A giugno niente treni Sicilia-Continente

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treno-in-corsaDi Salvo Barbagallo

Chissà se il neo Presidente della Repubblica, il Siciliano Sergio Mattarella, è a conoscenza che dal prossimo giugno la Sicilia non avrà più collegamenti ferroviari con il Continente Italia-Europa. Di certo il Capo dello Stato in questi momenti esaltanti avrà altri pensieri in mente, soprattutto tenendo conto anche della sua nuova veste di “arbitro”. Una veste che dovrà indossare sperando di poter tenere a bada una classe parlamentare litigiosa, sempre pronta a fare esplodere l’intero Paese per ragioni che con il Paese hanno poco a che fare. C’è da augurarsi che fra gli uomini del suo staff ci sia qualcuno che osservi quanto accade in quell’isola che si chiama Sicilia, per poi riferirgli magari sinteticamente che lì in fondo allo stivale, nel profondo sud, porta d’ingresso del Mediterraneo, c’è qualcosa che proprio non va. O forse qualcuno dovrà riferirgli che non è che va come dovrebbe andare la Sicilia, ma qualcosa non funziona per il verso giusto nella Capitale, nei Palazzi dove si decidono i destini di questa o quella regione.

Suonano tardive le proteste del presidente della Regione, appaiono come proteste di facciata, poiché Rosario Crocetta questa problematica la conosce da tempo così come la conoscono tutti parlamentari siciliani che rappresentano la Sicilia a Roma e a Bruxelles e poco (molto poco) o nulla hanno fatto per sollecitare interventi risolutivi. Così come poco (o nulla) hanno fatto per lo scempio del territorio, consentendo le trivellazioni petrolifere, e nulla (in assoluto) per eliminare le pericolose servitù militari straniere sparse da un capo all’altro dell’Isola.

Ha ben ragione, in merito all’attraversamento dello Stretto sui traghetti dei treni più o meno statali, Giosuè Malaponti presidente del Comitato Pendolari Siciliani-Ciufer quando fa notare che  mentre veniva fissata la data (il prossimo 13 giugno) per la “eliminazione” di tutti i treni in partenza dalla Sicilia per il Continente, e di quelli provenienti dal Continente (che si fermeranno a Villa), il 23 gennaio scorso all’Università Kore di Enna si teneva il tavolo tecnico  per la presentazione  della Palermo-Catania, un’opera che fa parte del cosiddetto Corridoio “Scandinavia-Mediterraneo” della Rete Trans-Europea di trasporto ferroviario. Un paradosso? Un rebus?

C’è chi spera che il nuovo Presidente della Repubblica non s limiti soltanto a fare da “arbitro”, ma che sia invece il “garante” di tutti gli Italiani (Siciliani…compresi!) nel fare rispettare diritti e doveri, ma c’è anche il vecchio detto “chi di speranza campa…”.

Noi auguriamo un “Buon lavoro” al Presidente Sergio Mattarella, senza dimenticare chi sino ad oggi ha mal rappresentato Siciliani e Italiani tutti.

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