Maria Luisa Riccioli e la sua bella fiaba: La bananottera

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di Salvo Zappulla

Ma che bella questa fiaba di Maria Lucia Riccioli! Nel giro di qualche minuto mi sono ritrovato dentro un mare colorato e variopinto, frenetico, palpitante di vita; circondato da balene e balenottere, anzi bananottere  parlanti e vocianti, che ridono, soffrono, gioiscono, saltellano.  E delfini, tonni, pinguini, stelle marine, alghe. Tutti a fare gruppo e a lottare per una giusta causa. E brava Maria Lucia! Una bella sorpresa. La immaginavo chiusa dentro biblioteche impolverate a documentarsi sulla vita di Mariannina Coffa e invece ha tirato fuori dal cilindro questa fiaba deliziosa. A dimostrazione che uno scrittore non ha limiti, basta inserirlo dentro una centrifuga, strapazzarlo un po’, strizzarlo per bene,  lasciare che liberi la fantasia e… voilà… il piatto è servito!

    Cosa c’è di più bello che scrivere per i bambini? Insegnare loro il rispetto per l’ambiente? Far capire  che ogni creatura di questa terra appartiene a nostro Signore? L’uomo troppo spesso agisce con crudeltà nei confronti degli animali e sta alle persone sensibili cercare di arginare il  triste fenomeno. Questa storia mi ha fatto bene, da oggi divento vegano, e le banane… le banane… le sbuccerò prima di mangiarle.  E anche i fichidindia.


maria lucia riccioliMaria Lucia, come nasce questa fiaba?

Caro Salvo, è un vero piacere per me rispondere alla tue domande. Un libro nasce sempre da un felice incontro fra caso è destino… che poi forse sono la stessa cosa. Io e mia sorella Manuela amiamo molto i giochi di parole e una volta venne fuori proprio “bananottera”. Fu poi mia sorella ad insistere perché ne tirassi fuori una storia. Chi è la bananottera? Cosa le regala la banana che è in lei? Il colore! E così è nato il più sereno e piacevole da scrivere dei miei libri. Per inciso “bananottera” è quello che i francesi chiamano “mot valise”, parola macedonia… nel pdf che si può scaricare gratuitamente dal sito di VerbaVolant edizioni bimbi, genitori e insegnanti potranno trovare molti spunti per giocare con le parole, leggere le più importanti storie sul mare, crearne di nuove, oltre che conoscere meglio flora e fauna marina e i problemi ambientali.

Parlaci dell’editore, facciamo conoscere i nostri bravi editori siciliani, in tempi di grandi fusioni editoriali che rischiano di strangolare il mercato.

Hai ragione, Salvo. Per usare una parola macedonia è nata di recente la Rizzolidori o Mondazzoli che dir si voglia… Ma torniamo a VerbaVolant edizioni… Fausta Di Falco è una giovane editrice, molto tenace e determinata nella sua passione, che è quella di pubblicare storie per bambini e ragazzi, settore nel quale ha raggiunto un elevato livello qualitativo, narrativa per adulti, graphic novel… da segnalare i libri da parati, una loro esclusiva: storie illustrate su un foglio 70×100 che diventa un elemento d’arredo. Per citare alcuni dei suoi autori, Annamaria Piccione e Giovanni Marchese. Non dimentichiamo la meritoria iniziativa di ripubblicare i libri della scrittrice canicattinese Laura Di Falco, che negli anni Cinquanta conquistò un posto di rilievo nella ribalta letteraria nazionale.

E ora parlaci della tua illustratrice, facciamo conoscere anche lei, per la par condicio

L’illustratrice de “La bananottera” è la palermitana Monica Saladino… lavora in maniera molto moderna e materica, quindi le sue sono più opere che semplici illustrazioni. Ha anche illustrato “Il ritorno di Cappuccetto rosso”, libro da parati di Annamaria Piccione. Per una felice coincidenza ci siamo incontrate io, Monica, Alessandra e Fausta a Palermo e così è nato il progetto che ha permesso a Nana di nuotare nelle librerie e sugli scaffali…

Che differenza c’è tra scrivere una fiaba e un romanzo storico?

Ho esordito con “Ferita all’ala un’allodola”, romanzo storico sulla poetessa e patriota netina Mariannina Coffa. Intanto un romanzo di questo tipo esige studio e ricerca preparatori o comunque paralleli alla stesura… scrivere una fiaba invece vuol dire avvicinarsi in punta di piedi al fantastico e delicato mondo dei bambini, tornare alla propria infanzia, giocare con la fantasia e le parole. Per la Coffa ho fatto una full immersion nell’Ottocento – musica, storia, letteratura… Per la mia dolce Nana, la bananottera gialla, ho scritto una storia che da bambina mi sarebbe piaciuto ascoltare o leggere.

Cos’ hai in cantiere per il futuro?

Ho già in mente un’altra storia per bambini… e sto comunque lavorando su altri due romanzi storici. Senza dimenticare la mia vena dialettale.  Insomma… staremo a vedere. Ringrazio gli editori i recensori i presentatori e i lettori che hanno avuto fiducia in me.

Pensi si dovrebbe fare di più nelle scuole per stimolare i bambini a leggere?

Non servono soltanto i pur meritori progetti lettura… occorre che l’abitudine alla lettura venga coltivata a casa oltre che a scuola. Anche i media e la società tutta dovrebbero trasmettere il messaggio che la lettura e la cultura sono pilastri fondamentali della vita di noi tutti. Ma tutto parte sempre – come è accaduto per me – da un adulto che legge e racconta.

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