Banca Etruria: scaduti i termini per i ricorsi

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Al Fondo interbancario sono arrivate 14 mila pratiche. Per gestirle ci vorranno “almeno 6 mesi”: fino ad ora ne sono state liquidate solo 2.648, per un ammontare complessivo di 35 milioni di euro. La maggior parte delle liquidazioni sono state inferiori ai 10 mila euro. Secondo l’associazione dei consumatori “una larga fetta di obbligazionisti sarà tagliata fuori, pur in presenza di danno identico per tutti”

Scade oggi, 3 gennaio, il termine per presentare la domanda per il rimborso forfettario dell’80% delle obbligazioni subordinate delle quattro banche azzerate con il decreto varato dal governo Renzi nel novembre 2015. Al Fondo interbancario di tutela dei depositi, che gestisce il fondo di solidarietà destinato a indennizzare i risparmiatori delle vecchie Banca Etruria, Banca Marche, Cariferrara Carichieti sono state presentate 13.859 pratiche, considerando anche i casi di cointestazioni, acquisti multipli o successioni. Al 30 dicembre ne sono state liquidate 2.648, per 35 milioni, altre 6.032 erano già in lavorazione, 600 interrotte o sospese per consentire di integrare la documentazione necessaria e 99 rigettate per mancanza dei requisiti.

Secondo il vice direttore generale del Fondo, Salvatore Paterna, “ci vorrà almeno fino a giugno” per gestire tutte le pratiche perché “siamo partiti con circa 150 liquidazioni a settimana, ora siamo a circa 300 a settimana e non abbiamo grossi margini per aumentare questo ritmo”. E occorre ricordare che la richiesta di rimborso forfettario esclude automaticamente la possibilità di procedere a un arbitrato, procedura per la quale peraltro non è ancora stato varato il decreto attuativo.

Il Codacons parla di “ennesima ingiustizia a danno dei risparmiatori”, perché “solo pochi fortunati riusciranno infatti ad avvalersi degli indennizzi, e una larga fetta di obbligazionisti sarà tagliata fuori, pur in presenza di danno identico per tutti. Si tratta poi di rimborsi elemosina perché a fronte di un danno per i titolari di obbligazioni subordinate delle quattro banche pari a 431 milioni di euro, sono stati finora liquidati appena 35 milioni di euro”. L’associazione per la difesa dei diritti degli utenti e dei consumatori ricorda di aver avviato azioni risarcitorie a cui possono aderire sia gli azionisti sia gli obbligazionisti che non avevano i requisiti per chiedere il rimborso forfettario.

Circa il 90% dei rimborsi versati finora è sotto i 20 mila euro. Per quanto riguarda le classi di importo, 1.641 liquidazioni sono inferiori ai 10 mila euro, 584 sono comprese tra i 10 e i 20mila, 339 tra i 20 e i 50mila, 60 tra i 50 e i 100mila, 19 tra i 100 e i 200mila e quattro tra i 200 e i 500 mila. Solo in un caso il rimborso è stato superiore ai 500 mila euro. La maggior parte delle istanze è per obbligazioni azzerate di Banca Etruria (49,82%) e Cariferrara (33,19%). Minori le richieste dagli altri due istituti, entrambi circa con l’8% di pratiche che, ricorda Paterna, sono superiori rispetto ai risparmiatori perché spesso da un’istanza nascono diverse pratiche distinte per le cointestazioni o gli acquisti multipli o più eredi.

Da: il Fatto Quotidiano del 3 gennaio 2017

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