Chi minaccia?

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di Guido Di Stefano

     Menzogne, menzogne, menzogne: millenarie, secolari, quotidiane. È questo il patrimonio che ci riserva il futuro?

     Ogni giorno rintrona la voce tonante di qualche “autorevole” personaggio, espressione dell’occidente civile e democratico nelle sue molteplici istituzioni politiche-militari-finanziarie-economiche-laiche-culturali-spirituali– umanitarie, a lanciare allarmate accuse contro l’aggressività e l’espansionismo guerrafondaio della Russia al grido “armiamoci e morite” contro questa nazione malvagia e ria che preme ai confini dell’occidente e insidia sempre più da vicino le difese del virtuoso occidente in genere e della pacifica NATO in particolare. E non arrossiscono minimamente mentre sermoneggiano con voce ferma decisa!

     Il nostro parere? Lo esprimiamo indirettamente, tramite il racconto di fatti indiscutibilmente provati e riscontrabili  a piacimento.

     Parliamo di due alleanze militari: la NATO (definibile un braccio armato degli USA) in continua espansione di territorio e di pretese e il Patto di Varsavia (già braccio armato della sovietica Russia) ormai deceduto.

     La NATO nacque nel 1949 a Whashington D.C., in funzione antisovietica,   per la solerzia e le firme di  Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Canada, Danimarca, Italia, Islanda, Norvegia, Portogallo; nel 1952 aderì la Grecia; nel 1954 aderì la Turchia; nel 1955 aderì la Germania Ovest.

    Praticamente quattordici governi occidentali, vicini e lontani, in mancanza di altri nemici prossimi, avevano puntato i loro “fucili” contro i “cattivi” (non capitalistici e orgogliosi) sovietici, ancorchè dormienti.

     Non c’è proprio da stupirsi se i Sovietici nel 1955 istruirono e costituirono il Patto di Varsavia in contrapposizione alla NATO e per non farsi eventualmente sorprendere dall’occidente come era successo circa 16 anni prima. Il cosidetto Blocco Sovietico spaziava in Europa (oltre alla U.R.S.S. univa Polonia, Germania Orientale, Cecoslovacchia, Bulgaria, Romania, Unngheria, Jugoslavia). Visse e operò per meno di quattro decenni: chiuse i battenti nel 1991, con le alleanze che si sciolsero e l’U.R.S.S. che ri ridimensionò nella semplice C.S.I. (Comunità degli Stati Indipendenti) alias “Russia”. Il suo operare fu sovente elogiato in Italia da quei “padri e maestri” che allora contestavano la “pace all’ombra dei missili americani” e ora con i loro figli e discepoli inneggiano alla nuova pace (a volte lo chiamano nuovo ordine mondiale) con i missili americani sotto i fiori dei campi (o addirittura sotto i loro letti) e con il peso dei plutocrati sul groppone. Vi tramandiamo un piccolo particolare, forse ignoto a tutti i moderni guerrieri urlatori: Gradisca d’Isonzo era per i militari (volontari o coscritti) quasi un fronte di guerra. Tenete presente che la città è in Italia e poco più in là c’è l’ex Jugoslavia legata all’ex blocco sovietico e all’ex patto di Varsavia.

     Comunque resta inteso che fino al 1991 le armi sovietiche (o russe per farci capire) potevano fronteggiare l’Italia. Dopo sono arretrate verso oriente per migliaia di chilometri.

      La crescita della NATO non si è mai arrestata. Spagna (1982) e a seguire dal 1999 al 2009 (non necessariamente in rigoroso ordine cronologico), provenienti dall’ex blocco sovietico, Repubblica Ceca,  Polonia, Ungheria, Bulgaria, Lituania, Lettonia, Estonia, Slovacchia, Romania, Slovenia, Albania, Croazia  e altri a seguire o in itinere.

      Insomma la NATO si espande da ovest a est ed è la Russia a minacciare sempre più da vicino i confini dell’Europa?

      I conti non tornano. Forse dall’Occidente è volato via il bene dell’intelletto o qualcuno ha ipnotizzato gli urlatori sì da renderli convinti “illustratori” di un mondo che non esiste. In ogni caso incombe a nostro avviso un grande pericolo: i nativi euro-occidentali saranno spinti allo scontro contro i nativi euro-orientali in una guerra sterminatrice, in conseguenza della quale i pochi sopravvissuti saranno rinchiusi in due piccole riserve per la curiosità e delizia dei nuovi coloni cui lo zio Sam, grande regista-sceneggiatore-scrittore-artefice, ha programmato di assegnare (a pagamento) le terre. A meno che …. A meno che l’attuale migrazione (per molti versi indotta e pilotata) sia motivata da qualcosa (ma cosa?) che pochi conoscono e celano alle masse.

      Qui occorre citare anche gli interventi realizzati dalla crescente NATO nel mondo, per quale bene e quale pace non si sa: sempre presentati dagli apparisceenti potenti di turno e dai loro coriferi come soluzioni essenziali per il trionfo dell’umanità.

     Velocemente ricordiamo:  nel 1999 parte l’intervento preventivo-repressivi in Kosovo, attuato in funzione “apparentemente” anti-serba e con il “disinteressato” impiego di materiale radioattivo (uranio impoverito) da smaltire con costi ridotti a carico degli attori; nel 2003 l’alleanza si sposta in Afghanistan, nei fatti non molto gradita dagli Afghani;  nel 2003 inizia pure la guerra in Iraq contro l’incolpevole Saddam Hussein (non sono mai state trovate le armi di distruzione di massa), non prono ai diktat USA, con la cooperazione di Italia e Regno Unito, Australia, Polonia, al fine di deporre-processare-impiccare il predetto Husseim e lasciare il paese nel caos; nel 2011 la NATO si occupa pesantemente della Libia, giusto il tempo di permettere l’attuazione dell’esecuzione sommaria di Gheddafi auspicata e urlata da un guerrafondaio europeo, con strascici  la distruzione della nazione libica, guerre tribali, esodi biblici (da essa e attraverso essa). Strano il caso di Gheddafi: tollerato da tutto l’occidente quando i suoi aerei e i suoi missili turbavano i Siciliani; eliminato precipitosamente dalla NATO (attiva quella d’oltralpi – oltremanica e oltreoceano, succube quella italica) dopo essere diventato amico della Sicilia e dell’Italia alle quali assicurava grandi ricchezze e potenza.

      Non vogliamo perderci dietro tutte le guerre, guerricciole, cambi di governo, ribellioni varie che hanno devastato il mondo grazie al “cortese e redditizio” interassamento di vari governi occidentali in forma singola o associata o comunque supportati da vasta connivenza. Però nell’insieme ci tormenta un interrogativo. Temiamo di non avere  avuto due guerre mondiali (ferali per l’Europa) ma che  nel 1914 è iniziata la nuova e contemporanea guerra dei cent’anni , i cui campi di battagli sono stati, sono e saranno i territori di tutto il mondo con esclusione del continente americano (in nord senz’altro, il sud forse), l’Oceania e magari (forse “partim”) il Regno Unito. Già nel medioevo la guerra dei cent’anni fu combattuta sul suolo continentale europeo ma fu dichiarata dai signori di oltre-manica per una questione di successione. La nuova attuale guerra dei cent’anni (con le sue pause, riprese, spostamenti, dilatazioni) sembra a prima vista riconducibile al nuovo mondo poiché  ogni nuovo movimento di armi e armati si attiva  “successivamente” (somma casualità o diabolico calcolo non sappiamo) nei tempi (giorni, mesi o anni) successivi a ogni  crisi (grande o piccola) economica e finanziaria che investe l’Olimpo della ricchezza.

     Chi minaccia allora?

     Da Siciliani possiamo affermare che ci minacciano tutti quegli occidentali che ci hanno scomunicati, maledetti, vessati, danneggiati, spogliati, traditi   nel passato remoto e/o recente.  Ci minacciano tutti quelli che hanno palesemente o occultamente radicato i loro poteri negli insondabili palazzi di  Roma, Parigi, Londra, Bruxelles, Berlino, Washington e purtroppo anche di Palermo, oltre agli altri palazzi collegati : questo raccontano duemila anni di storia.

     Da Italiani possiamo affermare che ci minacciano gli stessi personaggi di cui sopra, specialmente gli amici e gli alleati. Avete fatto caso a quanti “strateghi” extra-continentali (o all’estremo nord europeo) sembrano augurarci un grandioso conflitto Europa-Russia per favorire gli alleati-padroni con una discutibile (ma ormai improbabile) vittoria atomica che poi dovrebbe apportare prosperità, potere, dominio assoluto sui sopravvissuti agli yankees.

        Forse ci sbagliamo, ma ci sembra proprio che le  minacce alla razza umana non vengano dall’oriente ma piuttosto dall’edonista occidente.

       A meno che i potenti stiano recitando, tra alti e bassi, un copione condiviso e ci nascondano la verità, per cui è d’obbligo riformulare la domanda:

chi o che cosa minaccia il mondo intero, l’umanità? 

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3 Thoughts to “Chi minaccia?”

  1. Vincenzo Vizzini

    E questo è solo un aspetto. D’altronde la storia la scrivono i vincitori e gli altri possono soltanto leggerla, si sa. Mi compiaccio veramente di avere trovato un libero pensiero su un tema così importante. Io l’ho sempre scritto che l’Italia è stata fondata sulle bugie e sui debiti, ed ogni giorno di più ne ho conferma.

  2. Gigi

    Mi sono fermato quando hai inserito la Jugoslavia di Tito nel patto di Varsavia. Un articolo che commette un simile errore non va letto

  3. Redazione

    Ed ha perfettamente ragione. L’opinione fu inviata da un ex collaboratore della testata che godeva di ottima affidabilità ed è quindi sfuggita al controllo. Per correttezza ci scusiamo per quanto lei ha correttamente fatto notare. Precisiamo che non applichiamo modifiche al testo soltanto perché ormai considerato “superato”.

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