Le parole volano, gli scritti rimangono

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di Guido Di Stefano

 

 

    Il vecchio detto latino recitava “verba volant, scripta manent”, cioè “le parole volano, gli scritti rimangono”: ma a quei tempi non esisteva l’opzione “segreti di stato”, atta fare “volare” nel nulla anche gli scritti. Pertanto riteniamo opportuno ritoccare con una parafrasi che rispecchia bene i tempi attuali nel micro e nel macrocosmo, più nel male che nel bene, nella vita (sempre più minacciata) e nella morte (sempre più assicurata dagli assetati di denaro e di sangue): “verba volant dum mala augentur atque ingravescunt

Ovverossia “le parole volano mentre i mali aumentano e si aggravano”.

    Dagli impenetrabili e insondabili e ultra protetti  “bunkers” dei poteri volano stormi di altisonanti parole, (non proprio) sapientemente amplificate da starnazzanti e tromboneggianti cori: vento, solo vento, che ingrossa i movimenti d’aria pregni di tempeste, lacrime e sangue: ci ricordano tanto dei personaggi di infausta memoria che esortavano, spingevano, spostavano armi e armati restando ben protetti i fortificati ricoveri.

E’ facile incitare ed esortare quando immancabilmente (chissà perché) ci si trova a  chilometri (diciamo da uno a ventimila) dal sangue e dai massacri; oppure anche quando non si debbono affrontare le incertezze della vita quotidiana (lavoro, sanità, pane, servizi).

    Non ci stancheremo mai di ripeterlo che “il sazio non capisce il digiuno”. E stranamente (ma non troppo) l’occidente è tra i piedi (non è il caso di dire nelle mani) di troppi (più o meno) potenti che sembrano  troppo sazi e che magari consultano tutti i  testi (con carenze semantiche e informative) nei quali i termini dovere e sacrifico sono riferiti a ipotetici altri e tutti quelli relativi ai diritti gratificanti sono riservati a loro.

    Sono tempi bui e tristi per tutto l’occidente e ci  interroghiamo senza speranza.  Fino a quando resteranno impuniti i colpevoli (visibili e invisibili) di tanto dolore? Fino a quando trameranno per distruggere l’umanità? Ma chi dovrebbe fermarli?

   In attesa di risposte e suggerimenti rientramo nel nostro devastatissimo microcosmo. Siamo sconvolti perché, come tutti gli occidentali,  non  abbiamo garanzie contro la ormai quotidiana violenza. Inoltre  noi siamo oppressi dalle incertezze della vita corrente. Tutto è a rischio per noi: risparmi, lavoro, cibo, sanità, presente e futuro (non si presenta roseo né per noi né per i nostri figli).

    Ai tuonanti proclami hanno fatto seguito le tempeste del crollo economico-finanziario sempre più prossimo all’irreversibile baratro.

     Le nostre letture servono e serviranno a qualcosa? Lo speriamo, contro ogni logica.

     Iniziamo con la GURS (Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana) Parte I, n. 30 del 14.07.2016, dove riscontriamo decreti assessoriali interessanti per gli importi in movimento e/o per i contenuti.

“Intestato  a “Assessorato delle autonomie locali e della funzione pubblica / Assessorato della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro” troviamo il  “DECRETO 23 giugno 2016. – Rideterminazione, per l’anno 2016, del piano di riparto delle somme relative al “Fondo straordinario per compensare  gli squilibri finanziari delle autonomie locali derivanti dall’abrogazione delle norme recanti misure in favore dei lavori socialmente utili” . Per dirla in breve e se abbiamo capito bene le cifre movimenta Euro   87.552 migliaia  (insomma poco più di Euro 87.000.000,00).

     Per l’Assessorato delle infrastrutture e della mobilità è presentato il DECRETO 10 maggio 2016, titolato

Imputazione al PO FESR Sicilia 2007/2013 degli interventi di cui al PAC Salvaguardia – Piano di azione e

coesione (PAC) III Fase – obiettivo operativo 1.1.4 – linea d’intervento 1.1.4.1”: insomma solamente Euro 14.955.575,26

     L’Assessorato della salute ci propone  “di meglio e di più”  come  riportato a seguire.

     Il DECRETO 29 giugno 2016 tratta di “Revoca e sostituzione del decreto n. 680 del 20 aprile

2015: “Requisiti igienico-sanitari minimi, strutturali ed organizzativi, per le strutture non governative adibite all’ospitalità dei migranti – Costituzione albo regionale””.  E’ da leggere integralmente  per capirne lo spirito .

     Il DECRETO 29 giugno 2016 modifica il  decreto 14 gennaio 2015, concernente

Riqualificazione e rifunzionalizzazione della rete ospedaliera-territoriale della Regione Sicilia” . Quindi nessuno stupore se tra l’altro recita :  “ Art. 1 – Per quanto sopra indicato, gli allegati 2, 3 ed 8 del D.A.

  1. 46/2015 del 14 gennaio 2015 sono sostituiti rispettivamente con gli allegati A, B e C che costituiscono parte integrante del presente decreto.

Art. 2 – Con successivo provvedimento si procederà a definire il nuovo assetto delle strutture ospedaliere della Regione siciliana secondo gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi definiti dal D.M. 2 aprile 2015, n. 70.

Art. 3 – Il presente decreto sarà pubblicato nel sito internet dell’Assessorato regionale della salute e inviato alla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana per la pubblicazione ai sensi dell’art. 68 della legge regionale 12 agosto 2014, n. 21.

Palermo, 29 giugno 2016.”

      Il DECRETO 1 luglio 2016 espone la “Rideterminazione degli ambiti territoriali di pediatria di libera scelta dell’A.S.P. di Catania.

      Si potrebbe osservare che  in quest’isola non c’è proprio “quiete”.

     Leggiamo quaolcosa nel sito istituzionale del  “Dipartimento del bilancio e del tesoro – Ragioneria generale della Regione”.

     Ormai la tradizione ci insegna che ogni momento è buono per l’istituzione di nuovi capitoli, per cui eccovi il D.D.  n. 1000 del 14.07.2016, finalizzato alla  istituzione dei capitoli di entrata 7016 e 7017 del PAC per la Governance dei sistemi di gestione e controllo 2014-2020.

     Come rinunciare ai decreti “risparmiosi”? Eccoveli!

Il  D.D. n. 999 del 14.07.2016  iscrive  Euro 2.412.381,40 sul capitolo 373733 – P.O. FSE 2014-2020 – e  precisa  che la somma spendibile nell’esercizio  2016 è pari a Euro  1.206.490,70, restando per il  Fondo pluriennale vincolato parte corrente (anno 2017) Euro 1.205.890,70.

  Anche il D,R,G, 1006 del giorno 14/07/2016  è risparmioso e riproduce  economia sul capitolo 542976 per  Euro 13.391.343,82  con  Somma spendibile nell’esercizio 2016 pari a  Euro  5.500.000,00  e per il

Fondo Pluriennale Vincolato parte in conto capitale  Euro 7.891.343,82.

    Il D.D. n. 997 del 14.07.2016 annulla il  D.D. n. 867/2016 e iscrive   Euro 5.155.319,25 sul capitolo 373733 – P.O. FSE 2014-2020 – sempre con risparmio poiché tra l’altro recita: “… RAVVISATA la necessità di annullare il citato decreto n.867 del 27 giugno 2016, iscrivendo al contempo in termini di competenza sul capitolo 373733, la somma complessiva di euro 5.155.319,25 di cui euro 1.546.595,78 nell’esercizio

finanziario 2016, euro 1.546.595,77 nell’esercizio finanziario 2017 ed euro 2.062.127,70 nell’esercizio finanziario 2018, mediante prelevamento, nell’esercizio finanziario 2016 del predetto importo complessivo di euro 5.155.319,25 dal capitolo 373351;

RITENUTO altresì di iscrivere in termini di cassa sul predetto capitolo 373733 la somma di euro 1.546.595,78, quale quota spendibile per l’esercizio finanziario 2016, mediante prelevamento di pari importo dal capitolo 215710;

D E C R E T A  … omissis”

 

    Il  DRG n. 977 del 12.7.2016  tratta una Variazione di cassa Dipartimento Autonomie locali per l’importo di Euro 12.000.000,00 con causale  Missione 4 / Programma 1 / capitolo 191301 Compartecipazione al gettito regionale dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) in favore dei comuni.

 

    A livello informativo segnaliamo il DDS 1004 del 14.07.2016  che per “ Spese per la ricapitalizzazione Società Riscossione Sicilia SPA” grava sul  Capitolo 615609 per Euro 13.200.000,00 .

     E poi ….

 Nelle pubblicazioni  del periodo 11-14 luglio 2016  apprendiamo della migrazione di altri sette milioni e mezzo di Euro o poco più.

      Dove andiamo?

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