Parigi, un massacro di giornalisti e poliziotti

Condividi questo articolo?

attentato-Parigi-7 gennaio 2015(2)E’ stato un vero massacro nell’ingresso della sede del settimanale satirico francese “Charlie Hebdo” sul boulevard Richard-Lenoir, in pieno centro a Parigi. Non c’è stato scampo per quanti sono finiti sotto le raffiche dei kalashnikov in mano a due uomini incappucciati e vestiti di nero che mentre sparavano urlavano “Vendicheremo il profeta”. Il primo bilancio di undici morti si è aggravato con un’altra vittima, venti feriti, di cui cinque gravi giornalisti, dipendenti e due poliziotti. Tra loro c’è anche il direttore del settimanale Stephane Charbonnieril, vignettista satirico detto Charb.

L’attentato al “Charlie Hebdo” è stato preceduto da altri attacchi con il grido “Allah hu Akbar” che sta diventando in Francia lo slogan della violenza integralista islamica. Il 22 dicembre a Nantes, nella Francia nord occidentale, un camioncino bianco è stato lanciato sul tradizionale mercatino natalizio ferendo undici persone. Ventiquattr’ore prima a Digione, nel nord est del Paese, un 40enne alla guida di una Renault Clio aveva travolto la folla mandando all’ospedale 13 persone. Sempre al grido di “Allah hu Akbar”. Vicende troppo simili e troppo vicine perché non possano essere messe in relazione tra loro, sostengono gli investigatori.

Il presidente francese Francois Hollande ha parlato di “attentato terroristico di eccezionale barbarie, un attentato alla nostra libertà”. Hollande ha aggiunto: “diversi attentati sono stati sventati nelle scorse settimane. Dobbiamo reagire con fermezza, ma con uno spirito di unità nazionale. Dobbiamo essere compatti, mostrare che siamo un Paese unito. Siamo in un momento difficile: molti attentati erano stati evitati, sapevamo di essere minacciati perché siamo un Paese di libertà”.

Gli assalitori sono fuggiti, aggredendo un automobilista e impossessandosi della sua auto. Secondo il sito di Parisien, gli assalitori sarebbero tre. Ma altre fonti parlano della possibilità che abbiano un ostaggio.

Potrebbe interessarti

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.