di Guido Di Stefano Da secoli noi occidentali pratichiamo la “non nobile” furbizia della guerra “ibrida”, in cui siamo maestri: disinformazioni, armi, violazioni di trattati, repentini voltafaccia o (addirittura) tradimenti, sommosse “quasi” spontanee i nostri strumenti, potenziati da uno spietato manicheismo, stratificato al punto che in troppi “vertici” nostrani è diventato genetico. Noi siamo i buoni, i giusti, i democratici, i civili; gli altri sono i cattivi, gli ingiusti, i tiranni, i barbari.
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