Andrea Schiani è “1,2,3 Mister Bello 2015”

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di Nello Cristaudo

Andrea Schiani, 26 anni, di Monte di Procida (Na) è il vincitore del concorso nazionale di bellezza “1, 2, 3 Mister Bello 2015”, tenutosi nella splendida cornice del “Nabù Restaurant & Lounge Bar” di Genova ed organizzato dalla Atlantis Night eventi. A contendere la vittoria al campano altri due giovani meridionali classificatesi al secondo e al terzo posto: Giuseppe Pagano, 18 anni, di Squinzano (Le) e Salvo Gentile, 37 anni di origini calabrese ma abitante ormai da molti anni a Lecco. Una sfida tutta meridionale, quindi, vinta al rush finale da Schiani per un soffio, ovvero 30 centesimi di punto sul, giovanissimo Pagano a cui sono andate ben due fasce: Mister Cinema e Mister Cavaliere.
Come si ricorderà, questo concorso nazionale di bellezza maschile le cui selezioni, a differenza di altre manifestazioni del genere, si sono svolte on line, si è caratterizzato per l’innovativa idea degli organizzatori di far esprime le valutazioni sui concorrenti mediante l’espressione di un voto su un noto social network con precise regole, senza le tradizionali giurie, connotando l’evento in maniera moderna, dinamica e democratica dando la possibilità a tutti di poter scegliere il modello che più risultasse accattivante all’elettore, mediante le foto pubblicate dal concorrente. Nella serata di domenica scorsa, invece, una ricca e qualificata giuria ha avuto l’onere di scegliere tra i dieci finalisti il vincitore, dopo averli visti sfilare in costume ed in abiti eleganti e dopo averli sentiti parlare.
Abbiamo posto al vincitore e al secondo arrivato alcune domande cui, non hanno mancato con molta cortesia, di rispondere. Com’è d’obbligo iniziamo con il detentore del titolo: Andrea Schiani. Ci dice che viene dalla provincia di Napoli, precisamente da un paese che si chiama Monte di Procida, che è alto 1,85 e pesa 75 kg ed ha frequentato il liceo scientifico conseguendo la maturità, fidanzato.
D. Quali sono le tue prospettive per il futuro? R. Il mondo della moda mi ha sempre affascinato ed attratto, quindi, vorrei continuare su questa strada e lavorare magari per qualche stilista, se me ne sarà data l’opportunità.
D. Cosa intendi fare dopo la vittoria e cosa ti aspetti da essa? R. Da questa vittoria non mi aspetto nulla. Sono abbastanza realista e consapevole del fatto che è difficile entrare in questo mondo ed affermarsi. Per cui proseguirò la mia vita normalmente impegnandomi nello studio e in qualche corso di aggiornamento e, se dovesse presentarsi qualche altra occasione, la coglierò al volo.

D. Cosa significa per te la bellezza e quanto essa è importante oggigiorno? R. :Per me la bellezza sta negli occhi di chi guarda. E’ un particolare soggettivo, che non rispetta nessun canone. Oggigiorno, invece, la società ci ha abituati a dei criteri di bellezza ben precisi, e se non rientri in quei canoni, sei out. Ma, a mio parere, esistono tante forme di bellezza diverse ed uniche allo stesso tempo.

D. Cosa fai attualmente? R. Sono disoccupato da circa due mesi. Ho lavorato per sette anni in un ipermercato della zona, un lavoro durissimo che non mi dava nessuna soddisfazione neppure economica. Nel mentre ho collaborato con negozi di abbigliamento come ragazzo immagine e fatto qualche sfilata a livello locale.

D. Cosa pensi di ciò che si dice, nell’immaginario collettivo, sui modelli, sulla loro sessualità, sulle loro tendenze? R. :Sul mondo della moda se ne dicono tante: in genere ha la nomea che sia un mondo fatto di droga, sesso e compromessi. Molti pensano che, per lavorare nel mondo della moda, si debba scendere a compromessi e assecondare le richieste di chi ti sta promettendo un lavoro. Nella vita ho sempre camminato a testa alta, fiero dei valori che mi hanno inculcato i miei genitori, quindi se queste sono le condizioni per poter lavorare come modello, allora preferisco cambiare strada e rimanere pulito.

D. A chi dedichi questa vittoria? E che cosa ti ha lasciato e che tipo di esperienza è stata? R. Dedico questa vittoria a chi ha sempre creduto in me, cioè alla mia famiglia e ai miei amici. E’ stata un esperienza fantastica, che mi ha arricchito tanto. Ho conosciuto persone meravigliose, professionali e piene di talento; quindi da questo concorso mi porterò il loro affetto, il loro calore e la loro voglia di fare bene una cosa.
Passiamo, adesso, al secondo arrivato: Giuseppe Pagano, giovanissimo (18 anni) partecipante al concorso, proviene da Squinzano (Le), frequenta l’ultimo anno dell’istituto tecnico commerciale, è alto 1.84 e pesa 80 kg, situazione sentimentale “incasinata”, nel senso che non è ancora riuscito a trovare l’anima gemella.
D. Che ambizioni hai? R. Vorrei fare carriera nel mondo del cinema a cui, da sempre, mi sento attratto.
D. Cosa ti aspetti da questo concorso? R. Che mi abbia fatto apprezzare da qualcuno, per le mie peculiarità fisiche oltre che intellettive.
D. Cosa significa per te il concetto di bellezza? Aiuta o no oggigiorno? R. Siamo tutti belli a modo nostro.
E’ una cosa soggettiva ed aiuta molto.
D. Prospettive per il futuro? R. Lavorare nel mondo del cinema a cui mi sento legato sin da quando ero in tenera età.
D. Hai dei modelli a cui ti ispiri nello scenario cinematografico? R. Si, i miei attori preferiti sono Alessandro Gasman, Luca Ward e Brad Pitt.
D. Hai mai frequentato una scuola di recitazione? Ti sei mai cimentato in rappresentazioni teatrali? R. Purtroppo no, ma non appena avrò la possibilità di farlo sicuramente lo farò.
Come si può notare dalle risposte, due mondi e due modi diversi del percepire la realtà ed il mondo circostante: uno più posato, riflessivo, dove si denota una certa maturità ed un modo di fare più adulto. L’altro, invece, tipico di un giovane carico di aspettative, che non si pone limiti e che vorrebbe conquistare il mondo. Due stili diversi e due “bellezze” differenti: il vincitore biondo, occhi chiari, dai lineamenti tipici di un paese scandinavo, l’altro invece, moro, occhi castani, riconducibile agli stereotipi mediterranei.
Una cosa è però molta evidente in ambedue: la voglia di riscatto e di emergere fortemente per affermarsi, in particolar modo, nel mondo dello spettacolo o della moda, a cui spesso i media ci hanno abituato facendocelo intravedere come una sorta di “mondo edulcorato” dove, invece, dietro ci stanno un sacco di sacrifici per poter emergere e dove è necessario, raggiungere livelli ottimali di preparazione dopo un lungo excursus di studi e sacrifici.
Se vogliamo analizzare il concetto di bellezza nel mondo contemporaneo, dobbiamo uscire fuori dai canoni a cui nel tempo siamo stati abituati. Oggi, alla luce delle più recenti scoperte nel campo della psicologia, volendo comprendere quali sono i meccanismi che ci portano ad una valutazione estetica, dobbiamo far ricorso allo studio dei fenomeni percettivi, come ci indica il prof. Rudolf Amheim , docente della psicologia dell’arte presso l’università di Harvard. Egli ci suggerisce che quando i nostri sensi ci trasmettono sensazioni piacevoli che si avvertano istantaneamente e che tendono a collegarsi ad un contenuto emozionale positivo (consciamente o inconsciamente filtrato da un canone di riferimento che è già in nostro possesso) è allora che stiamo osservando, notando o ascoltando qualcosa di bello. Per cui il canone di bellezza di cui parliamo, può essere acquisito da innumerevoli fattori: istruzione, consuetudine sociale, per una precedente esperienza analoga a quella che stiamo vivendo, che il nostro cervello ha memorizzato come risposta positiva allo stimolo ricevuto dall’esterno.
Ci piace concludere affermando che attraverso i concorsi di bellezza, dove passare l’idea che non bisogna avere per forza di cose una stereotipa immagine ben delineata dagli effetti negativi di una uniformità di massa, ma avere presente, invece, una visione equilibrata, armoniosa e non distorta del proprio corpo senza generare una vera e propria malattia non accettandosi per come si è.

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