Non c’è pace per i defunti a Francavilla

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di Nello Cristaudo

 

Il famoso “requiem eterna”, recitato molte volte sulle tombe dei defunti, poco si addice al cimitero di Francavilla di Sicilia che, fra inchieste giudiziarie con rinvio a giudizio per la compra vendita dei loculi e progetti di finanza  approntati dall’Amministrazione comunale, non trova pace.

Il sindaco Lino Monea
Il sindaco Lino Monea

In una riunione richiesta al primo cittadino dalle maestranze locali – marmisti e muratori in testa –  svoltasi nei giorni scorsi nell’aula consiliare, alla presenza del sindaco di Francavilla di Sicilia Lino Monea e del tecnico comunale ing. Nino Seminara, si è  tentato di chiarire e di avere delucidazioni in merito al “project financing” posto in essere dalla Giunta con la deliberazione n. 69 del 16/09/2016, con la quale l’ente si procura la considerevole somma di due milioni e trecentomila euro per la costruzione di circa mille loculi da allocarsi nel nuovo cimitero.

Ma cos’è questo temuto “peoject financing” ai più sconosciuto? È uno strumento di finanza di progetto, previsto dalla normativa vigente ed in specie dal Codice degli Appalti, con il quale le pubbliche amministrazioni riescono a reperire fondi privati per la realizzazione di opere pubbliche. Con l’istituto dell’affidamento in concessione, il comune di Francavilla di Sicilia ,  ai sensi e per gli effetti dell’art. 153 comma 19 del Decreto legislativo n. 163/2006 e sue modifiche ed integrazioni, assegna ad un privato le attività di progettazione, di realizzazione e successiva gestione per un certo periodo abbastanza lungo nel tempo dei mille loculi del nuovo cimitero.

Ovviamente i marmisti e le imprese artigiane di edilizia del luogo  sono sul piede di guerra in quanto temono gravemente di non poter più mettere piede nell’estrema dimora francavillese di contrada Cappuccini, poiché col sistema del project financing,  sarà certamente una grande impresa ad aggiudicarsi i lavori di realizzazione di loculi e tombe, accollandosi gli oltre due milioni di euro previsti per tale intervento per poi recuperarli e guadagnarci attraverso la gestione dei servizi cimiteriali.  Quindi , in teoria,  il cittadino intenzionato ad acquistare una sepoltura dovrà rivolgersi all’impresa aggiudicataria del project financing, che attraverso i propri marmisti e muratori di fiducia provvederà all’allestimento della dimora finale, lasciando al palo le maestranze locali.

Ma le preoccupazioni non sono solo degli addetti ai lavori ma anche dei comuni cittadini, i quali mediante il sistema privatistico di gestione del camposanto, rischiano di dover sborscimitero-di-francavilla-di-siciliaare molto di più per il “riposo eterno”, giacché l’impresa aggiudicataria dovrà rientrare delle somme sborsate ovvero gli oltre duemilioni di euro e dovrà pur avere il legittimo guadagno.

Come si diceva in premessa , l’incontro svoltosi nei giorni scorsi, è stato un vero boomerang per l’Amministrazione comunale la quale è stata attaccata gravemente da parte di alcuni operatori e anche da ex amministratori comunali.  Si è saputo così che alla gara potranno partecipare anche ditte locali che abbiano i requisiti previsti per certi importi, ma con l’aggravante che chiunque vinca dovrà rimborsare le spese di progettazione e dei calcoli alla ditta proponitrice del progetto di finanza,  i loculi avranno un costo maggiore di quelli attuali partendo da un minimo di 1.700 euro più IVA  a salire, che dovranno essere  previsti  le somme per l’esproprio da realizzare per la strada di collegamento dei due cimiteri , se tale costo  è stato già definito negli elaborati progettuali e quanto inciderà e in che misura nell’acquisizione delle celle e tante altre cose. Domande che attendono risposte ben precise.

Chi non ha fatto mancare di far sentire la sua voce è Carmelino Puglisi, ex assessore comunale ed attento osservatore della finanza locale, divenendo un vero esperto del bilancio comunale. In una sua nota indirizzata Al Sindaco Monea e al Commissario Straordinario per il Consiglio Comunale  Maria Riva e fatta pervenire anche a noi, l’attento e puntuale osservatore, Puglisi afferma :“desidero far notare che dall’articolo 153 c. 19 del D.L. n. 163/2006, citato nella premessa della delibera n. 69 dello scorso 16 settembre con la quale la Giunta Comunale ha approvato questo project financing, si evince a chiare lettere che le proposte dei privati per la realizzazione di lavori pubblici devono riguardare opere ed interventi “non presenti” negli strumenti di programmazione (es.: il Piano Triennale delle Opere Pubbliche) già approvati dall’ente. L’attuale Amministrazione Comunale francavillese, invece, programma da quattro anni, nei vari piani triennali, la costruzione di celle nel nuovo cimitero, prevedendo una spesa di duecentomila euro.”

Ma non si ferma a sottolineare la suddetta, a suo parere, contraddizione va oltre mettendo l’accento sul piano politico amministrativo.  Infatti, continuando nella missiva scrive: “il sottoscritto segnala che ad offrire volontariamente la disponibilità di loculi non utilizzati  sono amici o parenti dei defunti ma in ambedue i casi gli eredi, prima di ottenere le autorizzazioni per la sepoltura, per tutelare i diritti di chi ha già versato soldi.“  Conclude dicendo: “Non ho nulla da ridire sull’aspetto tecnico del progetto sopra descritto. Tuttavia, per quanto riguarda l’aspetto economico, si deve trovare una soluzione per chi ha effettuato i versamenti”.  Specificatamente intende dire il Signor Puglisi che dovrà tenersi conto di chi ha già versato  i mille euro per il loculo requisito con tanto di ordinanza sindacale, già incamerati nelle casse comunali, allorquando la nuova cella sarà data nel lotto delle mille che saranno costruite da  chi si aggiudicherà il progetto di finanza.

Infine il Signor Puglisi suggerisce all’Ente : “un’amministrazione con poca disponibilità economica avrebbe dovuto fare una ricognizione dettagliata di tute le superfici utili per la realizzazione di loculi; avrebbe dovuto quantificarli e venderli ai cittadini predisponendo una graduatoria, per dare priorità a chi già aveva effettuato il versamento e poi proseguire magari in base all’età. Con i proventi della suddetta vendita – completa il suo pensiero – integrandola con la disponibilità di bilancio, si sarebbero potute realizzare eventuali ringhiere e pavimentazioni di vario tipo, dando così lavoro a molti piccoli artigiani locali”.

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