a “Nomina Commissione aggiudicatrice relativa all’affidamento dei servizi di consulenza direzionale per il supporto all’Assessorato Regionale della Salute”: forse è stata attivata la “damnatio memoriae” del lungimirante presidente Nicolosi?

Leggiamo ora l’ennesima rettifica relativa al 2016: il DD n. 123 del giorno 07/02/2017 rettifica il DD 2346/2016 – Dipartimento lavoro, come segue: … omissis … “All’articolo 1 del decreto della Ragioneria Generale della Regione n. 2346 del 14.12.2016, negli esercizi finanziari 2017 e 2018, il capitolo indicato nell’ambito del Titolo 0 Avanzo di Amministrazione, Tipologia 000 Avanzo finanziario – FPV – Fondo iniziale di cassa , Categoria 0 Avanzo finanziario è sostituito dal seguente:

Capitolo 0004 / Fondo pluriennale vincolato parte in conto capitale”.

Giudicate voi!

Chiudiamo con il totale delle altre variazioni monetarie: circa Euro 2.100.000,00.

Chi ci salverà?

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