Le centrali del terrore e della follia

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di Guido Di Stefano

 

Il genere umano è stato ripetutamente investito da tempeste di terrore e di follia. Tralasciamo di ritornare sulle “lontane” stragi perpetrate per soddisfare insane voglie di potere e unipolarismo (militare, politico, economico, culturale, religioso) ammantate e giustificate con futili motivi o con spudorate (e spesso sacrileghe) menzogne, passando ovviamente per il clamore verbale (o mediatico per i tempi) della “demonizzazione” dei nemici di turno.

Il buon governo in pace è un’arte difficile e tale da essere alla portata di pochi esseri ricchi di intelletto, equilibrio, amore per i propri popoli e per l’umanità: uomini meritevoli del potere e capaci di perfezionarlo quotidianamente nella verità e nella giustizia.

Chi si arrampica in alto raccattando il potere (personalmente o “per delega ricevuta”)  utilizza  piuttosto altri strumenti per gestire e mantenere il potere, quali possono essere le guerre.

Però le guerre   frontali  finiscono con la vittoria propria o dell’avversario. Quindi i più accorti tra i “potenti a ogni costo” hanno sperimentato e perfezionato le strategie del terrore e della follia.

Si “costruiscono” o si “individuano” (previa demonizzazione) dei nemici accompagnando la campagna disinformativa  con i fantasmi di morti e tragedie varie (il tutto imputato ai nemici di turno) esasperando le genti fino alla follia della guerra e/o dell’accettazione di qualsiasi diritto in nome della sicurezza-benessere-ricchezza-pace comune.

Basterebbe che rivisitassimo  criticamente i rari (e per lo più invisibili) documenti, fatti e loro tragiche ripercussioni avvenuti nel nostro “civilissimo occidente” all’incirca negli ultimi 170 anni.

Forse i direttori delle centrali non sono neppure dieci “ingiusti” dei vari poteri  (nessuna “aggregazione” esclusa), che purtroppo riescono in ogni occasione e tempo a imprigionare molti “piccoli” che si credono “grandi” , incoraggiandoli verso l’oscuro e gelido  baratro di grandi tragedie.

Hanno demonizzato gli imperi centrali e quanti non ne erano nemici: hanno trovato chi ha  combattuto  ed  eliminato, dalla periferia al centro, tutti gli ostacoli diversamente pensanti.

È toccato poi all’oriente. Dopo la rivoluzione di ottobre gareggiarono  fino allo spasimo gli “ingiusti”, forse già nel biblico numero di 10, nella demonizzazione della nuova realtà russa, alias Unione Sovietica, alias U.R.S.S. Pur coprendola di “anatemi” globali  i “buoni” occidentali in “qualche modo” riuscirono a coinvolgerla in quel grande conflitto che (hanno detto i dietrologi alias complottisti alias populisti) avrebbe dovuto “ridurre” a  un cumulo di macerie e morti tutta l’Europa continentale: così si dice che avesse deciso la cabina unica di regia insediatasi là dove non arrivava il rombo dei cannoni e il sibilo delle bombe.

Chissà, magari un giorno salterà fuori qualche documento attestante la verità! E sarebbe auspicabile al più presto, perché il cammino nelle attuali tenebre porterà l’umanità all’autodistruzione: non c’è bisogno di interventi distruttivi di extraterrestri  avendo il mondo generato i veri alieni, riconoscibilissimi per l’evidente adorazione dell’oro e il totale disprezzo della vita umana.

Comunque neanche la caduta dei muri a oriente ha fermato la crociata contro i demoni orientali, rei di non essersi prostrati, umili servi, davanti al grande fratello (autoreferenziatosi quale sommo giusto e custode di bene e verità), i “non giusti” di cui in trattazione  e  tutti i cortigiani che li “adorano” e  rendono testimonianza con incessanti cori di lode.

La deriva autoreferenziale galoppa  indisturbata  (o meglio infastidita solo dagli “inventati demoni” noti e ignoti) verso il baratro occultato dalle tenebre della non verità,  ingigantito dalle malvagità della dilagante ingiustizia  e sempre più inondato dal sangue degli innocenti.

Siamo alla follia e noi, folli tra i folli, siamo tifosi e supporters come ci “raccomandano” quotidianamente tutti quelli che “sembrano” i mainstream degli ingiusti poteri. E per convincerci, ove ce ne fosse bisogno, a ogni evento che può recare fastidio a “chi più ha”  alte  e rituali si levano le voci delle “Cassandre” e delle “prefiche” di turno per intimorire le genti e inibirne l’uso della ragione: profezie di immane futuro danno e “prove” di funeree lacrime vengono doviziosamente reclamizzate ed elargite perché l’umanità vada dove vogliono loro, quelli che “monetizzano” tutto, anche l’anima immortale (nell’ipotesi che ci credano).

Siamo proprio tornati indietro di alcuni millenni:

Oderint, dum metuant”! Dicono che fosse il motto del “non democratico”  Caio Giulio Cesare Germanico Augusto (nella professione Caligola), quello del cavallo (Incitatus) senatore  per intenderci. Non lo coniò lui, ma gli piacque tanto.

Che vuol dire? Letteralmente  “Odino, purchè temano”!  E’ proprio l’enunciazione dei due “sentimenti”  generatori di distruzione e morte e intrecciabili variamente nelle interpretazioni.  Ai “non umani” divulgatori di questo infausto messaggio importa pilotare l’odio contro i nemici da loro “indicati”, purchè  (o affinchè)  i popoli li temano e ne bramino la distruzione; poco invece importa che parte dell’odio possa interessarli, purchè  (a condizione che) i popoli li temano e nel  timore assecondino la loro crudeltà.

La guerra è sempre una follia, lo dicono anche i potenti di turno e i loro  mainstream; però il terrore conduce facilmente alla follia. Un classico detto recita: “non ci fu mai una buona guerra, né una cattiva pace”. Allora: dove sono emigrate  le tanto sbandierate  saggezza e giustizia occidentali? Sono veramente esistite o sono dei leggendari “clichés”  letterari?

 

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