Sicilia, i primi patti scellerati

Di Salvo Barbagallo Tornare a rileggere le vicende del “recente” passato della Sicilia non vuol dire portare avanti un’operazione di “nostalgia”: mancherebbe il motivo di base, tenendo conto che “quelle” vicende non solo non sono note alla maggior parte degli italiani, ma i pochi che le hanno determinate le hanno “cancellate”. Dunque, non c’è Storia, “quel” passato non esiste, non deve esistere poiché se riaffiorasse metterebbe in luce sia le contraddizioni di questo momento che l’Italia vive, sia i danni che la Sicilia ha subito dal dopoguerra ad oggi.

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Guerra e pace, delitto e castigo in occidente

ovvero il mondo al rovescio di Guido Di Stefano I grandi (in qualunque campo abbiano manifestato la loro somiglianza al Creatore) meritano eterno e universale rispetto e memoria: sono cittadini del mondo, sono degni rappresentanti dell’umanità. Citeremo velocemente due russi (ed europei), e tramite loro vogliamo rendere omaggio a tutti i veri grandi di ogni epoca, razza e cultura e nel contempo esprimere il nostro disappunto per tutti i megalomani che si auto-lodano come grandi e i loro derivati (pensieri, parole, opere, omissioni e consorterie sostenitrici).

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Sicilia: la Primavera assassinata

Di Salvo Barbagallo   In Sicilia non è mai stato adoperato il termine “Primavera” per indicare uno sconvolgimento popolare. “Primavera” è una parola inventata nei giorni nostri a indicare quanto accaduto pochi anni addietro in alcuni Paesi del Mediterraneo, come la Tunisia, l’Egitto, la Libia. Si è visto il risultato finale. Quel che si è verificato nel 1944 e nel 1945 nell’isola non è riportato nei libri di scuola, è stato seguito malamente dai giornali di allora, tenuto conto che dopo l’8 settembre del 1943 l’Italia era ancora in guerra,…

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Per chi suona la campana

di Guido Di Stefano    Ernst Hemingway  non pose solo la domanda nel 1940, ma scrisse anche la risposta: “ … e allora non chiedere mai per chi suona la campana. Essa suona per te”. E in quel “te” siamo tutti noi, tutti gli occidentali del  XX e del XXI secolo.     Da oltre cento anni risuonano i rintocchi “a morto” di una campana sempre più gigantesca, sempre più fragorosa perché stiamo diventando  (o lo siamo dall’origine) i peggiori sordi, cioè quelli che non vogliono sentire.

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Il Catania batte la Ternana 2-0, adesso sogna i playoff

di Sabrina Redi 37esima giornata di Serie B. Il Catania vince in casa contro la Ternana e risale la classifica senza fermarsi. Gli etnei hanno conquistato la quinta vittoria consecutiva e adesso possono guardare anche alla zona playoff. La squadra siciliana ha giocato l’anticipo del venerdì alle 19 allo stadio Angelo Massimino contro la squadra umbra con la quale condivideva la posizione in campionato.

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Napolitano: “Nuovo ordine mondiale”

Di Salvo Barbagallo Da qualche tempo si erano perdute le tracce (ovviamente, sui mass media) dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ma il giornale “Il Fatto Quotidiano” lo riporta alla ribalta, registrando il suo intervento in Parlamento dopo l’informativa del premier Matteo Renzi sulla questione dei migranti (o profughi, o clandestini, o chiamateli come volete). A quasi una settimana dalla terribile tragedia nelle acque del Mediterraneo (quante le vittime? 700, 900?) Napolitano, come riporta “Il Fatto”, esclama: “Siamo arrivati al dunque, ad un momento che mai si era vissuto dal…

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Una scomunica per i potenti

Una scomunica per i potenti d’occidente e pace nelle terre degli uomini che EGLI ama di Guido Di Stefano Erano i secoli bui e meno bui, anche moderni. Le scomuniche colpivano senza pietà: chi osava pensare, parlare e scrivere liberamente; chi osava ipotizzare la separazione tra stato e religione e rifiutava il potere temporale dei  “rappresentanti” dell’Altissimo; chi osava dubitare delle verità dei potenti; chi cercava “l’uomo” e nell’uomo il vero volto di Dio; chi invocava i veri “buoni” pastori che precedono le pecore al pascolo e non le spingono al…

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Mediterraneo mare di morte

Di Salvo Barbagallo Il Mediterraneo che doveva essere “mare di pace”, il Mediterraneo che già dal 2010 doveva essere “area di libero scambio”, si è trasformato in un mare di morte, in un mare che alimenta diatribe e polemiche, in un mare che vede Paesi insanguinati da guerre fratricide, in un mare i cui confini sono caratterizzati da violenze inaudite. In questo mare Mediterraneo non c’è legge che valga,

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