Se Sparta piange Atene non ride

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di Guido Di Stefano

 

Niente di “superato” e niente di nuovo sotto il sole: basta sostituire  Sparta con Russia e Atene con USA: gli altri stati occidentali sono come i componenti della lega fondata in funzione anti-Sparta e depredata da Atene per “godimento” proprio. Non c’è perfezione assoluta, non c’è perdizione totale in niente e in nessuno: ci limitiamo a evidenziare qualche “pregio” (dimenticato) per luna e qualche “vizio” non “visto” per l’altra.

Servirono gli Spartani quando con il loro eroismo alle Termopili crearono i presupposti per la vittoria di Maratona; servirono i Russi quando con la loro Stalingrado fiaccarono i nazisti e prepararono la vittoriosa conquista di Berlino. Si dice che durante il conflitto in Europa perirono 55 soldati russi per ogni soldato USA morto.

Ad Atene è stato “consacrato” in ogni tempo il ruolo di città democratica e culturalmente aperta, minimizzando le derive populiste e le pretese di superiorità che la portarono ad applicare (se vincitrice) sistematicamente il genocidio e la deportazione di massa come “flebilmente” tramandato nelle “storie” sicule (a Catania, vallata dell’Alcantara …); per non parlare poi del democratico ostracismo, efficacemente utilizzato  per spazzare via i disturbatori dell’establishment e anche del giusto rispetto della libertà di espressione esemplificabile con la condanna a morte di Socrate.

Sparta era retta da un’oligarchia, immune in ogni caso dalle molte derive populiste e nell’insieme più lineare  nell’applicazione delle leggi.

Città d’arte Atene e con governi illuminati: certo arricchita da opere d’arte pagate con l’appropriazione indebita della cassa comune (lega anti-Sparta) e a discapito della salvaguardia dell’igiene tant’è vero che la prima “peste” in occidente fu patita dagli Ateniesi di Pericle.

Esportatori di democrazia o appagatori della loro voglia (e necessità parassitaria) di costruirsi un impero di colonie da depredare? Chi iniziò questo stile di vita e lo difese strenuamente? Inizialmente gli Spartani erano felici nel loro Peloponneso e andando fuori non vessarono troppo gli “occupati” diversamente dagli Ateniesi che “motivarono” le ostilità e la belligeranza di Ermocrate di Siracusa e di Ducezio (tanto per nominare qualcuno).

Riuscirono gli Ateniesi a circuire i Tebani contro gli Spartani e praticamente fu l’inizio della fine: La Grecia divisa e indebolita divenne facile preda dei “barbari” (così li chiamavano i raffinati Ateniesi) Macedoni prima e dei Romani poi.

Atene fu sempre protesa alla creazione di un impero “mediterraneo” in dispregio a ogni diritto e a ogni trattato; Sparta pretendeva la sicurezza del suo Peloponneso e delle sue limitate espansioni.

Atene per “costituzione” patria di letterati, filosofi,  pensatori  applicava le arti belliche avvalendosi per prassi di alleanze e mercenari sì da rendere le guerre “di massa” e/o “delegate”; Sparta guerriera per “costituzione” aveva più rispetto per trattati e diritti e per prassi non si nascondevano dietro nessun nobile astratto vessillo per guerreggiare, conquistare e difendersi.

Non andiamo oltre per non dovere elencare tutto quello che in effetti è stato “predato” (specie in Sicilia) nell’immediato e nei racconti storici, ricevendo in cambio   “prodotti architettonici” (a futura memoria).

Non notate l’attualità dei descritti  eventi ultra millenari? Atene = USA; Sparta = Russia; NATO (UE) = lega antispartana a guida ateniese? Vi ricordate il devastante democratico conseguenziale duo Pericle-Alcibiade (zio e nipote ovviamente dello stesso schieramento)? Quali personaggi contemporanei  vi ricordano?

Come i comportamenti della democratica (?) Atene e dei suoi partners tutti pervasi da Sparta-fobia facilitarono le conquiste macedoni e romane, così ora  le brame imperiali degli USA e la condiscendenza (o meglio dipendenza) Russofoba dei partners occidentali sta rendendo possibile la sopraffazione  dell’occidente e del mondo intero ai nuovi nemici presenti ovunque, anche nelle più insospettabili istituzioni civili (democratiche?), militari (al servizio della patria?), produttive (per chi?, religiose (per quale divinità?), finanziarie-economiche (per chi più ha?).

Il caos attuale parte dal 1913. Tutte le tragedie che ne sono seguite non  hanno avuto tutti i necessari approfondimenti e chiarimenti. Non sapremo mai, forse, se e quali registi operarono dietro le quinte. Prima guerra mondiale, pandemia spagnola, guerre coloniali, ascesa e rafforzamento del terzo Reich, seconda guerra mondiale, Kosovo, Afghanistan,  Iraq, Libia, Siria, tutte le guerre d’Africa, primavere, rivoluzioni colorate, smembramento di popoli ed etnie, stermini, esodi forzati (o invasioni “pacifiche”) a chi sono giovati e a chi giovano? In questi giorni ci danno da pensare i comportamenti ugualmente ambigui e contraddittori dei governi “eredi” di quegli stessi governi delle stesse nazioni che si sono distinte in qualche modo nel succedersi delle tragedie: pensate un poco che si dice che uno dei governi di allora riuscì a firmare un analogo trattato di non aggressione e mutua difesa con tre possibili amici-nemici! Insomma ora come allora recitano “a  soggetto”, “a convenienza”, o peggio dietro  “sapiente regia” di (ig)noti strateghi?

Intanto i nemici avanzano inarrestabilmente dal 1913 e guadagnano “territorio” sempre più celermente! Chi sono? Sempre loro i pluto-tecnocrati (padroni della finanza e dei mass-media) che dopo aver divorato il terzo mondo si apprestano a banchettarsi tutta l’Europa, gli USA e il mondo intero. Noi condividiamo il pensiero, in merito, di John Perkins espresso nelle sue interviste e nel suo “Confessioni di un sicario dell’economia”: hanno spogliato anche l’occidente e lo priveranno della democrazia. Già la democrazia sta diventando come la verità: una sconosciuta! Lasciati liberi di operare distruggeranno l’umanità e il mondo.

Non sono previsioni visionarie: basta ripercorre la storia e volere “vedere” i reali comportamenti dei paesi occidentali che partecipano alla guerra in corso: preferiscono  “ab antiquo” comandare sulle rovine e sui morti piuttosto che condividere il potere nell’Eden. ”

Però non ci sembra proprio così facile “separare” le responsabilità e/o individuare i reali motivi.

Ad esempio: perché recentemente paesi scandinavi, Polonia e paesi baltici (confortati in certo senso dalla Marianna e da Albione) premono per una “guerra” alla Russia? Forse temono che è prossimo il giorno in cui si constaterà che (saggezza scandinava) “è glaciazione quando il sole dell’estate non scioglie il sole dell’inverno” e quindi vogliono sconfinare a sud? Ma ciò contrasta col la somma pontificale dichiarazione che le migrazioni verso tutta l’Europa sono giustificate dalle mutazioni climatiche in corso!

Ed ancora: essendo accertato che attorno al Mediterraneo ruota il destino (geo-politico?) del mondo intero perché la Russia non si decide a denunciare apertamente la spudorata violazione del trattato di Parigi (1947) messa in atto da USA e Italia (come da definizione dantesca) ai danni del popolo siciliano e del popolo sardo? Forse serve tutto per la difesa spaziale del pianeta? Forse ci aspetta qualche cataclisma superiore a una mini-glaciazione (capovolgimento dei poli?) a seguito di interferenza di un pianeta gira-spazio?

Oppure, tanto per non cambiare, ci prendono tutti in giro (tutti, nessuno escluso) come succede da millenni per esercitare un labile potere che non appartiene a loro?

Se dal passato emergono solo incubi, è difficile costruire il bene e vivere l’oggi come fosse l’ultima opportunità e abbandonarsi ai sogni e progettare come esseri immortali: siamo in tanti a dirlo, mentre tentiamo di spezzare la spirale perversa che cancellerà tutti, buoni e cattivi. Ma i buoni latitano e i cattivi si credono immortali.

Intanto anche noi siamo costretti a prendere ordini da Atene e lottare contro Sparta per uccidere e morire secondo le brame di Atene e dei principali suoi alleati. Derisi, beffeggiati e minacciati per giunta: “patti chiari, amicizia lunga”.

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